Antisemitismo e violenza, probabilmente il bue è già scappato dal recinto. E ora se ne cercano le corna

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Quanto è successo- odio e violenza gratuiti -a Amsterdam, a metà di questa settimana, dopo una partita di calcio serale tra una squadra locale e una israeliana, non ha bisogno di altri commenti.
Non basteranno mai invece le puntualizzazioni su quanto da tempo è stato messo a punto da veri e propri terroristi, giammai tifosi, dietro a quello che sarebbe dovuto essere un incontro calcistico, peraltro non di interesse stratosferico. Chi tira in ballo la motivazione che tutto sia nato da uno scontro tra tifoserie mente, con in più l’aggravante di essere ben conscio di agire in mala fede, perché il motivo dello scontro è stato unicamente di carattere politico. Con buona probabilità e anche più, è stata una vera rappresaglia nei confronti di Tel Aviv, che con il programma di quella sera non aveva niente da spartire, oltre a una genuina quanto marcata animosità da tifo sportivo. Sono stati fatti da diversi commentatori collegamenti a episodi di antisemitismo marcati, risalenti a prima dell’inizio della seconda guerra mondiale. Con tutto il rispetto che meritano la Notte dei Cristalli e altri episodi verificatisi negli anni ’40 e prima ancora all’inizio del secolo scorso, l’episodio meglio espresso all’inizio di queste righe ha in più caratteristiche completamente nuove che si sommano a quelle appena recuperate dalla memoria di un passato lontano ma non lontanissimo. Prova ne é che l’antisemitismo, oltre a poter essere ancora oggi paragonato a una maledizione biblica, può aggiungere, purtroppo a ragione, di essersi esteso oltre gli ambienti militari che si collocano sullo scacchiere politico generale su posizioni di estrema destra. Quelle che sono ancora più in là dell’estremismo nazi fascista, precisamente in ambienti più che reazionari, soprattutto in Europa. Aggiungendo che non per tanto sono sconosciuti al resto del mondo. Rimanendo a giocare in casa, si sarebbe accettato con minore stupore che un fatto del genere fosse potuto accadere in Germania. Invece ha avuto la forza di esprimersi in Olanda e, per mano di piccoli gruppi, tutti identificabili per un marcato accento arabo. Ciò potrebbe essere la prova che oramai quel conflitto è senza quartiere, avendo innescato pretesti di ostilità in tutto l’Occidente. Se non è già troppo tardi, sarebbe il caso che le grandi realtà sovranazionali, come la UE e gli USA, si unissero a coorte per far fronte al problema. Non sarà semplice, anzi piuttosto complicato. Il neo Presidente Trump ha già fatto sapere che i rapporti tra gli USA e la UE cambieranno da subito, soprattutto quelli commerciali Rimanere inerti da parte della UE, porterebbe senza dubbio risultati peggiori. Pertanto a chi è piaciuta la bicicletta, è ora che chi di competenza ricordi di pedalare. Sembra che un tale Professor Mario Draghi stia scalpitando, avendo qualcosa da dire sull’argomento.