Argentina:se modifica accordo bond salta

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(ANSA) – ROMA, 4 FEB – Se il congresso argentino non dovesse ratificare l’accordo preliminare o anche solo modificarlo nelle sue componenti essenziali come il pagamento in contanti allora l’intesa decadrebbe in toto. Lo afferma il presidente della Tfa Nicola Stock secondo cui il procedimento avviato all’Icsid (il tribunale della banca mondiale) la cui decisione è attesa a breve è “sospesa per 4 mesi da lunedì ma se il Congresso dovesse bocciare l’accordo allora tale sospensione decadrebbe”. In particolare, secondo Stock, “abbiamo raggiunto un accordo perchè il pagamento deve avvenire in contanti. Se questo non dovesse accadere” perchè il Congresso argentino vorrà modificarlo, “allora l’intero accordo salterà” e così ovviamente in caso di bocciatura. “La procedura Icsid è stata lunga e costosa ma in caso di pronunciamento favorevole, a differenza di altri giudizi come quello di Ny, è applicabile in quasi tutti i paesi dando la possibilità di aggredire i beni e i fondi dell’Argentina là depositati, fatti salvi quelli diplomatici”.
   

(ANSA) – ROMA, 4 FEB – Se il congresso argentino non dovesse ratificare l’accordo preliminare o anche solo modificarlo nelle sue componenti essenziali come il pagamento in contanti allora l’intesa decadrebbe in toto. Lo afferma il presidente della Tfa Nicola Stock secondo cui il procedimento avviato all’Icsid (il tribunale della banca mondiale) la cui decisione è attesa a breve è “sospesa per 4 mesi da lunedì ma se il Congresso dovesse bocciare l’accordo allora tale sospensione decadrebbe”. In particolare, secondo Stock, “abbiamo raggiunto un accordo perchè il pagamento deve avvenire in contanti. Se questo non dovesse accadere” perchè il Congresso argentino vorrà modificarlo, “allora l’intero accordo salterà” e così ovviamente in caso di bocciatura. “La procedura Icsid è stata lunga e costosa ma in caso di pronunciamento favorevole, a differenza di altri giudizi come quello di Ny, è applicabile in quasi tutti i paesi dando la possibilità di aggredire i beni e i fondi dell’Argentina là depositati, fatti salvi quelli diplomatici”.