Asia in recupero in attesa di Fed e BoJ

37

Il punto. Avvio in denaro per Piazza Affari: il Ftse Mib segna un rialzo dell’1,31%, il Ftse Italia All Share guadagna l’1,24% e il Ftse Italia Star l’1,02 per cento.

Bene anche gli altri indici azionari europei: il Dax segna un rialzo dello 0,79%, il Cac 40 dell’1,17% e l’Ibex 35 dell’1,8 per cento. In rialzo anche il Ftse 100 britannico (+0,83%). 
I future sugli indici azionari americani sono in rialzo con il derivato sull’S&P 500 che guadagna lo 0,18 per cento. Ieri sera la Borsa di New York ha chiuso la seduta, la quarta consecutiva, in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,33%, l’S&P 500 lo 0,18% e il Nasdaq Composite lo 0,1%.

Si segnala un parziale recupero dell’euro sul dollaro con il cambio EUR/USD che guadagna lo 0,07% e si riporta a 1,1209 dopo allunghi a 1,1229. 
L’obbligazionario registra una relativa stabilizzazione con i rendimenti dei titoli del debito sovrano fra Europa centrale e periferia che segnano una contrazione degli spread: i rendimenti del BTP e del Bono iberico mostrano un calo di 3 e 2 punti base rispettivamente mentre lo yield del Bund tedesco segna un rialzo di un punto base allo 0,01% dopo l’affondo in territorio negativo di ieri.
Durante la seduta asiatica, i mercati valutari si sono stabilizzati con gli operatori che attendono l’esito della riunione del FOMC di giugno. L’EUR/USD non ha subito grosse variazioni a Tokyo e ha consolidato i guadagni ottenuti sulla scia delle vendite al dettaglio di maggio superiori alle attese. Il dato complessivo si attestato allo 0,5% m/m rispetto allo 0,3% delle previsioni medie, le cifre del mese scorso sono state confermate all’1,3%. 
Si nota, tuttavia, che la sorpresa al rialzo è dovuta quasi esclusivamente all’aumento della benzina (+2,1%) e alle solide vendite di auto (+0,5%). L’indice al netto di automobili e benzina ha rispettato le attese, attestandosi allo 0,3% m/m. Ma per quanto positivo, gli analisti non credono che questo risultato riuscirà a far ripartire le attese di un rialzo del tasso a giugno perché gran parte degli indicatori economici continua a perdere slancio. 
Dopo giorni burrascosi, la sterlina britannica si è stabilizzata intorno a 1,4140 contro l’USD. I timori di Brexit continuano a pesare sulla GBP man mano che ci avviciniamo al 23 giugno. Secondo gli analisti per ora l’area a 1,41 dovrebbe tenere, per lo meno finché nei sondaggi continuerà il testa a testa fra i fronti opposti, fra coloro che pensano di dovere rimanere nell’UE e chi invece di doverne uscire. In quest’ultimo caso, peraltro, se i sondaggi iniziassero a indicare con chiarezza questo orientamento, la caduta libera della sterlina britannica si muoverebbe nuovamente verso 1,30.
Intanto, come si diceva, l
’attenzione odierna rimane focalizzata oltre che sui sondaggi UK (l’Economist ha messo insieme, come altre testate, un tool di combinazione dei vari sondaggi che dà al 44% l’uscita e al 42% la permanenza) sulle decisioni della Fed sui tassi d’interesse e le previsioni sull’economia attese per questa sera.

 

I dati macro attesi oggi
Mercoledì 15 Giugno 2016

14:30 USA Indice prezzi alla produzione mag;

14:30 USA Indice Empire State Manufacturing giu;

15:15 USA Produzione industriale mag;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati;
20:00 USA Riunione FOMC (FED);

20:00 USA Previsioni macroeconomiche trimestrali Fed;
20:30 USA Conferenza stampa Yellen (Fed);

22:00 USA Acquisti netti att. finanziarie (l/term.) apr.