Archivio Storico Enel, dalla Mostra all’aperta campagna: le richieste del Comitato

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Riceviamo e pubblichiamo dal comitato “Salviamo l’Archivio Storico Enel” 

Da una sede prestigiosa nel Padiglione America Latina, Mostra D’Oltremare, al deposito in aperta campagna di Pastorano.  

  • La nuova sede di Pastorano, in aperta campagna e con gestione del patrimonio storico in outsourcing è improponibile oltre ad essere in aperto contrasto all’art 6 del codice dei beni culturali e del paesaggio che prevede la fruibilità e valorizzazione del patrimonio storico.
  • La disdetta del contratto di locazione inviata da Enel a Mostra D’Oltremare in data 25 aprile 2021, senza dapprima aver individuato una sede idonea per collocare il proprio patrimonio storico nella città di Napoli e in un posto facilmente fruibile e valorizzabile, rappresenta una grave violazione dal momento che andavano preventivamente informate le Istituzioni competenti ed in particolare la Direzione Generale per gli Archivi , che all’epoca approvò il progetto di costituzione di un unico archivio a Napoli e il Ministero della Cultura da cui dipende anche la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania.
  • In data 12 luglio l’Onorevole Borrelli ha inviato una richiesta di accesso agli atti ai sensi dell’art. 22 Legge n. 241/90 e del D.P.R. N.184/2006 non avendo avuto nessun riscontro alle precedenti missive e non essendo chiare le motivazioni del trasferimento. 

Un’allarmante, ma non del tutto inattesa decisione rischia di minare la tradizionale operatività, se non la stessa sussistenza dell’Archivio Storico Enel, prezioso ente archivistico che custodisce, per renderla fruibile ad un’ampia platea di studiosi e di osservatori, tutta la documentazione dell’industria elettrica italiana dalle origini agli anni più recenti.

La novità, apparentemente di natura solo logistica, consisterebbe nel trasferimento fisico del predetto Archivio, passando da una sede centrale e di grande prestigio come il padiglione America Latina, che ricordiamo essere stato progettato nel 1940 (inizialmente padiglione che ospitava la mostra della Banca d’Italia) e poi ricostruito dopo i bombardamenti nel 1952 dagli Architetti M. Capobianco, A. Marsiglia e A. Sbriziolo, in un contesto fuori mano, in aperta campagna e difficilmente raggiungibile dagli studiosi a Pastorano e per di più in outsourcing affidandone la gestione alla società Italarchivi. Alla prova dei fatti tale ipotesi, oltre che poco percorribile, risulterebbe contradittoria, considerate le conclusioni assunte nell’ambito del precedente ‘tavolo tecnico’ intercorso nel 2015 tra il Mibact, la Soprintendenza, la Regione Campania, il Comune di Napoli e l’Enel, tavolo che aveva previsto la realizzazione, all’interno della Mostra d’Oltremare, di un «Polo degli Archivi d’Impresa», frutto della condivisione e della cointeressenza del materiale dell’Archivio Storico Enel con altri non meno importanti archivi d’impresa.

La documentazione rappresenta una rilevantissima fonte di studi storici ed economici, tenuto conto del fatto che le fasi dell’elettrificazione del Paese si interfacciano con quelle della storia dell’industria italiana e più in generale con il complessivo processo di sviluppo socio-economico del nostro Paese.

Una parte consistente dell’Archivio raccoglie le carte della «Società Meridionale di Elettricità» e quelle riconducibili all’attività imprenditoriale di Giuseppe Cenzato, tutti documenti che consentono di ricostruire dettagliatamente la storia dell’elettrificazione del Mezzogiorno d’Italia. Facciamo riferimento a relazioni, a progetti operativi e al materiale fotografico delle diverse località sede degli impianti, nonché a documenti e relazioni sulla realtà economica e sociale del Sud Italia.

Occorre ricordare che già nel 2015, al momento del primo spostamento dell’Archivio dalla storica sede della ex Centrale Elettrica dell’Ente Autonomo Volturno di Via Ponte dei Granili, l’Enel aveva manifestato il proposito di dirottare il patrimonio archivistico in un’altra regione, proposito poi fortunatamente venuto meno grazie all’efficace intervento dell’ex Soprintende Archivistico dott.ssa Maria Luisa Storchi,  istituzioni culturali cittadine, di autorevoli personalità del mondo della cultura napoletana, degli stessi attivisti locali, tutti attori della ‘società civile’ che scongiurarono quella che si andava configurando come una ‘dismissione’ di un prezioso asset di incommensurabile valore appartenente non solo alla città di Napoli ma all’intero Paese. Si corse peraltro il rischio, allora, con quel paventato trasferimento, non solo di smantellare l’Archivio cartaceo, ma anche i suoi preziosi reperti industriali, dirottandoli in una sede inaccessibile e privandone l’accesso da parte degli studiosi, degli esperti, delle comunità scolastiche e universitarie, delle amministrazioni pubbliche e di ogni altro soggetto interessato.

Sicché, il 24 aprile del 2016 il progetto per realizzare il «Polo degli Archivi d’Impresa» fu inserito nell’alveo del cosiddetto «Patto per la Campania», sottoscritto dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e dal Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore, Matteo Renzi, e furono stanziati nell’occasione 6 milioni di euro per gli archivi d’impresa con il fine di creare poli di archivi e musei di impresa nei principali centri regionali, a cominciare proprio da Napoli e dalla Mostra d’Oltremare. In tale ambito, l’Archivio Enel avrebbe ricoperto, in termini esperienziali, un ruolo trainante, se non di capofila, ai fini del coinvolgimento operativo e della valorizzazione di altri archivi d’impresa dell’istituendo «Polo».

Nel 2018 Enel avviò poi materialmente il trasferimento della documentazione da Via Ponte dei Granili presso la Mostra d’Oltremare.

Il comitato “Salviamo l’Archivio Storico Enel” chiede alle istituzioni:

  • Convocazione ad horas da parte di tutte istituzioni coinvolte di un tavolo tecnico per bloccare questa iniziativa da parte di Enel immotivata e in aperta violazione ai dettami previsti dall’art. 6 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio;
  • Incontro con il Presidente della Regione Campania, Onorevole Vincenzo De Luca.
  • Incontro con il Sindaco di Napoli, Prof Gaetano Manfredi dal momento che le delibere consiliari del 20 aprile e 5 luglio approvate all’unanimità rimandano al Sindaco la necessità di salvaguardare l’Archivio Storico Enel all’interno della Mostra D’Oltremare.
  • Il Ministero della Cultura, per il tramite del Consigliere del Ministro Sangiuliano, Avv. Luciano Schifone, è intervenuto più volte sulla stampa ritenendo e ribadendo con forza che la scelta di Enel di trasferire l’Archivio Storico a Pastorano non sia congeniale (cfr. articolo apparso sul quotidiano www.ilgiornalelocale.it  del 4 aprile u.s. e l’articolo apparso sul quotidiano La Repubblica del 26 giugno u.s.

Ci auspichiamo che si operi un “cambio di passo” per una piena, rinnovata valorizzazione dell’Archivio Enel, diffondendone le peculiarità del suo patrimonio documentario non solo a beneficio degli studiosi ma anche di un più ampio pubblico di osservatori. Il tutto sarebbe possibile attraverso l’istituzione di network e la realizzazione di eventi mirati alla diffusione del patrimonio storico, asset virtuoso fino a poco tempo fa dell’Archivio Enel.

  • Infine , caldeggiamo tutte le Istituzioni coinvolte a procedere con estrema urgenza ad un sopralluogo congiunto presso la sede di Mostra D’Oltremare e Pastorano per verificare le condizioni di entrambe le sedi e accertare, pertanto, in modo definitivo la giusta collocazione dell’Archivio Storico Enel, che senza dubbio non potrà essere considerata la sede in aperta campagna a Pastorano e con una gestione in outsourcing del patrimonio storico di Enel.
  • Si tratta di un serio a questo punto warning vista la tendenza di voler far confluire i patrimoni storici in generale in questa sede lontana da ogni mezzo di trasporto e senza alcuna accertata e garantita  tradizione in materia di archivi. Il rischio, come chiaramente espresso di recente su un noto articolo di Repubblica, nulla più resterà della storia durata lungo il Novecento, e occorre pertanto l’impegno di tutte le Istituzioni coinvolte ad evitare questa ingiustificabile dispersione di un patrimonio storico industriale di accertato interesse per le generazioni attuali e future.

Vista l’urgenza del tema trattato e nelle more della convocazione del tavolo tecnico si chiede di poter intervenire  per evitare che vengano assunte decisioni lesive della possibilità di trovare una soluzione tenuto conto anche del parere delle altre Istituzioni coinvolte sull’argomento.

Padiglione America Latina, che ricordiamo essere stato progettato nel 1940 (inizialmente padiglione che ospitava la mostra della Banca d’Italia) e poi ricostruito dopo i bombardamenti nel 1952 dagli Architetti M. Capobianco, A. Marsiglia e A. Sbriziolo

Scorcio strumentazione storica visibile dall’esterno – Padiglione America Latina

Vista dall’alto del deposito di Pastorano – Italarchivi – Deposito di Pastorano – Italarchivi fuori contesto e del tutto irraggiungibile dagli studiosi, dai ricercatori, dagli studenti e dagli interessati.