Andamento incerto per le borse europee, la Fed non tocca i tassi

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Il punto. Incerto l’andamento delle principali Borse europee. Se a Milano, infatti, al momento il Ftse Mib segna +0.87, il Dax30 di Francoforte cede invece lo 0,34%, il Cac40 di Parigi +0,09%, l’Ibex 35 di Madrid +0.05 e il Ftse100 di Londra lo -0.04%.
Ad ogni modo, a Piazza Affari è protagonista Unicredit, che ieri nel cda ha fissato il prezzo dell’aumento di capitale con uno sconto del 38% sul valore teorico dell’azione al netto del diritto, sicché il titolo è decisamente volatile, stamane.
Inoltre, da segnalare che il ministro Pier Carlo Padoan è atteso in Aula al Senato per rispondere alle domande sulla salute di conti pubblici e banche, all’indomani della risposta data alla Ue sulla correzione della manovra per 3,4 miliardi. Come si sa, l’Italia prova a prendere tempo anche fino al Def di aprile, ma Bruxelles vuole indicazioni più precise e così si fa concreto il rischio di commissariamento del Belpaese attraverso una procedura d’infrazione per il mancato abbattimento del debito.

Intanto, lo spread tra Btp e Bund si allarga in area 185 punti base, sia pure senza scossoni particolari, con il decennale italiano che rende il 2,3% sul mercato secondario. 

Nelle sale operative gli addetti ai lavori “digeriscono” intanto il nulla di fatto di ieri sera della Federal Reserve, che ha mantenuto un atteggiamento cauto nonostante la forza dell’economia Usa: gli investitori non hanno trovato modifiche sulla tabella di marcia dei “graduali” rialzi dei tassi, nonostante la Banca centrale abbia preso atto del miglioramento del mercato del lavoro.

“L’economia continua ad espandersi a un ritmo moderato mentre il mercato del lavoro continua a rafforzarsi”, si legge nel documento di sintesi. La decisione relativa ai tassi di interesse è stata presa all’unanimità dai membri votanti del FOMC.

Stando così le cose, insomma, e con particolare riferimento al Forex, qualche opportunità in più potrebbe venire dal rapporto sull’occupazione di domani – consueto ed importante appuntamento di ogni primo venerdì del mese -.

Intanto, c’è da dire che – proprio sul mercato delle valute – il dollaro si è indebolito sulla mancata comunicazione di una accelerazione delle strette monetarie, colpito recentemente dal fuoco dell’amministrazione Trump sulla forza del biglietto verde che danneggia l’economia americana. L’euro tratta di nuovo sopra 1,08 dollari e a 121,65 yen. Anche la sterlina in rialzo sopra 1,26 sul dollaro.
In sintesi, il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre dieci principali valute, è in flessione dello 0,30% dopo il guadagno dello 0,40% segnato mercoledì anche in scia ai dati sull’occupazione in Usa. Il dollaro debole (la valuta si è deprezzata del 3,6% dal 3 gennaio scorso) ha un doppio effetto in Asia: rialzista per i mercati emergenti (e questo spiega il guadagno seppure moderato dell’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso) e depressivo per quelli maturi. Complice infatti l’apprezzamento intorno allo 0,50% dello yen.

Petrolio in calo all’avvio dei mercati: il greggio Wti scende di 39 centesimi a 53,49 dollari al barile mentre il Brent perde 21 centesimi a 56,54 dollari. Il prezzo dell’oro continua la crescita e mette a segno il quarto rialzo consecutivo: il metallo con consegna immediata sale dello 0,6% a 1.217 dollari l’oncia.

Borse asiatiche

La Borsa di Tokyo ha chiuso in perdita stamane: il Nikkei ha registrato una diminuzione dell’1,22%, ovvero 233.50 punti, e ha finito a quota 18,914.58. 

Borsa Usa

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in leggero rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,14%, l’S&P 500 lo 0,03% e il Nasdaq Composite lo 0,5%.

I dati macro

Stamani, l’agenda macroeconomica registra il Bollettino Economico della Bce che ritiene “contenute” le pressioni inflattive e procede con il Qe, mentre dall’Eurozona si guarda ai prezzi alla produzione.

Negli Usa sono previste le richieste di sussidi per la disoccupazione, i dati sulla produttività e sul costo del lavoro. Dalla Gran Bretagna, la Banca centrale d’Inghilterra annuncerà le scelte sui tassi d’interesse

In Spagna, il Ministero dell’Occupazione ha reso noto che nel mese di gennaio il numero dei disoccupati è cresciuto di 57,3 mila unità rispetto al mese precedente. Rispetto a gennaio 2016 la disoccupazione è scesa di 390 mila unità, attestandosi a un tasso annuo del 9,41%. In totale la disoccupazione ufficiale e’ pari a 3,760 milioni di persone.

Giappone: secondo i dati diffusi dalla Bank of Japan, la base monetaria del Sol Levante è cresciuta in gennaio del 22,6% a 435.205 miliardi di yen, in rallentamento rispetto al progresso del 23,1% registrato in dicembre (21,5% in novembre) e contro la crescita del 24,2% attesa dagli economisti.

Sempre in Giappone cresce anche fiducia dei consumatori in gennaio (a 43,2 punti da 43,1 punti di dicembre e 40,9 punti in novembre). Il dato si confronta con i 43,7 punti attesi dagli economisti ma è ancora il più elevato dai 45,4 punti registrati nel settembre 2013, anche se resta comunque sotto la soglia di 50 punti che separa fiducia da pessimismo ormai dal marzo 2006.

Brasile: produzione industriale +2,3% mensile in dicembre. Prosegue per il trentaquattresimo mese consecutivo. Secondo quanto comunicato mercoledì dall’Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística (Ibge, l’ente nazionale di statistica) in dicembre la produzione industriale è scesa dello 0,1% annuo in netto miglioramento rispetto al declino dell’1,2 di novembre e al crollo del 7,3% di ottobre ma contro il progresso dello 0,9% del consensus. Su base mensile, però, il dato segna la migliore lettura dal giugno del 2013, con un incremento del 2,3% contro il progresso dello 0,4% di novembre (e la flessione dell’1,2% di ottobre) e leggermente sopra al 2,1% del consensus di Reuters. Nell’intero 2016, ha comunicato l’Ibge, è stato invece del 6,6% il declino della produzione industriale.

Il calendario di oggi
Giovedì 2 Febbraio 2017

CINA Mercati chiusi per festività (Shanghai e Shenzhen);

05:00 GIA Indice fiducia consumatori gen;

09:00 SPA Variazione n° disoccupati gen;

10:00 EUR Bollettino Economico BCE;

10:30 GB Indice PMI costruzioni gen;

11:00 EUR Indice prezzi alla produzione dic;

13:00 GB Riunione BoE;

13:15 EUR Intervento Draghi (BCE);

14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;

14:30 USA Indice produttività del lavoro preliminare trim4;

14:30 USA Indice costo del lavoro preliminare trim4.