Asl Na3 Sud: tra emergenze e innovazione

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A cura di pietro Funaro e Giulia Martelli Tredici distretti sanitari distribuiti in 57 comuni che vanno da Roccarainola a Massa Lubrense, otto presidi ospedalieri organizzati in Ospedali Riuniti (Area nolana: P.o. A cura di pietro Funaro e Giulia Martelli Tredici distretti sanitari distribuiti in 57 comuni che vanno da Roccarainola a Massa Lubrense, otto presidi ospedalieri organizzati in Ospedali Riuniti (Area nolana: P.o. S. Maria della pietà e P.o. Cav. Raffaele Apicella; Area stabiese: P.o. S. Leonardo e P.o. Gragnano; Area Vesuviana: P.o. Maresca e P.o. Boscotrecase; Penisola sorrentina: P.o. S. Maria la Misericordia e P.o. De Luca e Rossano), tre Dipartimenti, circa 1.065.000 abitanti residenti nei Comuni di competenza: questi solo alcuni dei numeri attinenti all’Asl Na3 Sud. Per tracciarne un quadro sistematico non si può prescindere dalle strutture ospedaliere; in particolare, vale menzionare come l’adozione del modello degli ospedali riuniti si sia rivelata col tempo una scelta operativa idonea a garantire la necessaria flessibilità assistenziale in un territorio caratterizzato da una serie di problematiche per le complicate vie di comunicazione e da sensibili variazioni del bacinodi utenza nei diversi periodi dell’anno. Il Decreto n°49 di riordino del comparto sanitario non ha previsto alcuna dismissione per la rete ospedaliera dell’ AslNa3Sud ma soltanto alcune riconversioni. Nel 2011, infatti, il pronto soccorso del Presidio di Pollena Trocchia ha cessato la propria attività (sostituito da un presidio Psaut per patologie, che pur urgenti, non hanno un elevato indice di gravità) mentre la prescrizione della dismissione dei punti nascita con meno di 500 parti/anno, ha comportato la disattivazione sia di quello di Torre del Greco che di quello di Pollena Trocchia. La Regione Campania ha inoltre deciso di puntare sulla riqualificazione ed il potenziamento dell’ Ospedale S.Maria della Pietà di Nola. Purtroppo, allo stato attuale, la cronaca ci rimanda l’immagine di un nosocomio in continua emergenza, non è bastata l’attivazione, lo scorso agosto, del nuovo pronto soccorso a placare le rimostranze di associazioni e gruppi del territorio che, forse per accendere i riflettori della politica sulla vicenda, continuano a produrre dossier. Al San Leonardo di Castellamare di Stabia, invece, la lotta alle emergenze e alla riduzione di personale si combatte a colpi di nuove tecnologie, l’Asl Na3 Sud è infatti l’unica in Campania ad aver acquistato un massaggiatore cardiacomeccanico che potrà salvare la vita a molte persone. Nonostante le difficoltà, comunque, questa Azienda sanitaria è una di quelle che presenta “i conti in ordine”. Già i dati del bilancio 2012, infatti, confrontati con quelli dell’esercizio precedente, hanno mostrato chiaramente i risparmi conseguiti. In particolare la riduzione di costi di 10milioni di euro per l’assistenza farmaceutica, di 6milioni per il costo del personale e di 15milioni per altri impegni come la dismissione di alcuni fabbricati tenuti in locazione. Per la spesa farmaceutica la riduzione è stata determinata, tra l’altro, daimaggiori controlli sulle prescrizioni e dall’effetto della distribuzione diretta di farmaci ad alto costo. Il costo del personale, invece, si è ridotto anche per il blocco del turnover, così come previsto dal Piano di Rientro, arginato, finora, dallo sforzo economico e gestionale orientato alla razionalizzazione ed all’ottimizzazione delle risorse anche se comunque gravato dal rischio fondato della mancata garanzia dei Lea. Ovviamente, quando la “coperta” si fa più corta, se si vogliono tenere al caldo i piedi, in questo caso non resta fuori soltanto la testa ma l’intero busto e dunque, le misure per il contenimento della spesa per la mancata sostituzione del personale posto in quiescenza, ha comportato, di contro, la scarsa remuneratività dei fondi per l’area di comparto e la totale assenza di ricambio generazionale con un innalzamento progressivo dell’età media del personale dipendente. L’ Asl Napoli3 Sud, secondo le direttive della direzione strategica, ha lavorato per attuare quanto previsto dal piano di rientro della RegioneCampania riducendo il tasso di ospedalizzazione e sostituendo l’ offerta di attività di ricovero con setting assistenziali diversi come, ad esempio, i Percorsi Ambulatoriali Complessi e Coordinati (Pacc), attivi dal primo novembre di quest’anno presso gli Ospedali riuniti dell’Area Nolana. Trattamento dei pazienti cronici, programmazione delle attività territoriali, miglioramento dell’appropriatezza delle prestazioni e del rapporto fiduciario tra medico e paziente, continuità assistenziale e presa in cura del paziente tramite percorsi diagnostico-terapeutici efficienti ed efficaci sono alcuni degli argomenti più importanti su cui la sanità pubblica dovràmisurarsi nel prossimo futuro. Molto è stato fatto ma ancora tanto resta da realizzare per rispondere adeguatamente alla “domanda di salute” dei cittadini.