Assemblea di Confindustria, Orsini: Italia chiamata a nuove scelte coraggiose, noi pronti e affidabili

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in foto Emanuele Orsini

L’Italia è chiamata a “nuove scelte coraggiose” e noi imprenditori siamo pronti “a fare la nostra parte”. E’ uno dei messaggi che lancia il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, dal palco della sua prima relazione all’assemblea annuale. “Se l’Europa deve cambiare marcia, anche l’Italia è chiamata a nuove scelte coraggiose”, evidenzia il presidente di Confindustria. “Siamo una forza fondamentale per il Paese e siamo in grado di indicare una prospettiva per il futuro”. “Noi imprenditori abbiamo tenacia, fiducia e spesso ottimismo al limite dell’impossibile, per progettare ed investire anche in tempi incerti. Forti, affidabili e coesi. Lo dimostriamo tutti i giorni”. E aggiunge: “Ci mettiamo passione e chiediamo solo di poter fare il nostro lavoro.

Bene il Governo che vuol tenere barra dritta sui conti pubblici
“Diamo atto al Governo di voler tenere la barra dritta sui conti pubblici, e di questo lo ringraziamo”, ha detto il presidente di Confindustria ricordando che “entro novembre, gli Stati membri dell’Unione Europea dovranno presentare un piano fiscale strutturale di medio termine», Orsini ha detto che «ci aspettiamo che il nostro piano strutturale di bilancio includa quelle riforme e quegli investimenti che sono assolutamente necessari». In particolare, per il presidente di Confindustria, «bisogna prevedere serie politiche industriali e rilevanti incentivi agli investimenti, la risposta al post Pnrr”. Secondo Orsini, «si tratta di una questione per noi estremamente importante: dobbiamo pensare ora a come proseguire con gli investimenti, come la spinta che ci deve dare Industria 5.0. Altrimenti rischiamo lo stallo o, addirittura, un passo indietro. Dobbiamo definire le priorità, e far convergere le risorse disponibili, immaginando una cornice pluriennale di finanziamenti pubblici e privati per difendere e potenziare le filiere industriali strategiche». Infatti, ha concluso il presidente di Confindustria, “le scelte del piano strutturale di bilancio non saranno essenziali solo per le transizioni, ma anche per gli investimenti nelle infrastrutture e nel potenziamento della logistica. È necessario garantire migliori afflussi e sbocchi di merci del nostro sistema produttivo: verso l’Europa via terra e verso il mondo via mare, con visione e risorse che non possono che mirare oltre l’orizzonte del Pnrr”.

Apprezziamo la presenza Meloni, dimostra sensibilità nei nostri confronti
“Ringrazio per aver accettato di intervenire alla nostra assemblea il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Apprezziamo molto questa sua sensibilità nei nostri confronti con la sua presenza qui oggi”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, iniziando la presentazione della sua relazione all’assemblea dell’associazione, in corso a Roma, seguito da un grande applauso. “Siamo grati dell’impegno costante del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Presidente Meloni, e di tutte le forze politiche, in direzione del dialogo e della pace, auspicando con tutte le nostre energie la risoluzione di ogni conflitto”, ha detto il numero uno degli industriali, dicendosi consapevole del fatto che “viviamo e lavoriamo in tempi non ordinari, in cui le prospettive economiche e sociali possono cambiare senza preavviso”.

Presenteremo al Governo misure a costo zero su diritto e sburocratizzazione
Confindustria presenterà «entro poche settimane» al Governo «una serie di misure a costo zero» che sono “essenziali per la certezza del diritto e la sburocratizzazione degli oneri che soffocano oggi le nostre imprese, tanto da trasformare l’imprenditore in una sorta di funzionario pubblico aggiuntivo”.  Per fare un esempio su questo tema, Orsini ha detto che “quello della 231 uguale per tutte le imprese, a prescindere dalla loro dimensione, è una pazzia. Sappiamo tutti quanto gli adempimenti burocratici a cui le aziende sono sottoposte impattino direttamente sulla redditività, specie delle piccole imprese”.

Abolire Irap sulle società di capitale. Va ripristinata l’Ace
Confindustria è convinta che «se si adottano priorità concrete» nelle scelte del piano strutturale di bilancio «sia possibile trovare nel bilancio pubblico le risorse necessarie» per sostenere la crescita. In particolare, “serve un intervento graduale di risparmio sugli oltre 1.200 miliardi della spesa pubblica. Ciò consentirebbe di non compromettere gli obiettivi di rientro del bilancio e contestualmente di finanziare le misure a favore della crescita, in modo strutturale e deciso”, ha aggiunto specificando che “come primo passo serve «introdurre l’aliquota premiale sull’Ires per gli utili reinvestiti; abolire l’Irap per le società di capitali e non sostituirla con una sovraliquota Ires; ripristinare l’Ace, poiché la patrimonializzazione delle nostre imprese è elemento essenziale per investire”. Ad ogni modo, ha specificato Orsini, “noi non ci limitiamo solo a chiedere. Siamo pronti a un esame serio e dettagliato con il Governo di molte fiscal expenditures, detrazioni e deduzioni d’imposta che, nel corso dei decenni, si sono accumulate a centinaia e molte non corrispondono a vere finalità di crescita”.

Ue, il rapporto Draghi ha riportato le nostre istanze
“Le sfide da affrontare per l’Unione dei 27 sono ciclopiche. E ci conforta che il Rapporto del presidente Mario Draghi abbia riportato con profondità e completezza le istanze delle nostre imprese, su cui da tempo richiamiamo l’attenzione”.  Orsini analizza le sfide dell’Europa e commenta il rapporto di Draghi. Per poi sottolineare: “Confindustria conta sulla presenza costante del nostro Governo a Bruxelles, sull’azione comune dei nostri europarlamentari di tutte le forze politiche, e sulla cooperazione sempre più stretta con le altre organizzazioni d’impresa europee. Per lavorare uniti e aiutare la Commissione a fare un bagno di realtà in termini di tempi, modi strategici e mezzi finanziari per risolvere davvero a favore della competitività le grandi transizioni”.

Ritorno al nucleare strategico, non perdere altro tempo
“Siamo convinti che il ritorno al nucleare sia strategico. Tutti noi abbiamo imparato che l’indipendenza energetica è questione di sicurezza nazionale: allora perché tutti insieme non appoggiamo il nucleare di ultima generazione, invece di continuare a rifornirci a prezzi crescenti dalle vecchie centrali nucleari francesi? Sì, nel nuovo piano energetico se ne parla. Ma sappiamo tutti che, se cominciassimo oggi, ci vorrebbero almeno dodici anni per poterlo utilizzare. Non possiamo perdere altro tempo”. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini dall’assemblea annuale chiede: “Sappiamo bene che è arrivato il momento, insieme alle categorie economiche e sindacali, di spiegare all’opinione pubblica la svolta e illustrare come i piccoli reattori modulari siano molto più sicuri e meno invasivi sui territori rispetto alle grandi centrali di vecchia generazione. Pensate che sia possibile continuare a pagare l’energia fino al 40% in più della media europea? Noi no. E pensate che solo l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili possa soddisfare il nostro fabbisogno energetico? Noi no”.