Archivio Enel, un primo passo per Napoli e per la cultura

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Riceviamo e volentieri pubbichiamo

Le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dai vertici della Mostra d’Oltremare e dal Consigliere del Ministro della Cultura, Luciano Schifone, lasciano ben sperare per il futuro dell’Archivio Storico Enel. Il programma di azione ha un unico punto di partenza: l’Archivio deve restare a Napoli. Il presidente e il consigliere delegato della Mostra lo affermano a gran voce, sottolineando che la politica aziendale ha sempre remato in questa direzione, in quanto si tratta di ospitare un patrimonio culturale della città di Napoli all’intero di un più ampio progetto finalizzato a rendere i luoghi della Mostra un punto di riferimento per la conservazione e la memoria della storia dell’economia e dello sviluppo locale. Il Comitato per la salvaguardia dell’Archivio Storico Enel si ritiene più che soddisfatto dalla dichiarazione d’intenti di Remo Minopoli e Maria Caputo, poiché dimostra il sostegno della Mostra d’Oltremare per la storia e per tutti coloro che sono impegnati da anni nell’attività di ricostruirla. Inoltre, avanzando un’ipotesi di concentrazione archivistica per gli archivi d’impresa, la Mostra potrà costruire un polo di rilevanza nazionale per la conservazione e la valorizzazione documentaria, tale da accogliere centinaia di ricercatori, appassionati e scolaresche, che fruiranno di un servizio archivistico di primissimo livello e di tutta una serie di iniziative che verranno programmate dai vertici aziendali in collaborazione con le istituzioni e il mondo accademico.

Il sostegno della Mostra d’Oltremare è indispensabile per salvare l’Archivio, ed è giusto che tutta la preziosa documentazione resti a Napoli, perché, ribadiamo, soltanto la città partenopea può garantire una massima accessibilità e un’ottima valorizzazione, essendo la città infrastrutturalmente più adeguata di tutto il territorio regionale, nonché sede di associazioni culturali, Atenei e società scientifiche di caratura internazionale.

L’ipotesi precedentemente vagliata dalla direzione dell’Enel, l’outsourcing, già in passato ha dimostrato di non essere adeguata per la conservazione e la valorizzazione archivistica, poiché spesso ha condotto soltanto a una concentrazione documentaria in sedi improbabili dal punto di vista logistico, con possibilità minime di consultazione e la conseguente cancellazione delle attività di valorizzazione. In altri casi, invece, l’outsourcing ha rappresentato una sorta di anticamera della dissoluzione di patrimoni archivistici, perché la mancata promozione conduce inesorabilmente a una perdita d’interesse e alla relativa chiusura o a trasferimenti in depositi che rendono impossibile la consultazione. L’unico modo per salvare l’Archivio Storico Enel è garantire la permanenza dello stesso a Napoli.

Il Comitato, inoltre, applaude all’iniziativa del consigliere del Ministro della Cultura, Luciano Schifone che, mostrandosi particolarmente interessato alle problematiche inerenti al settore archivistico, è sceso in campo in difesa dell’attività di valorizzazione del patrimonio documentario dell’Enel e per la permanenza dell’Archivio a Napoli. Su iniziativa di Schifone si aprirà un tavolo di confronto al Ministero, insieme al soprintendente archivistico Capone, alla proprietà dell’Enel e agli enti locali interessati, pianificando le modalità d’intervento nel minor tempo possibile. La strada indicata è quella giusta, occorre tuttavia la massima disponibilità degli enti preposti e delle parti interessate affinché tutto si concluda in modo ottimale e in tempi ragionevoli.

Il Comitato per la salvaguardia dell’Archivio Storico dell’Enel