Arte, cultura e turismo: NEA riparte da Neapolis. E grazie alle misure anti Covid la visita diventa un’esperienza

154
foto di Marco Soldano

di Francesco Bellofatto

NEA, la galleria d’arte contemporanea nel centro storico di Napoli, fondata dal gallerista e editore Luigi Solito nel 2011, riparte da dove si era fermata, diventando un hub per condividere – tra operatori, artisti, ricercatori e istituzioni – proposte e progetti cantierabili per la ripresa dell’industria cultirale e turistica.
“La chiusura forzata – spiega Luigi Solito – ha obbligato a un totale ripensamento della mostra, ma ci ha fatto anche realizzare quanto profetico sia stato il progetto espositivo. ‘The sky inside us’ è anche un invito a riflettere su quanto la nostra vita sia influenzata da tutti gli agenti naturali e artificiali che sono presenti nell’aria che respiriamo: un invito a comprendere l’intima e delicata connessione che c’è tra il cielo fuori e dentro di noi”.
La capacità visionaria del progetto di 8ki (alias Gianfranco De Angelis) è estremamente attuale in questo momento in cui tutto il mondo sta ancora vivendo gli effetti di un virus pandemico che circola nell’aria.
“Oltre ai vari livelli concettuali, interpretativi, estetici e culturali della mostra, compreso il significato legato alla possibilità di acquisto collettivo dell’opera – prosegue Solito – , l’attenzione ricade sui dispositivi messi in campo per la riorganizzazione e il ripensamento degli eventi culturali più in generale. Di solito siamo abituati a opening dove tutto si osserva e l’arte è relegata a componente ultima. Il nostro obiettivo invece, con l’accesso ai tavoli-desk di lavoro, è di usare il veicolo della mostra come ‘ripartenza’ e accogliere tutti, non nello stesso momento ma uno a uno con la massima attenzione e presenza mentale”.
Dopo i primi giorni di apertura l’operazione che sta andando come NEA aveva immaginato: “c’è una necessità reciproca al confronto che va oltre la volontà e il cuore – aggiunge il gallerista-editore -. È da questo punto che vogliamo ripartire, analizzarne gli sviluppi, annotare e archiviare 30 giorni di risultati. È un approccio che va in due direzioni: la prima nel creare un modello immediato di soluzioni per andare avanti nella programmazione espositiva e artistica, e quindi spunto per tutta la filiera culturale; l’altra rivolta all’aspetto pratico (dispositivi, percorsi, normative, ecc…) nell’approccio low touch. Un’attitudine mentale forte per la quale la forza di pensiero si risolve e si allunga laddove la fisicità non sarà più consentita”.
NEA punta soprattutto a creare un valore esperienziale, per trasformare tutti questi confronti in valori spendibili: come e utility per la cultura ed il turismo.
“Abbiamo inteso intervenire nel tessuto culturale, urbano e imprenditoriale della città – continua Luigi Solito -. Molte gallerie hanno preso spunto dalla nostra iniziativa; siamo stati una luce nel buio della paralisi”.
NEA sta proponendo “The sky inside us” di 8ki – curata da Marco Izzolino – rimodulando completamente il meccanismo della fruizione espositiva, per ragioni contingenti, ma anche per poter amplificare i possibili effetti sui visitatori. Il pubblico, infatti, ha l’opportunità di fruire in forma privata e diretta della mostra: 5-7 minuti da soli all’interno dell’installazione, con la disponibilità di materiali editoriali con le parole chiave per comprendere i diversi livelli dell’opera e poter elaborare una lettura personale, e l’opportunità di incontrare una o tutte le parti coinvolte nella realizzazione del progetto (artista, curatore, gallerista, editore) in un’area separata rispetto a quella in cui si trova l’installazione.
Lo spazio espositivo, lo studio degli effetti sul pubblico e i supporti editoriali si integrano e si completano l’un l’altro per riflettere su nuovi e vecchi meccanismi di fruizione dell’arte e proporre una modalità sperimentale di visione come intima e straordinaria esperienza conoscitiva.
“Il pubblico sta rispondendo bene – sottolinea il gallerista -: le persone visitano la mostra perché si trovano ‘costrette’ a capire, ad approfondire, trasformando la galleria in un vero e proprio ‘gabinetto delle arti’, un ambiente dedicato alla fruizione personale ed esclusiva”.
E in questo “spazio” si inserisce anche la volontà di immaginare nuovi scenari, di riprendere il confronto, ‘vis à vis’, uno alla volta, per parlare d’arte contemporanea, di editoria, di turismo, dell’industria della cultura. Il risultato sarà un quaderno, un ‘libretto di istruzioni’ per apprendere cosa si è fatto, da dove si è ri-partiti.
“Da qui l’invito ai direttori di musei, teatri, conservatorio, accademia, altre gallerie, operatori culturali, guide turistiche, albergatori e qualunque imprenditore illuminato – conclude Luigi Solito – . Con Marco Polito riceviamo chiunque, perché da oggi ciascuno di noi dovrà incontrare tutti i giorni persone e dedicargli del tempo, soprattutto a chi non ne abbiamo dedicato prima. Dai nostri desk, da questi tavoli tematici di confronto, riparte la polis”.