Assemblea Cida, Cuzzilla: Metodo scientifico, competenza e innovazione per voltare pagina

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in foto il presidente di Cida, Stefano Cuzzilla, durante la relazione all'Assemblea Cida del 2022

La sala Sinopoli dell’Auditorium del Parco della Musica di Roma questa mattina era strapiena per l’assemblea annuale di Cida, da tutta Italia sono giunti i manager – privati e pubblici – delle dieci federazioni che compongono la Confederazione Italiana Dirigenti e Alte Professionalità (da Federmanager a Manageritalia, da Cimo-Fesmed a Fp-Cida, proseguendo con Sindirettivo Banca centrale, FidiaFenda, Federazione Terzo Settore non profit, Sindirettivo Consob, Saur). Subito dopo i saluti istituzionali del senatore Maurizio Gasparri (“C’è bisogno di qualità e competenza, doti che questa convention è in grado di testimoniare molto bene essendo partecipata da donne e uomini capaci, indispensabili per il futuro dell’Italia”), a prendere la parola è stato il presidente nazionale Stefano Cuzzilla. “In un momento critico per il Paese – ha esordito -, la politica dimostri di saper ascoltare la dirigenza pubblica e privata”. Quindi ha aggiunto: “Metodo scientifico, primato della competenza, spinta all’innovazione sono i tre cardini del pensiero manageriale. Utili all’Italia per voltare pagina”.

In udienza al Quirinale dal presidente Mattarella
“Vorrei rivolgere un ringraziamento particolare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ci riceverà questo pomeriggio in udienza al Quirinale, un grazie per l’attenzione che rivolge ai milioni di manager del settore sia pubblico che privato, che ogni giorno forniscono soluzioni e risposte alla domanda di crescita, prosperità e salute che i nostri concittadini esprimono. E permettetemi di aggiungere – ha detto rivolgendosi alla platea del Parco della Musica -, che i nostri concittadini meritano”.

“L’attuazione del Pnrr sia affidata a figure e a metodi manageriali”
“Imprese e amministrazioni hanno bisogno di competenze elevate per sostenere lo sviluppo e guidare l’innovazione. L’attuazione del Pnrr deve essere affidata a figure e a metodi manageriali”, ha dichiarato il presidente Cida. “Non solo per spendere bene le risorse che abbiamo – ha sottolineato -, ma anche per generare un effetto moltiplicatore sulla crescita, a beneficio delle generazioni più giovani”.  “Chiediamo più dialogo e disponibilità all’ascolto. Il modello di interlocuzione deve cambiare – ha proseguito Cuzzilla -, non solo in considerazione del milione di manager che rappresentiamo ma per ciò che esprimiamo”.

Crescono le assunzioni di nuovi manager: oltre il 5% nell’ultimo anno
I manager hanno fatto registrare un tasso di crescita di oltre il 5% nel 2022 rispetto all’anno scorso. Lo rimarca con forza il presidente Stefano Cuzzilla nel suo intervento all’assemblea nazionale. “A dimostrazione di come la responsabilità e le capacità rappresentino la chiave di volta per trainare i differenti settori economici del Paese, soprattutto in periodi estremamente complessi”. Di qui il riferimento alle tre principali abilità che servono per traghettare il Paese oltre le secche e che sono il perno dell’azione quotidiana dei manager. “Metodo scientifico, primato della competenza, spinta all’innovazione”, le cita in successione il leader di Cida per poi tornarci su singolarmente, spiegando perché siano questi i “i cardini del pensiero manageriale per guidare lo sviluppo”. “È importante che pubblico e privato lavorino in sinergia – ha spiegato Cuzzilla -. Sono due dimensioni che devono integrarsi meglio per superare la portata della crisi e trovare soluzioni agli antichi mali dell’Italia”.

Trend demografico, lavoro e clima: le priorità
“Al metodo scientifico – ha spiegato Cuzzilla – dobbiamo la chiarezza con cui noi manager leggiamo il trend demografico. I dati sono chiari: il numero dei nuovi nati è insufficiente a tenere in equilibrio il sistema. La popolazione è scesa di oltre un milione in pochi anni, a inizio 2022 gli italiani sono meno di 59 milioni. Crescono gli over 65, diminuiscono le persone in età attiva. Per fortuna si vive meglio e più a lungo, ma se non abbiamo forza produttiva ci impoveriremo nel giro di qualche decennio”. Ma non si tratta soltanto di un’analisi, di una diagnosi, è indicata anche la strada per uscirne, la terapia. “L’approccio scientifico suggerisce di investire in welfare – ha evidenziato -, in maggiori tutele per le donne lavoratrici, in una fiscalità di favore a sostegno delle spese genitoriali. La leva del fisco può e deve fare molto per difendere il patto intergenerazionale tra attivi e pensionati, gli unici attualmente in grado di erogare il welfare che manca ai più giovani”. Di qui un passaggio sul lavoro e sulla situazione climatica. “Credere nel primato della competenza significa anche occuparsi seriamente di lavoro. Siamo il secondo Paese in Europa con la più bassa percentuale di giovani occupati (solo il 31,1%), siamo al penultimo posto per occupazione femminile e siamo primi in classifica con oltre 3 milioni di giovani non inseriti in percorsi di formazione e istruzione (i cosiddetti Neet). Anche in questo, il Pnrr è una leva importante. Secondo i dati elaborati da Cida, le due Missioni che maggiormente promettono di trainare l’occupazione giovanile si concentreranno sulla digitalizzazione con un +0,9% (Missione 1) e la transizione ecologica, con una percentuale del +0,8% (Missione 2)”. E sul clima. “La crisi climatica coinvolge tutti. Non ci possiamo permettere di non avere una strategia sul clima come non l’abbiamo avuta sull’energia. Il nostro sistema impresa sta accelerando in tema di sostenibilità e aumenta del 5% ogni anno la richiesta di manager dotati di competenze ‘green’. Deve quindi vincere l’innovazione tecnologica applicata all’economia circolare”, ha ricordato Cuzzilla.