Al voto sono chiamati 3,6 milioni di italiani per 15 capoluoghi di provincia (Potenza, Avellino, Ferrara, Forli’, Reggio Emilia, Cremona, Ascoli Piceno, Campobasso, Biella, Verbania, Vercelli, Foggia, Livorno, Prato e Rovigo), 109 comuni con più di 15mila abitanti e altri 12 comuni più piccoli. I riflettori della politica saranno sulla sfida tra i candidati che il 26 maggio hanno superato il primo turno delle amministrative. La Lega, uscita vincitrice dalle europee, cerca conferme anche al sud e punta a conquistare Potenza e Campobasso. Forte delle 44,73% ottenuto due settimane fa, Mario Guarente, candidato dal centrodestra, si scontra con Valerio Tramutoli, che si presenta con Basilicata possibile. A Campobasso il partito di Salvini contende al Movimento 5 stelle la poltrona di sindaco. In lizza ci sono Domenica d’Alessandro (39,7% al primo turno con il centrodestra) e il pentastellato Roberto Gravina (29,4%). A Foggia, invece, Franco Landella, il sindaco uscente sostenuto dal centrodestra che al primo turno ha ottenuto il 46,11%, se la vedrà con Pippo Cavaliere (che con il centrosinistra ha preso il 33,71% delle preferenze). Decisivi, qui, potrebbero essere i voti (il 15,16%) andati al primo turno a Giovanni Quarato e al Movimento 5 stelle. In Campania si vota in 17 comuni. Ad Avellino la corsa è tra due candidati di centrosinistra: Gianluca Festa e Luca Cipriano, che hanno raccolto rispettivamente il 28,67 e il 32,43% dei consensi. Altro ‘derby’, ma sul fronte del centrodestra, andrà scena ad Ascoli Piceno. Nel capoluogo delle Marche Marco Fioravanti (38% al primo turno), candidato di FdI, sostenuto dalla Lega e da otto liste civiche, è contrapposto a Piero Celani (che si e’ fermato al 21%), candidato da FI e sostenuto da altre sei civiche, già sindaco della città per due mandati, ex presidente della Provincia e attuale consigliere regionale.