TESTO scritto da Oliviero Casale, General manager di Uniprofessioni e delegato Fondazione Communia su normazione e figure professionali – della Redazione ASviS, il cui Comitato scientifico è presieduto dal prof. Enrico Giovannini – che si riferisce al sito collegato del 8 ottobre 2024
Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un aspetto imprescindibile per le organizzazioni indipendentemente dalla propria attività, dimensione, settore o ubicazione geografica. La crescente attenzione alla responsabilità sociale e ambientale, unita alle pressioni normative e alle aspettative dei consumatori, ha spinto molte organizzazioni a rivedere le proprie strategie per integrare la crescita economica con la protezione dell’ambiente e il benessere sociale. Un quadro di riferimento essenziale in questo percorso sono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Onu, istituiti nel 2015 nell’ambito dell’Agenda 2030. Questi 17 Obiettivi globali affrontano questioni cruciali come la povertà, le disuguaglianze, la tutela dell’ambiente e il cambiamento climatico. Forniscono una visione comune per affrontare sfide complesse a livello internazionale, favorendo lo sviluppo sostenibile [1].
La discussione intorno alla sostenibilità e alla responsabilità sociale d’impresa sta crescendo notevolmente, coinvolgendo non solo le organizzazioni, ma anche le istituzioni internazionali, gli investitori e i consumatori. La complessità e l’ampiezza di questi temi hanno portato allo sviluppo di numerose iniziative, tra cui modelli, normative e framework come gli Gri standards[2], i Global compact principles[3], l’Issa 5000 standards[4], gli Esrs[5] e molti altri. Questi strumenti forniscono varie prospettive alle organizzazioni attraverso linee guida strutturate per affrontare le sfide legate alla sostenibilità e per contribuire efficacemente al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Promuovono, inoltre, pratiche etiche e responsabili.
Nonostante l’importanza degli SDGs, molte organizzazioni trovano difficile tradurre questi Obiettivi globali in azioni concrete e misurabili all’interno delle proprie attività quotidiane. Per questo motivo, l’Iso (International organization for standardization) sta sviluppando linee guida e standard che aiutano le organizzazioni a integrare la sostenibilità nelle proprie attività operative (operation) e decisioni strategiche.
Uno degli strumenti più rilevanti in questo contesto è la Iso 53002[6], una preziosa linea guida rilasciata a settembre 2024, frutto della collaborazione tra Iso e Undp, basata sugli SDGs impact standards[7] dell’Undp e altri documenti pertinenti.
La Iso 53002: un ponte verso la sostenibilità strategica
La Iso 53002 è una guida che fornisce alle organizzazioni un quadro di riferimento e una metodologia per contribuire agli SDGs attraverso pratiche sostenibili integrate nei processi operativi. Viene promosso un approccio strategico, aiutando a passare da un atteggiamento reattivo a uno proattivo, integrando la sostenibilità nelle attività quotidiane. Inoltre, riprende i principi di responsabilità sociale[8] della Iso 26000[9], promuovendo l’equità e il coinvolgimento delle parti interessate, e favorendo un impatto positivo sulle comunità locali e sui gruppi vulnerabili.
La norma sottolinea anche l’importanza dell’equità e della giustizia nel coinvolgimento delle parti interessate, promuovendo un approccio che incoraggia la considerazione dei gruppi vulnerabili, il rispetto dei diritti umani e, sebbene non li affronti esplicitamente, i temi di diversità e inclusione. Questo allineamento con i principi della responsabilità sociale implica che le organizzazioni nell’implementazione della sostenibilità debbano adottare pratiche inclusive e rispettose della diversità, in linea con le migliori pratiche globali in materia di etica e sostenibilità.
Inoltre, la Iso 53002 si ispira alla Struttura armonizzata (Hs) dell’Iso, utilizzata per uniformare i Management system standard (Mss). Questi standard, per l’implementazione di un sistema di gestione[10] in un ambito specifico, fanno proprio il ciclo Plan-do-check-act (Pdca) come struttura per garantire il miglioramento continuo[11]. Questo è parte essenziale dell’implementazione di qualsiasi Management system standard (Mss).
In particolare, il ciclo Pdca è suddiviso nelle seguenti quattro fasi:
- Plan (Pianificare): stabilire obiettivi e processi necessari per ottenere risultati in conformità con la politica del sistema di gestione.
- Do (Fare): implementare i processi pianificati.
- Check (Verificare): monitorare e misurare i processi e i prodotti rispetto agli obiettivi e ai requisiti, e segnalare i risultati.
- Act (Agire): implementare azioni per il miglioramento continuo delle prestazioni del sistema di gestione.
Cosa è la Struttura armonizzata dell’Iso
La struttura armonizzata dell’Iso (Hs – Harmonized structure), descritta nell’Appendix 2 dell’Annex Sl delle direttive Iso/Iec[12], ha lo scopo di standardizzare l’architettura di tutte le norme sui sistemi di gestione (MS – Management system), garantendo coerenza e facilità di integrazione tra più standard. Questo documento Iso, oltre a descrivere la struttura stessa, offre anche una guida per chi scrive nuovi standard per i sistemi di gestione (Mss – Management system standard), fornendo indicazioni su come adattare l’Hs a specifiche discipline o settori, pur mantenendo una coerenza con la struttura armonizzata generale.
L’Hs è composta da dieci sezioni principali (di cui tre generiche) che coprono tutte le aree fondamentali per la gestione e l’implementazione di un sistema di gestione efficace. Ogni standard dell’Iso per un sistema di gestione (Mss) che segue questa struttura armonizzata utilizza una terminologia e una numerazione standardizzata dei punti norma, rendendo più semplice per le organizzazioni implementare contemporaneamente più sistemi di gestione.
Hs e miglioramento continuo
Il documento Annex Sl Appendix 2 (Rev4, 2024) fa riferimento al concetto di miglioramento continuo e, quindi di conseguenza, al Ciclo plan-do-check-act (Pdca).
Il miglioramento continuo è esplicitamente menzionato nel capitolo 10 del documento, dove si richiede che l’organizzazione migliori costantemente suitability (idoneità), adequacy (adeguatezza) and effectiveness (efficacia) del sistema di gestione, un aspetto centrale della filosofia Iso. Inoltre, viene spiegata la differenza tra “continual improvement” (miglioramento periodico con interruzioni) e “continuous improvement” (miglioramento continuo senza interruzioni), con una preferenza per il primo termine nel contesto dei Mss.
La Hs e il legame con la sostenibilità
Nell’ultima revisione della Struttura armonizzata (Hs), emessa nel 2024, l’Iso ha ritenuto essenziale includere riferimenti ad altri documenti chiave che affrontano la sostenibilità e le questioni globali legate al cambiamento climatico. In particolare, questi documenti come l’Iso guide 82[13], l’Iso guide 84[14] e l’Iwa 42[15] offrono linee guida su come integrare la sostenibilità e la gestione del cambiamento climatico nei Management system standard (Mss).
In dettaglio:
- Iso guide 82 fornisce un quadro per incorporare principi di sostenibilità nei nuovi standard, garantendo che le questioni ambientali, sociali ed economiche siano prese in considerazione durante la progettazione e l’implementazione dei sistemi di gestione. Questo documento aiuta gli sviluppatori di standard a collegare le proprie iniziative agli SDGs, promuovendo la coerenza tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile e gli standard tecnici. Inoltre, viene fornita una guida dettagliata su come i 17 SDGs possono influenzare e arricchire i processi di standardizzazione, rendendo le organizzazioni maggiormente consapevoli dell’impatto che i propri sistemi di gestione possono avere sul raggiungimento degli obiettivi globali.
- Iso guide 84 offre indicazioni su come gestire e affrontare il cambiamento climatico, un tema centrale per il futuro delle organizzazioni e della società. La guida fornisce strumenti e strategie per integrare i rischi e le opportunità legati al clima nei sistemi di gestione, migliorando la resilienza alle perturbazioni climatiche. Pur non facendo riferimenti espliciti agli SDGs, i suoi principi sono strettamente allineati all’SDG 13: “Azione per il Clima”, contribuendo in maniera significativa alla mitigazione e adattamento climatico a livello globale.
- Iwa 42 si concentra sui principi per il raggiungimento del Net zero e sottolinea ulteriormente l’impegno dell’Iso nel promuovere standard che siano in linea con gli obiettivi globali di riduzione delle emissioni e gestione sostenibile delle risorse. Questo documento fornisce un approccio chiaro per aiutare le organizzazioni a raggiungere obiettivi di neutralità climatica, che sono fondamentali per il successo della transizione ecologica globale, allineandosi direttamente all’Agenda 2030 e agli SDGs, in particolare agli obiettivi relativi alla riduzione delle emissioni e alla gestione responsabile delle risorse energetiche.
L’integrazione di questi riferimenti all’interno della Hs sottolinea come la sostenibilità sia diventata una priorità strategica per l’Iso, favorendo lo sviluppo di nuovi standard che non solo migliorano l’efficacia organizzativa, ma contribuiscono anche a un impatto positivo per l’ambiente e la società, promuovendo resilienza, equità e rispetto delle risorse naturali. Questo approccio olistico garantisce che i nuovi standard Iso rispondano alle sfide globali attuali, rendendoli strumenti potenti per qualsiasi organizzazione desideri allinearsi agli SDGs e contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030.
Caratteristiche principali della Iso 53002
La Iso 53002, composta da 14 capitoli principali e un’appendice informativa (Annex A), grazie al suo approccio strutturato trasforma i principi di sostenibilità in pratiche concrete, promuovendo modelli operativi responsabili. Un aspetto chiave della Iso 53002 è la sua flessibilità e adattabilità: pur non imponendo l’adozione di un sistema di gestione, ne raccomanda fortemente l’implementazione, consentendo alle organizzazioni di personalizzare l’applicazione dei principi di sostenibilità in base alle proprie risorse e obiettivi specifici. Questa caratteristica rende la norma accessibile e applicabile alle organizzazioni di qualsiasi settore o dimensione.
Il miglioramento continuo è un aspetto centrale della Iso 53002, supportato dal ciclo Pdca (Plan-do-check-act). Questo modello garantisce che sia possibile pianificare, attuare, monitorare e migliorare costantemente le proprie prestazioni in materia di sostenibilità, adattandosi nel tempo ai cambiamenti del contesto esterno e alle nuove sfide emergenti.
Il coinvolgimento delle parti interessate è un elemento cruciale dell’implementazione della norma. Dipendenti, fornitori, clienti e comunità locali devono essere attivamente coinvolti, poiché il loro contributo è essenziale per identificare rischi e opportunità, migliorando così l’efficacia delle azioni di sostenibilità intraprese.
La gestione dei rischi e delle opportunità è una caratteristica rilevante della Iso 53002. La norma incoraggia le organizzazioni a vedere i rischi come occasioni per innovare e migliorare. L’innovazione, in questo contesto, non si limita allo sviluppo di nuovi prodotti, ma si estende ai modelli di business e ai processi operativi, stimolando la creatività per affrontare le sfide della sostenibilità.
Infine, la norma pone particolare enfasi sulla resilienza organizzativa, ovvero la capacità di adattarsi e reagire ai cambiamenti nel contesto esterno. In un mondo caratterizzato da incertezze crescenti, le organizzazioni devono sviluppare la capacità di implementare la resilienza, riuscendo così non solo a gestire i rischi e prevenire effetti indesiderati, ma anche a cogliere opportunità attraverso l’innovazione.
Come implementare la Iso 53002 nelle organizzazioni
L’implementazione dell’Iso 53002 richiede un approccio strutturato e metodico che segua una serie di passi fondamentali. Questi aiutano le organizzazioni a integrare i principi della norma nelle proprie attività quotidiane, garantendo al contempo un miglioramento continuo delle prestazioni in materia di sostenibilità.
Ecco alcuni passi da intraprendere:
- Comprensione delle questioni esterne e interne e del contesto generale dell’organizzazione
Comprendere il contesto fornirà le basi per un’implementazione della sostenibilità ben integrata e consapevole delle sfide esterne e delle risorse interne.
- Questioni esterne: identificare tendenze globali, normative, ambientali, economiche e sociali che possono influenzare le attività operative e la capacità di contribuire agli SDGs, come cambiamenti climatici, regolamentazioni ambientali e pressioni di mercato.
- Questioni interne: valutare processi interni, risorse disponibili, cultura interna e competenze dei dipendenti per determinare come influenzano l’implementazione della sostenibilità.
- Identificazione e coinvolgimento delle parti interessate
Un coinvolgimento continuo promuove un approccio collaborativo e una maggiore responsabilità condivisa per il successo delle iniziative di sostenibilità.
- Parti interessate che subiscono impatti: identificare chi è impattato dalle attività dell’organizzazione, come dipendenti, comunità locali, clienti, autorità pubbliche, ambiente, ecosistemi, biodiversità e generazioni future.
- Parti interessate che contribuiscono agli impatti: riconoscere chi contribuisce direttamente o indirettamente agli impatti, come fornitori, investitori, soci, partner commerciali, organizzazioni della società civile e organizzazioni filantropiche.
- Integrazione delle attività legate agli SDGs nel core business
L’integrazione degli SDGs non dovrebbe essere trattata come un’iniziativa separata, ma come parte essenziale delle decisioni strategiche e operative.
- Integrazione nel core business: integrare le attività e gli obiettivi legati agli SDGs nelle attività operative quotidiane e nelle decisioni strategiche.
- Leadership e impegno
Un impegno visibile della leadership non solo motiva l’intera organizzazione, ma assicura che i valori di sostenibilità siano radicati nelle azioni quotidiane.
- Leadership e impegno generale: i leader devono dimostrare un forte impegno nel sostenere gli obiettivi di sostenibilità e nel guidare l’organizzazione verso questa direzione.
- Principi per un business responsabile: adottare principi etici e sostenibili nel proprio modello di business, assicurando che la responsabilità sia parte integrande della cultura organizzativa.
- Politica di sostenibilità
Una politica ben articolata diventa un faro per guidare le azioni delle organizzazioni verso il raggiungimento degli SDGs.
- Politica sui diritti umani: garantire il rispetto dei diritti umani in tutte le attività.
- Equità e giustizia: promuovere politiche che garantiscano un trattamento equo e giusto per tutti gli stakeholder.
- Ruoli, responsabilità e autorità
Quando le responsabilità sono precisamente delineate e comunicate all’interno dell’organizzazione, si assicura che ogni ruolo abbia l’autorità e le risorse necessarie per contribuire all’implementazione della norma.
- Governance e supervisione: definire chiaramente le responsabilità per la sostenibilità e assegnare le risorse necessarie.
- Pianificazione degli obiettivi SDGs e gestione delle modifiche
Essere preparati a rispondere a nuove normative e cambiamenti del contesto è essenziale per ottenere risultati concreti. Obiettivi ambiziosi ma realistici, sostenuti da una pianificazione flessibile che assegni risorse, responsabilità e tempi definiti, permettono di adattarsi velocemente ai cambiamenti, mantenendo l’organizzazione allineata agli obiettivi di sviluppo sostenibile.
- Obiettivi di sostenibilità: stabilire obiettivi concreti e allineati agli SDGs, con target specifici e indicatori di performance per monitorare i progressi.
- Pianificazione delle modifiche: essere pronti a modificare i processi operativi per adattarsi a nuove normative o cambiamenti di contesto.
- Supporto e risorse
L’assegnazione delle risorse e delle competenze è fondamentale per un’implementazione sostenibile di successo.
- Risorse adeguate: disporre delle risorse necessarie (umane, finanziarie e tecnologiche) per sostenere l’implementazione degli SDGs.
- Competenze: avere persone con le necessarie competenze per svolgere le proprie funzioni legate alla sostenibilità.
- Comunicazione e documentazione: sviluppare una comunicazione trasparente verso tutti gli stakeholder e documentare accuratamente le informazioni legate agli SDGs.
- Pianificazione operativa e controllo
Una gestione accurata dei dati è fondamentale per monitorare i progressi e supportare la pianificazione operativa, garantendo decisioni informate.
- Pianificazione operativa e controllo: pianificare e monitorare le attività per assicurare che siano coerenti con gli SDGs.
- Gestione dei dati: verificare e monitorare i dati relativi ai contributi verso il sistema degli SDG.
- Valutazione delle performance e monitoraggio
Un monitoraggio continuo e una revisione regolare assicurano che l’organizzazione rimanga allineata ai propri obiettivi di sostenibilità.
- Monitoraggio delle performance: misurare e valutare costantemente le performance rispetto agli SDGs, attraverso adeguati indicatori.
- Revisione della direzione: l’alta direzione deve esaminare periodicamente i risultati e apportare le correzioni necessarie per garantire il raggiungimento degli obiettivi.
- Miglioramento continuo
L’impegno nel miglioramento continuo non solo permette all’organizzazione di apprendere dalle esperienze passate e correggere eventuali scostamenti dagli obiettivi prefissati, ma anche di adattarsi ai cambiamenti del contesto e ottimizzare il proprio contributo agli SDGs.
- Gestione delle deviazioni: essere pronti a gestire le deviazioni dagli impatti attesi e adottare azioni correttive per migliorare i risultati.
Visione prospettica dei Sistemi di gestione
L’evoluzione dei Management system standards (Mss) sta abbracciando sempre più i cambiamenti sociali, ambientali e tecnologici che caratterizzano il nostro tempo. Negli ultimi anni, questi standard non si sono limitati a gestire aree specifiche come la qualità (Iso 9001[16]), l’ambiente (Iso 14001[17]), la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (Iso 45001[18]), l’energia (Iso 50001[19]), la conoscenza (Iso 30401[20]), ma si sono ampliati per affrontare tematiche emergenti come la cybersecurity, intelligenza artificiale (Ai – Artificial intelligence), la robotica e nel suo complesso l’innovazione, rispondendo così alle nuove sfide globali.
Ad esempio, la revisione della Iso 27001[21] nel 2022 ha incorporato requisiti specifici per la gestione della sicurezza delle informazioni e la cybersecurity, mentre la Iso 42001[22] si focalizza sulla gestione dei sistemi di intelligenza artificiale. Allo stesso modo, la Iso 31101[23] tratta la sicurezza nei sistemi robotici, fornendo un quadro di riferimento strutturato a garantire il funzionamento sicuro dei robot nei servizi applicativi.
A questa lista si aggiungono la Iso 56001[24] e la Iso 56002[25], rispettivamente focalizzate sui requisiti e sulle linee guida per la gestione dell’innovazione, permettendo alle organizzazioni di adottare un approccio sistematico per gestire i processi innovativi, migliorare la propria competitività, stimolare il cambiamento e favorire la cultura sull’innovazione.
La crescente attenzione agli SDGs sta portando a un’ulteriore evoluzione dei sistemi di gestione. Uno dei prossimi sviluppi attesi è la Iso 53001, un nuovo standard che mira a integrare in modo sistematico gli SDGs nelle strategie delle organizzazioni. Anche questa norma sarà basata sulla Struttura Armonizzata (Hs), essendo un Ms, garantendo così la coerenza e l’integrazione con gli standard esistenti.
Questo progetto di norma, su cui sta lavorando l’Iso/Pc 343[26], nasce dall’assunto che, seppur gli SDGs dovevano rivolgersi inizialmente a governi e paesi, negli ultimi anni molte organizzazioni, per rimanere sostenibili e di successo e per rispondere tempestivamente alle richieste dei mercati più esigenti, ritengono necessario includerli nella propria strategia. Considerando che sono in fase di elaborazione a livello internazionale numerosi schemi nazionali riguardanti gli SDGs, da parte di organismi di certificazione e soggetti privati, vedrà la pubblicazione come Mss di Tipo A, idoneo per aiutare le organizzazioni ad ottenere la certificazione accreditata, poiché conterrà specifici requisiti per la gestione degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
L’implementazione di un sistema di gestione basato sugli SDGs aiuterà le organizazzioni a migliorare le prestazioni, a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile selezionati e a creare fiducia tra le parti interessate, adempiendo agli obblighi di conformità. Questo approccio integrato consentirà alle organizzazioni di diventare più resilienti, sostenibili e competitive nel lungo termine, affrontando le sfide globali con un metodo sistematico e strutturato.
Conclusioni
La Iso 53002 rappresenta uno strumento fondamentale per tutte le organizzazioni che desiderano affrontare in modo strutturato e sistematico le sfide della sostenibilità. Integrando gli SDGs nelle proprie strategie, le organizzazioni possono non solo migliorare le prestazioni ambientali e sociali, ma anche rafforzare la competitività sul mercato globale. Sebbene la norma non tratti esplicitamente i concetti di bene comune[27] e antifragilità[28], ne riprende alcuni principi fondamentali. L’integrazione degli SDGs promossa dalla Iso 53002 contribuisce a migliorare l’impatto delle organizzazioni non solo sugli stakeholder diretti, ma anche sulle comunità locali e sui gruppi vulnerabili. Pur non facendo riferimento diretto al bene comune, la norma abbraccia il principio della creazione di valore condiviso per il benessere collettivo, allineando le azioni operative a un approccio che massimizza i benefici per tutte le parti coinvolte, compreso il pianeta e le generazioni future. Allo stesso modo, anche il concetto di antifragilità è richiamato attraverso l’accento posto sulla resilienza e sulla gestione del rischio e delle opportunità.
Grazie alla flessibilità e all’approccio strategico della Iso 53002, le organizzazioni possono applicarla per rispondere alle proprie esigenze, garantendo un miglioramento continuo e trasformando i rischi in opportunità. Viene promosso lo sviluppo di sistemi flessibili e dinamici, capaci non solo di resistere agli shock esterni, ma anche di migliorarsi attraverso di essi, evolvendo da una semplice resilienza organizzativa verso un modello antifragile. In questo modo, le organizzazioni potranno affrontare con efficacia le sfide globali e cogliere le opportunità emergenti in contesti sempre più complessi e imprevedibili. L’attenzione posta sull’innovazione nei processi e nelle strutture organizzative migliora la sostenibilità, massimizzando gli impatti positivi e riducendo quelli negativi. Questo approccio integrato offre un vantaggio in termini di efficienza operativa, trasparenza e innovazione, favorendo un futuro sostenibile per l’organizzazione, la società e le generazioni future.
Autore
Oliviero Casale è General manager di Uniprofessioni, brand di Mb group, e Innovation manager certificato secondo la norma Uni 11814. Attualmente ricopre i ruoli di Segretario di Aicq Emilia Romagna, Presidente di Confassociazioni Emilia Romagna e del Comitato tecnico scientifico di Assinrete. È inoltre Delegato della Fondazione Communia per la Normazione e le figure professionali, coordinatore del World industry 5.0 forum by Confassociazioni, e membro dei comitati Iso/Ws Esg, Iso/Tc279 Innovation management e Uni/Ct016 Gl89 Gestione dell’innovazione.
Email: oliviero.casale@uniprofessioni.it – Linkedin
Bibliografia
- Oliviero Casale e Paola Rinaldi, Il Paradigma 5.0, Gambini editori, Isbn 979-12-80787-86-6
- Oliviero Casale, Rick Fernandez, Alvaro Reynoso, Piergiuseppe Cassone, Paola Rinaldi, Marco Cibien, Antifragility and Innovation Management: The journey from resilience, through transilience towards antifragility in innovation management; Ebook formato Kindle, Isbn 979-12-210-6647-0
[1] Cfr. Iso 26000; sviluppo sostenibile: sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni.
[2] Cfr. Global reporting initiative: gli standard Gri rappresentano un quadro riconosciuto a livello mondiale per la rendicontazione sulla sostenibilità, consentendo alle organizzazioni di tutte le dimensioni di misurare e divulgare pubblicamente i propri impatti ambientali, sociali ed economici in modo trasparente e credibile. Questi standard facilitano le organizzazioni nel comunicare i propri contributi allo sviluppo sostenibile alle parti interessate, compresi gli investitori, i politici e la società civile.
[3] Un Global compact network: Il Global compact delle Nazioni unite è un’iniziativa volontaria che promuove la sostenibilità aziendale su scala globale. Lanciata nel 2000, invita le imprese a allineare le proprie strategie e attività operative ai Dieci Principi del Global Compact, che coprono quattro aree fondamentali: diritti umani, standard lavorativi, ambiente e lotta alla corruzione. Questi principi derivano da dichiarazioni internazionali chiave, come la Dichiarazione universale dei diritti umani, le Convenzioni dell’Ilo e la Convenzione delle Nazioni unite contro la corruzione. Le imprese che aderiscono al Global compact si impegnano a rispettare questi principi e a promuovere un modello di business etico e sostenibile, contribuendo allo sviluppo di un’economia globale che tenga conto dei diritti delle persone e della protezione dell’ambiente.
[4] Issa: L’International standard on sustainability assurance (Issa) 5000 è uno standard globale proposto dall’International auditing and assurance standards board (Iaasb). Il suo scopo è fornire linee guida per gli incarichi di assurance sulla sostenibilità, garantendo che le informazioni riportate dalle organizzazioni siano affidabili e credibili. Lo standard è applicabile a vari framework di rendicontazione sulla sostenibilità, come i Gri standards o altri criteri di riferimento. L’Issa 5000 si propone di essere agnostico rispetto alla professione, consentendo la sua applicazione sia da parte di revisori contabili professionisti che di altri operatori che svolgono incarichi di assurance. Inoltre, adotta un approccio basato sui principi, il che significa che permette l’utilizzo del giudizio professionale nella pianificazione e nell’esecuzione degli incarichi di assurance sulla sostenibilità.
[5] European commission: Gli European sustainability reporting standards (Esrs) sono stati adottati dalla Commissione Europea come parte della Corporate sustainability reporting directive (Csrd), con l’obiettivo di garantire una maggiore trasparenza e comparabilità delle informazioni relative alla sostenibilità da parte delle imprese. Questi standard richiedono alle aziende di fornire dati chiari e misurabili sui loro impatti ambientali, sociali e di governance (Esg). Gli Esrs si basano sul concetto di doppia materialità, che implica che le aziende debbano comunicare sia l’impatto che le loro attività hanno su persone e ambiente, sia i rischi e le opportunità che questioni di sostenibilità possono comportare per l’impresa. Questi standard si applicano a tutte le grandi aziende e alcune PMI quotate in borsa, e le prime rendicontazioni secondo gli Esrs inizieranno nel 2025, relative ai dati raccolti nel 2024. La Commissione Europea ha sviluppato tali standard per armonizzare la rendicontazione sulla sostenibilità a livello europeo, allineandola con le iniziative globali come gli standard del Global reporting initiative (Gri) e del International sustainability standards board (Issb)
[6] Iso/Undp Pas 53002:2024 – Guidelines for contributing to the United sations Sustainable Development Goals (SDGs)
[7] Undp SDG Impact: Gli SDGs impact standards dell’Undp (United nations development programme) sono standard volontari progettati per aiutare aziende e investitori a integrare la sostenibilità e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) nei loro sistemi di gestione e processi decisionali. Questi standard non sono focalizzati esclusivamente sulla rendicontazione esterna, ma piuttosto sulla gestione interna dell’impatto, guidando le organizzazioni a prendere decisioni più consapevoli e sostenibili. Gli SDGs Impact standards stabiliscono un quadro decisionale che aiuta le organizzazioni a mettere la sostenibilità al centro della creazione di valore, coinvolgendo gli stakeholder nel processo decisionale e promuovendo l’innovazione per affrontare le sfide sociali e ambientali. La struttura degli standard si basa su quattro elementi chiave: strategia, approccio gestionale, trasparenza e governance, tutti finalizzati a garantire che le organizzazioni operino in modo sostenibile e contribuiscano positivamente agli SDGs.
[8] Cfr. Iso 26000; Responsabilità sociale: Responsabilità da parte di un’organizzazione per gli impatti delle sue decisioni e delle sue attività sulla società e sull’ambiente, attraverso un comportamento etico e trasparente che: contribuisce allo sviluppo sostenibile, inclusi la salute e il benessere della società; tiene conto delle aspettative degli stakeholder; è in conformità con la legge applicabile e coerente con le norme internazionali di comportamento; è integrata in tutta l’organizzazione e messa in pratica nelle sue relazioni.
[9] Iso 26000:2010 Guidance on social responsibility
[10] Cfr. Iso Hs: Sistema di gestione: insieme di elementi interconnessi o interagenti di un’organizzazione per stabilire politiche e obiettivi, nonché processi per raggiungere tali obiettivi. Un sistema di gestione può riguardare una sola disciplina o più discipline. Gli elementi del sistema di gestione comprendono la struttura, i ruoli e le responsabilità, la pianificazione e il funzionamento dell’organizzazione.
[11] Cfr. Appendix 2 of Annex Sl of the consolidated Iso supplement to the Iso/Iec directives, Part 1, Il termine “continual” implica un periodo di tempo, ma con possibili intervalli di interruzione (a differenza di “continuous” che indica un’attività senza interruzioni). Nel contesto del miglioramento continuo (continual improvement), l’aspettativa è che i miglioramenti avvengano periodicamente, nel tempo.
[12] Cfr. Appendix 2 of Annex Sl of the consolidated Iso supplement to the Iso/Iec directives, Part 1
[13] Iso Guide 82:2019 Guidelines for addressing sustainability in standards
[14] Iso Guide 84:2020 Guidelines for addressing climate change in standards
[15] Iwa 42:2022 Net zero guidelines
[16] Iso 9001:2015 Quality management systems – Requirements
[17] Iso 14001:2015 Environmental management systems – Requirements with guidance for use
[18] Iso 45001:2018 Occupational health and safety management systems – Requirements with guidance for use
[19] Iso 50001:2018 Energy management systems – Requirements with guidance for use
[20] Iso 30401:2018 Knowledge management systems – Requirements
[21] Iso/Iec 27001:2022 Information security, cybersecurity and privacy protection – Information security management systems – Requirements
[22] Iso/Iec 42001:2023 Information technology — Artificial intelligence – Management system
[23] Iso 31101:2023Robotics — Application services provided by service robots — Safety management systems requirements
[24] Iso 56001:2024Innovation management system – Requirements
[25] Iso 56002:2019 Innovation management — Innovation management system – Guidance
[26] Technical committees Iso/Pc 343 Sustainable development goals management
[27] Cfr. Iso/Cd 56000:2024 Innovation management – Fundamentals and vocabulary ; bene comune: vantaggi per tutti gli interessati, il bene comune considera gli aspetti economici, sociali e culturali.
[28] Cfr. Uni/Pdr 155:2023 Gestione dell’innovazione sostenibile – Linee guida per la gestione dei processi di innovazione sostenibile nelle imprese attraverso l’open innovation; antifragilità (antifragility): Proprietà dei sistemi in cui aumenta la capacità di prosperare a seguito di fattori di stress, shock, volatilità, disordine, errore, guasti, attacchi o fallimenti. Un sistema antifragile accoglie l’imprevisto, l’incertezza e assume positivamente il rischio. L’antifragilità è il vero opposto del concetto di fragilità.