Archeologia, a Bacoli emersi i resti di una monumentale villa romana

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I resti di una monumentale villa romana di epoca imperiale sono emersi durante i lavori per la realizzazione di nuovo parco comunale nei pressi Punta Sarparella, a Bacoli, vicino a Napoli. A darne notizia è la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli che parla di “una scoperta archeologica di portata eccezionale”. La struttura, databile intorno al I secolo d.C., si estende senza soluzione di continuità fino alla spiaggia e ai fondali antistanti, ed è realizzata in opera reticolata di cubilia di tufo. Quando gli operai stavano lavorando alla sistemazione dell’area dove sarebbero state poi installate delle panchine e dei giochi per i bambini sono emersi i resti. Si tratta di una decina di ambienti di grandi dimensioni con diverse fasi edilizie, piani di calpestio e tracce di rivestimento murario. Il promontorio di Punta Sarparella sarebbe stato il luogo da cui Plinio il Vecchio, in quel periodo Praefectus classis Misenensis, avrebbe visto l’eruzione del Vesuvio, e poi sarebbe salpato alla volta di Stabiae, per soccorrere gli abitanti. In attesa di valutare le fasi successive di scavo della villa e della contestuale valorizzazione, il perimetro degli ambienti che sono stati riportati alla luce è stato ben individuato e recintato. In ogni caso, viene sottolineato, l’area dove è avvenuta la scoperta è già sottoposta alla tutela del vincolo archeologico proprio a causa “della densità di evidenze antiche disseminate nelle immediate prossimità di Punta Sarparella, dall’accesso al teatro romano di Misenum, al Collegio degli Augustali, al bacino interno del porto antico”. La scoperta – fatta nel corso delle opere di rigenerazione urbana di un’area dove tra l’altro fino a qualche anno fa sorgeva un ‘ecomostro’ che è stato demolito – è ancora più eccezionale, dicono alla Soprintendenza, “se si considera che ignoti sono ancora l’articolazione e lo sfruttamento degli spazi all’interno e intorno al porto romano per l’assenza quasi completa di dati che chiariscano le dinamiche organizzative della base logistica, le vie di comunicazione tra il porto e il resto della cittadina e l’ubicazione stessa del centro della Colonia di Misenum”.

“È una scoperta eccezionale” scrive su Facebook il sindaco di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione. “Abbiamo rinvenuto una Villa Romana d’epoca Imperiale affacciata sul mare di Miseno – spiega il primo cittadino – Accade mentre stiamo realizzando il nuovo parco pubblico di Bacoli. Una meraviglia del I sec d.C.. Sarà visibile a quanti vorranno vivere la nuova villetta comunale che consegneremo alla comunità. Proprio lì dove era stato costruito uno tra i più grandi scempi edilizi sulla costa della Campania. L’ex Lido Piranha. Un ecomostro, con colate di cemento in spiaggia ed in mare. Non solo è stato demolito. Non solo abbiamo bonificato interamente l’area. Ma, mentre stavamo allestendo il parco affacciato su Punta Sarparella, abbiamo fatto una scoperta archeologica di portata eccezionale. Proprio occasione dei lavori di rigenerazione urbana per restituire alla pubblica fruizione uno degli accessi più spettacolari alla spiaggia di Miseno. Per lunghi anni resa inaccessibile da rifiuti e sterpaglie. Un’opera di riqualificazione, a cui teniamo tantissimo. Ed progetto al quale ha partecipato attivamente la Soprintendenza ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli, che ci ha supportato tanto. Proprio durante le operazioni di sistemazione del piano di campagna, destinato ad ospitare il nuovo vialetto di accesso, le panchine e l’area giochi per bambini, grazie all’assistenza archeologica in corso, sono emersi i resti di quella che si è rivelata subito essere una monumentale villa romana. Databile intorno al I secolo d.C., e realizzata in opera reticolata di cubilia di tufo assai ben costruita, che si estende senza soluzione di continuità fino alla spiaggia e ai fondali antistanti. Sono stati individuati una decina di ambienti di grandi dimensioni con diverse fasi edilizie, piani di calpestio e tracce di rivestimento murario. Tali evidenze sono probabilmente pertinenti a quello che resta di una delle terrazze della residenza del Prefetto della Flotta romana del Tirreno, la Classis Misenensis. Tale ipotesi si basa sulla circostanza che il promontorio di Punta Sarparella offrisse, per la sua posizione, la massima visibilità dell’intero bacino portuale ed un’ampia veduta sul Golfo intero; sarebbe stato questo il luogo da cui Plinio il Vecchio, in quel periodo Praefectus classis Misenensis, avrebbe visto l’eruzione del Vesuvio, e poi sarebbe salpato alla volta di Stabiae, per soccorrere gli abitanti delle diverse città costiere, minacciate dall’eruzione vesuviana. La scoperta è ancor più eccezionale se si considera che ignoti sono ancora tuttora l’articolazione e lo sfruttamento degli spazi all’interno e intorno al porto romano per l’assenza quasi completa di dati che chiariscano le dinamiche organizzative della base logistica, le vie di comunicazione tra il porto e il resto della cittadina e l’ubicazione stessa del centro della Colonia di Misenum. L’individuazione di tali strutture in un punto nevralgico del territorio antico, prospiciente il bacino interno del porto romano, prossima all’ingresso del teatro di Misenum e all’area che doveva ospitare il foro cittadino, aggiungono un tassello di grande importanza alla conoscenza dell’articolazione del palinsesto insediativo antico. Ma non vogliamo fermarci qui. In attesa di valutare un progetto di scavo estensivo della villa e contestuale valorizzazione, attualmente il perimetro degli ambienti è stato ben individuato e recintato, e restituito, grazie anche alla prossima istallazione di pannellistica esplicativa, al pubblico godimento. Ringrazio per la sinergia e la vicinanza istituzionale, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli. Ed in particolare il Soprintendente Mariano Nuzzo e la Funzionaria Archeologa Simona Formola, che ha seguito in prima persona questa scoperta tanto importante. Ringrazio l’archeologa bacolese Alessia Di Fiore, che ha seguito gli scavi. Ringrazio il vicesindaco Marianna Illiano ed il responsabile dell’Area VI, Giovanni Capuano, che hanno reso possibile questo progetto. Tra poche settimane la inaugureremo. E sarà una festa per tutta la città. Perché lì dove c’era scempio, abusi edilizi, degrado e privazione di un bene pubblico, oggi realizziamo un mezzo miracolo civico. Un parco pubblico sul mare, con un monumento d’epoca romana. Bellezza su bellezza. Viva la cosa pubblica. Viva Miseno. Viva Bacoli ed i Campi Flegrei. Insieme, possiamo tutto. Un passo alla volta”.