Almaviva, via ai contratti di solidarietà per sei mesi: ora parola ai lavoratori

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L’incontro che si è svolto ieri mattina presso Unindustria a Roma, tra la dirigenza dell’azienda Almaviva e le Organizzazioni sindacali con la presenza delle istituzioni governative ha visto l’azienda accogliere una parte delle richieste dei sindacati. L’azienda, infatti, ha aperto alla possibilità di bloccare le procedure di licenziamento previste per la sola sede di Napoli per 400 persone e trasformare, quindi, i licenziamenti in contratti di solidarietà della durata di 6 mesi. 
Il passaggio aziendale sarà comunicato attraverso un ciclo di assemblee ai lavoratori dell’azienda in cui si valuterà la proposta effettuata. Un passaggio delicato, come conferma il Segretario generale Uil, Salvatore Topo, e che rappresenta lo sciogliersi di una importante criticità. I contratti di solidarietà, il 35% di questi concernenti la sede napoletana, rappresentano per la parte sindacale una boccata d’ossigeno.
Un altro punto fondamentale della discussione ha riguardato la possibilità del ritiro della procedura di licenziamento non solo per le tre sedi di Napoli, Roma e Palermo ma esteso a tutte le sedi italiane. Superato, dunque, da parte dell’azienda, il concetto di esuberi per le tre sedi del Sud. 
Osvaldo Barba, segretario  della Slc Cgil, ha ribadito l’impegno dei sindacati a dialogare con i lavoratori e la stipula dell’accordo tra le parti, che non è ancora avvenuta. Con un comunicato ufficiale l’azienda ha ufficializzato l’avanzamento di “una proposta, pienamente coerente con le linee guida definite dal Governo e contenute nel Verbale di incontro al Mise del 20 aprile, che accoglie la richiesta sindacale diretta all’attivazione nei prossimi mesi di un nuovo contratto di solidarietà, per dar tempo alle istituzioni di realizzare gli annunciati interventi strutturali del settore”.