Times Square è rumorosa, le sue insegne pubblicitarie ciclopiche e non meno abbaglianti sfiorano il cielo, i suoi pedoni (a migliaia) dividono l’asfalto con traffico persistente, venditori di noccioline zuccherate, commercianti di magliette “I love New York”, e con Spiderman e Super Mario a passeggio con le ultime arrivate, audaci signorine vestite unicamente di vernice. La replica, perché Times Square è un teatro open air, avviene tutti i giorni, da sempre, alle stesse ore.
È facile dunque che i visitatori, distratti, perdano l’occasione di ammirare un’opera d’arte rara e incomparabile, posta proprio al centro della piazza. Si tratta di “Times Square”, creazione che l’artista Max Neuhaus installò nel 1977 e che battezzò in onore del luogo. Nessun monumento, o statua, né oggetti rappresentativi di alcun genere, bensì una serie di grate, che ricoprono uno spazio sottostante buona parte del marciapiede all’incrocio tra la 45esima e la 46esima Strada, schiacciato tra Broadway e la Settima Avenue. Opera contemporanea dal gusto troppo originale? Di certo originale, ma per una ragione che rischia di mettere tutti d’accordo: le griglie di ferro di Neuhaus sono in grado di creare un suono distinto, curioso, metallico e ondulatorio, quasi simile a quello di un gong. Un rumore che ad un orecchio attento ricorda anche l’ohm, il suono sacro della meditazione. Un’installazione sonora, definita sound sculpture, “Times Square” è più di un semplice ritmo metallico però. Max Neuhaus infatti pensò ad un sistema capace di amplificare il rimbondo sotterraneo proprio dell’incrocio che contaddistingue la piazza. Un modo per liberare il brusio misterioso che altrimenti sarebbe rimasto soffocato. La cosa sorprendente, oltre alla percezione reale di un suono distinto e piacevole, è che questa nuvola acustica si crei senza l’ausilio di strumenti esterni, quale un computer ad esempio, o di note di musica elettronica. Suoni che arrivano dal sottosuolo fino alle orecchie in modo del tutto naturale. Uno studio originale che crea magia e rende Times Square, la piazza, in parte sentimentale e ancora una volta unica.
L’artista intenzionalmente ha lasciato l’opera senza una targa che ne indichi posizione, significato e autore. Costruzione e meccanismo rimangono nascosti e nessuno oggi, a meno che non ne conosca già l’esistenza, in effetti si accorge della complessa creazione. L’idea di Neuhaus è che “Times Square” rimanga segreta, e coloro di passaggio si accorgano della sua esistenza solo grazie al suono che arriva dalle grate e, soprattutto, che questo possa essere una distrazione dall’ambiente circostante, anche solo per un istante. Dura lotta tra suono armonico e luci effimere. Intanto, perché si possa comprendere appieno il significato dell’installazione, il suggerimento è quello di recarsi a Times Square dopo la mezzanotte, quando la zona è quasi vuota e le luci rimangono sole. È sufficiente sostare sulle grate e mettersi all’ascolto. Provare per credere!
Max Neuhaus, artista americano, per decenni è stato impegnato nello studio della diffusione dei suoni. Negli Anni Sessanta fu il pioniere della musica elettronica sperimentale dal vivo. Successivamente si dedicò alla creazione di installazioni sonore, le cosiddette “sound sculptures” dell’arte contemporanea. Le sue opere sono esposte in tutto il mondo, incluso al Castello di Rivoli in provincia di Torino. Un artista a tutto tondo, Max Neuhaus aveva scelto di vivere a Maratea, in Basilicata, dove è deceduto nel 2009 all’età di 69 anni.