Archeologia, Pompei si trasferisce a Torino: Palazzo Madama diventa domus

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Il celebre affresco della Casa del Bracciale d’Oro, “una delle vedute paesaggistiche più belle della pittura antica”, e un mosaico con un delfino proveniente dalla villa della Pisanella, “una delle ville extraurbane, per dare attenzione sia alla città che al territorio. Due pezzi emblematici di quello che sarà un percorso nella vita quotidiana di Pompei, oggetti che hanno una biografia”. Sono le due opere, presentate dall’archeologo Massimo Osanna, direttore generale Musei del ministero della Cultura, svelate a Palazzo Madama come anteprima della mostra ‘Invito a Pompei’, in programma dall’8 aprile al 29 agosto e che sarà allestita come una domus romana. “Una città che sta ripartendo si vede anche da eventi come questo” sottolinea il sindaco Stefano Lo Russo, mettendo in evidenza come la “relazione tra il nostro sistema della cultura e il ministero rappresenti l’orizzonte di lavoro con cui poter non solo elevare il livello culturale dell’offerta ma anche per dare una prospettiva importante”.

Soddisfatti il presidente della Fondazione Torino Musei, Maurizio Cibrario, e l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte, Vittoria Poggio, per la quale la mostra rappresenta “la filosofia della cultura diffusa sui territori”. “È una delle prime volte – aggiunge il segretario generale del ministero della Cultura, Salvatore Nastasi – in cui pezzi importanti di un museo statale vanno in uno comunale e questo rappresenta la perfetta collaborazione”. Una mostra, conclude Osanna, “che racconta quello che è Pompei, un luogo dell’umanità, che fa riflettere sulle catastrofi naturali, sulla morte ma anche sulla resilienza e la capacità che ha il nostro mondo di rigenerarsi”.