Andrea Riccardi: Periferie. Crisi e novità per la Chiesa

Andrea Riccardi, professore ordinario di Storia Contemporanea, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, con il suo ultimo libro “Periferie. Crisi e novità per la Chiesa” – Jaca Book – offre al lettore momenti di profonda riflessione sul pontificato di Papa Francesco che ha posto in primo piano il tema delle periferie, interconnettendolo strettamente con la storia del cristianesimo. Fa riferimento alle periferie geografiche, luoghi di povertà e sfruttamento, ma anche alle periferie esistenziali, fatte di solitudine ed emarginazione,  o alle periferie estreme, quali  il lager e il gulag, tipiche della guerra e dei regimi totalitari. Nelle condizioni di svuotamento e di periferizzazione dell’esistenza tipiche del mondo contemporaneo, riconoscendo nel prigioniero o nell’affamato o nel nudo il vero volto dell’homo humanus è possibile intraprendere un cammino di speranza per le generazioni future e un percorso di autentico progresso per la comunità umana.  Le periferie sono un luogo privilegiato della presenza cristiana in quanto i periferici, i poveri e i marginali sono gli interlocutori primari della Chiesa e della sua azione. Per Papa Francesco anzi il cristianesimo come via della giustizia, della dignità, dell’emancipazione dell’uomo, deve rinascere dai mondi periferici e, da qui, arrivare o ritornare al centro. Il modello classico della città europea, quella in cui la piazza è il luogo d’incontro e cuore della vita cittadina, è ormai entrato in crisi o è assediato dallo sviluppo delle periferie e dalla crescita urbanistica. Le massicce ondate migratorie non sono state integrate e, finite nelle periferie, già caratterizzate da una rarefazione dei legami comunitari e familiari, rappresentano una sfida per l’intera società e un’emergenza per le politiche nazionali. Come ha affermato Bauman, con la globalizzazione le periferie sono divenute le vere discariche dei problemi sociali e umani. Papa Francesco,con l’Evangelii Gaudium, più che a battaglie valoriali e ad una sorta di egemonia della Chiesa sulla società  si mostra interessato a diffondere  il fascino della misericordia e dell’amore. La Chiesa deve entrare in   contatto con la realtà umana più vera, tragica e dolente, favorendo la spontanea adesione al messaggio evangelico, al fine di  trarre fuori da spazi di profonda marginalità e solitudine milioni di esseri umani. Solo un’effusione di bontà caritatevole potrà determinare il ricongiungimento con un mondo marginale, ove alberga peccato, dolore, ingiustizia, ignoranza, come i fatti di cronaca della piccola Fortuna testimoniano.