Assemblea sul Sud, da Cassese a Giannola: Mezzogiorno è interesse nazionale

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Dopo l’intervento d’apertura del governatore Vincenzo De Luca, la mattinata dell’Assemblea Nazionale sul Mezzogiorno, promossa da governo, Regione e Unioncamere Campania, prosegue con gli interventi degli altri relatori. Sono intellettuali ed esponenti del mondo economico chiamati a elaborare proposte per il Sud. Sul palco del Palacongressi della Mostra d’Oltremare sale per primo il giurista ed ex giudice della Corte Costituzionale Sabino Cassese, che si dice d’accordo con De Luca: “La questione meridionale è un problema nazionale, l’Italia è oggettivamente divisa dal punto di vista economico. Ciò rappresenta, come ha detto qualcuno, il nostro maggiore fallimento”. Per Cassese, “mentre il Mezzogiorno cammina, il Nord corre”. L’ex giudice costituzionale ricorda “la durata straordinaria del divario tra le due parti del Paese” e indica come esempio la Germania: “In pochi anni i tedeschi sono riusciti nell’operazione di riduzione del divario economico fra la parte occidentale e quella orientale”.

Anche lo storico Giuseppe Galasso sottolinea “l’interesse del Nord a uno sviluppo integrato fra le due parti del Paese”. “Non si può pensare di risolvere la questione meridionale solo con i fondi europei, l’impegno deve partire soprattutto dal governo nazionale” sostiene lo storico. “Il vero problema – conclude – è rappresentato dal ritmo lento e dalla scarsa capacità di fare sistema. Il primo passo è la riduzione del divario, solo allora sarà possibile il salto di qualità”.

Nicola Rossi, economista, presidente della Banca Popolare di Milano, sostiene che “i guai prodotti dalle politiche regionali negli ultimi vent’anni sono di proporzioni gigantesche” e concorda con De Luca e tutti i relatori sul fatto che “i problemi del Meridione non sono solo del Meridione ma dell’intero Paese”. Attacca il sistema assistenziale: “Assurdo spendere tutti questi soldi e poi avere poveri assoluti, si tratta di un sistema risibile”.

Anche lo storico ed editorialista del Corriere della Sera Ernesto Galli della Loggia ce l’ha con le Regioni. “Con la loro istituzione – osserva – si è frantumato il Sud”. Lo storico introduce il tema della criminalità organizzata: “Bisogna lavorare a una bonifica radicale dal crimine, altrimenti persino lo sviluppo andrà a suo vantaggio”.

Mauro Calise, politologo, pensa che il grande problema del Sud sia “una questione di branding e storytelling, ci raccontiamo male”. Per Calise “l’iniziativa della riscossa deve partire proprio da qui e non da fuori” e cita come esempio “l’esperienza di successo della collaborazione fra Università Federico II e Apple con l’esperienza della iOS Developer Academy”.

Il presidente dello Svimez Adriano Giannola lancia una provocazione: “Questo convegno andrebbe fatto a Bologna, il Nord deve capire che c’è un interesse nazionale superiore”. Poi ricorda l’esperienza politica del Dopoguerra in cui “c’era una visione politica, basti pensare alla Cassa del Mezzogiorno o alla riforma agraria” e ammonisce che “non si va da nessuna parte finché l’Italia avrà una colonia interna”.

Sale sul palco il rettore della Federico II Gaetano Manfredi che rivendica il successo dell’Academy Apple: “A Napoli est è in atto un processo di cambiamento, ci chiamano imprese che si vogliono insediare, è partito un processo. Tra tante storie negative, l’Academy racconta una storia positiva”. Poi lancia un monito: “Se si vuole andare verso il cambiamento, le due parole d’ordine devono essere ‘qualità’ e ‘velocità’”.

Chiude gli interventi il presidente di Adler Group Paolo Scudieri, che pone l’accento sulla “necessità di raggiungere obiettivi comuni. Un valore che spesso manca qui al Sud”. Secondo l’imprenditore di Ottaviano “è necessario puntare su alcuni settori di eccellenza: aeronautica, agroalimentare, automotive, abbigliamento e moda”. Conclude il suo discorso invitando alla fiducia: “Giro il mondo e vi assicuro che ovunque si muore dalla voglia di investire qui, basta autofustigarsi”.