Asia contrastata in attesa della Fed: Tokyo piatta, Shanghai arretra

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Il punto della mattinata. Occhi puntati sulla Fed. Questa sera – a distanza di un anno dal precedente aumento – sapremo davvero se a conclusione della riunione del FOMC i tassi di riferimento della valuta statunitense farà un altro piccolo passo avanti. Le condizioni sembrano esserci tutte, stavolta. Staremo a vedere. Intanto, la borsa di New York ieri ha toccato nuovi massimi storici, con i tre principali indici che hanno segnato: S&P 500 +0,65%, Nasdaq Composite +0,95%, Dow Jones Industrial +0,58%.
Tokyo, invece, è registrata poco mossa, con il Nikkei 225 che ha terminato a +0,02%.
Incerte anche le borse cinesi: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha chiuso a -0,77%, l’Hang Seng di Hong Kong a +0,04%.
Sul fronte valutario, l’euro sale a 1,0665 contro dollaro e poi corregge bruscamente. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,0620 circa.
Piazza Affari intanto si muove poco sopra la parità, con il Ftse Italia All-Share che segna +0.05%, Ftse All-Share Capped +0.06%, Ftse Mib -0.01%, Ftse Italia Mid Cap +0.35%, Ftse Italia Small Cap +0.68%, Ftse Italia Star +0.23%, Ftse Aim Italia +0.04%. Bancari in verde: il FTSE Italia Banche segna +0,5%, l’EURO STOXX Banks +0,4%. Positiva UniCredit (+0,9%) dopo il quasi +16% di ieri in scia al piano 2016-2019.
Poco sotto la parità si muovono invece gli altri principali indici europei: Dax30 di Francoforte -0.12%, il Cac40 di Parigi -0.32%, il Ftse100 di Londra -0.21% e l’Ibex35 di Madrid -0.49%.
Mercati obbligazionari eurozona positivi, ancora tonico il BTP. Il rendimento del Bund decennale scende di 3 bp allo 0,34%, quello del BTP scende di 7 bp all’1,82% (-3 bp per il Bono spagnolo all’1,41%). Lo spread scende di 4 bp a 148.
Sul fronte macro, in Francia l’Ufficio di Statistica Insee ha pubblicato i dati finali sull’inflazione, riportando una variazione nulla su base mensile, in linea con le attese e con il dato precedente. Nel mese di novembre l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è rimasto invariato su base mensile ed è aumentato dello 0,7% su base annuale, dal +0,5% della rilevazione precedente.

Borse asiatiche

I mercati dell’Asia sono registrati in moderato recupero, stamane, dopo una seduta complessivamente contrastata, in attesa della pronuncia del Fomc in serata.
Mentre arrivano le prese di beneficio sul petrolio, dopo quattro sedute in rally (circa il 6% l’apprezzamento complessivo) sull’annuncio dei tagli alla produzione da parte dei maggiori Paesi produttori (anche di quelli non parte dell’Opec, guidati dalla Russia), l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, si muove in marginale progresso.
Recupera terreno anche l’oro (così come fanno i future sul rame a Londra), e Sydney, che martedì aveva segnato la peggiore performance tra i principali indici della regione (con un declino dello 0,32%), chiude in netto progresso: l’S&P ASX 200 guadagna infatti lo 0,71% al termine delle contrattazioni. Seduta piatta, invece, per Seoul, con il Kospi che limita allo 0,04% il suo apprezzamento.
Poco mosso il mercato delle valute e anche la performance della piazza di Tokyo è segnata da minime variazioni. Il Nikkei 225 chiude con un guadagno di appena lo 0,02% (in negativo invece l’indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,10%).
Sul fronte macroeconomico, nel quarto trimestre l’indice Tankan è letto in crescita  a 10 punti dai 6 dei tre precedenti periodi. Rivista invece al ribasso la produzione industriale del Giappone, invariata su base mensile in ottobre contro lo 0,1% preliminare (migliorata invece all’1,4% dall’1,3% preliminare la crescita annua).
Contrastata, e con variazioni più nette rispetto alla media della regione, è invece la giornata delle piazze cinesi. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno perso rispettivamente lo 0,46% e lo 0,77%.
In progresso invece lo Shenzhen Composite (+ 0,81%) e in positivo anche l’Hang Seng  (+0,30%). Poco sotto la parità, invece, l’Hang Seng China Enterprises Index.

Borsa Usa

La Borsa di New York ieri ha chiuso la seduta in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,58%, l’S&P 500 lo 0,65% e il Nasdaq Composite lo 0,95%.
Alla vigilia della decisione della Fed sui tassi (il mercato sconta un incremento di 25 punti base) i tre indici hanno registrato nuovi record.
I prezzi alle importazioni Usa sono diminuiti dello 0,3% nel mese di novembre a fronte di attese pari al -0,4%. Nel mese di ottobre si era registrato un incremento dello 0,4%. I prezzi alle esportazioni sono scesi dello 0,1% su base mensile, risultando superiori al consensus (-0,2%).

I dati macro attesi oggi
Mercoledì 14 Dicembre 2016

00:50 GIA Rapporto Tankan trim4;
05:30 GIA Produzione industriale finale ott;
08:45 FRA Inflazione finale nov;
10:00 ITA Inflazione finale nov;
10:30 GB Tasso di disoccupazione ott;
10:30 GB Variazione n° richiedenti sussidi disoccupazione ott;
11:00 EUR Produzione industriale ott;
14:30 USA Vendite al dettaglio nov;
14:30 USA Indice prezzi alla produzione nov;
15:15 USA Produzione industriale nov;
16:00 USA Scorte delle imprese ott;
16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati;
20:00 USA Riunione FOMC (Fed); 
20:30 USA Conferenza stampa Yellen (Fed).