Arte: la più grande collezione di arti decorative italiane all’asta a Parigi

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Sotheby’s metterà all’asta la più grande collezione di arti decorative italiane mai apparsa sul mercato internazionale. Composta da 160 lotti, questa collezione epocale è stata raccolta nel corso di tre decenni da Gianni Giordano per la sua straordinaria villa situata tra i rinomati vigneti delle Langhe nella zona di Alba, in Piemonte (dove la famiglia Giordano iniziò a produrre vini nel 1900) . Emblema della sua passione per il collezionismo, Giordano ha parallelamente assemblato una ‘Kunstkammer’, considerata da coloro che hanno avuto il privilegio di vederla una delle più importanti in mani private. Le aste dei contenuti della sua villa segneranno la prima occasione in cui Giordano condividerà la sua collezione privata con il mondo, dopodiché il collezionista si dedicherà completamente alla sua ‘Kunstkammer’. La prima delle aste dedicate si terrà a Parigi il 26 e 27 novembre, seguita da un’altra sessione a Milano nel corso del 2025. La prima tornata, con una stima complessiva tra i 15 ei 20 milioni di euro, presenterà una panoramica completa degli stili regionali dell’artigianato del XVIII secolo in Italia. Una selezione di lotti sarà inoltre disponibile tramite vendite private. Tra i pezzi più rimarchevoli, spicca un incantevole pannello di pietre dure semipreziose (stima: €800.000-1.500.000), un eccezionale esempio delle prime opere delle botteghe granducali fiorentine. Risalente al 1766 circa, il pezzo raffigurante il porto di Livorno, ispirato a un dipinto di Giuseppe Zocchi (1716-1767). Questo straordinario pannello è paragonabile a un’opera simile che faceva parte delle collezioni imperiali austriache, oggi conservata al Palazzo Hofburg di Vienna. Un altro pezzo di rilievo è un pannello che raffigura il Tempio di Vesta a Tivoli, realizzato da Cesare Aguatti nel 1774. Stimato tra €250,000 e €500,000, questo esempio precoce è accompagnato da una splendida cornice in bronzo dorato con lo stemma di Papa Braschi (Pio VI). I micromosaici furono sviluppati nelle botteghe del Vaticano e spesso utilizzati come doni diplomatici.