All’Humaniter di Napoli nasce la Biblioteca delle Donne, barricate di libri contro la violenza

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di Fiorella Franchini

Aperta al pubblico il 15 marzo nella sede in piazza Vanvitelli della Fondazione Humaniter di Napoli la BidiDi – La Biblioteca delle Donne, un’iniziativa culturale e, soprattutto, una proposta di prevenzione sociale contro la violenza di genere, come ha ribadito Ferdinando Tramontano, presidente di Vision Vittimologia. L’associazione si occupa di interventi socio- assistenziali e socio-sanitari rivolti allo sviluppo di una cultura solidale nelle fasce del moderno bisogno sociale, malattia, disagio, povertà, diversità, marginalità. Migliorare la qualità della vita e la promozione dei diritti delle persone, favorendo la cultura della non-violenza e della tolleranza nel rispetto delle diversità di genere, può prevenire i rischi di violenza urbana. Invece, si parla più di repressione che di prevenzione perché quest’ultima è un processo lento e costoso che deve attecchire nei territori ed essere seguito costantemente. Tutte le azioni messe in campo sono principalmente “post” violenza, dal Codice Rosa in Ospedale, all’ invio ai Centri Anti Violenza, alle denunce ed ai processi con Codice Rosso; manca un intervento primario di educazione ai principi di legalità e di pari opportunità tra uomo e donna, di ascolto e accoglienza. La lettura e l’Arte possono veicolare questi valori tra i giovanissimi e appare, dunque, indispensabile promuovere nelle scuole, nelle parrocchie, in tutti i luoghi di aggregazione l’approfondimento delle tematiche della lotta alla violenza contro le donne, i minori i cosiddetti LGTB, le vittime di usura, da cyber dipendenze, da stalking, mobbing e bullismo. Occorre farlo tramite ricerche, organizzazione di convegni, seminari di studio e formazione, pubblicazioni, dibattiti, incontri, manifestazioni, flash mob ed ogni genere di iniziativa tesa ad approfondire tali problematiche, a favorire la conoscenza delle leggi e delle politiche che riguardano la tutela delle fasce deboli, per sviluppare una maggiore consapevolezza specifica e voglia di partecipazione civile. La violenza di genere e domestica ha una radice culturale; bisogna cambiare l’ottica mentale delle nuove generazioni e la diffusione della lettura rappresenta uno strumento indispensabile. La Biblioteca delle Donne nasce da questa esigenza profonda di formare lo spirito critico dei bambini e dei ragazzi e si inserisce in un progetto più ampio di recupero e valorizzazione dei presidi territoriali, biblioteche scolastiche, di quartiere, di associazione, previsto anche dalla futura progettazione culturale del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. La BidiDi dell’Humaniter eredita l’impegno dell’Associazione Frida Kahlo, operante sul territorio di Marano dove è stato istituito un Servizio di Sportello Antiviolenza, negli anni oggetto di gravissimi atti di vandalismo che, tuttavia, non hanno mai fermato il lavoro delle volontarie, ha ribadito la vice presidente Annalisa Perrella. All’interno è stata realizzata a una raccolta popolare di libri che possono essere un’arma potente per diffondere e promuovere la bellezza delle differenze contro ogni forma di stereotipo e discriminazione. Altri esempi virtuosi si trovano sia in luoghi istituzionali come la Biblioteca Nazionale di Napoli dove nel 1991 è nato “Il Fondo Soggettività Femminile”, grazie ad alcune operatrici interne, con lo scopo di recuperare documenti che testimoniassero il pensiero della differenza di genere nel suo processo storico, offrendo strumenti documentari e bibliografici aggiornati tramite un’attenta consultazione di cataloghi editoriali, periodici specializzati e recensioni attinenti; sia in zone più popolari come la Biblioteca del  Centro Studi Donna di Via Concezione a Montecalvario che privilegia la conservazione e la promozione dei saperi femminili, ospitando circa 5000 volumi di genere e un archivio consultabile che, oltre a riviste e pubblicazioni, raccoglie leggi, atti di convegni, documenti, ricerche, rassegne stampe e tutto ciò che è memoria, storia e cultura delle donne. Il progetto dell’Associazione Umanitaria, fortemente voluto dalla direttrice Marina Melogli, punta a creare una rete di offerta che unisca periferia e centro della città per raggiungere in modo capillare le donne, ma soprattutto gli uomini e i giovani.  In questa ottica, non riguarda solo i libri, ma vuole coinvolgere varie forme di narrazione, pittura, fotografia, grafica, musica e canzoni, video, che abbiano come protagoniste storie di donne o di cui sono autrici le donne, anche con “eventi” o incontri e presentazioni. Un fondo che vuole arricchirsi progressivamente di contenuti e di partecipazioni attraverso il gesto arcaico del dono che la tradizione e la ricerca antropologica caricano di significati preziosi, di riflessioni sull’umanità e sulla magia dell’offrire. Per contribuire basta scrivere alla mail napoli@umanitaria.it.  e comunicare i titoli che si vogliono donare. Primo libro e primo evento a inaugurare la sala di lettura, “L’albero di Mandarini” di Maria Rosaria Selo, candidato al Premio Strega 2022, un racconto sulle sofferenze e sulla forza delle donne nella società patriarcale del secolo scorso, una narrazione emozionale e storica che, traendo spunto da un racconto personale, si trasforma in una testimonianza epica ed emblematica, capace di mostrare la dura realtà di situazioni e sentimenti riscattati da una forte volontà di miglioramento sociale. Un invito alla lettura che genera nuove consapevolezze. Raccogliere libri rimane ancor oggi un gesto di resistenza civile poichè alza barricate contro l’odio, l’aggressività, la sopraffazione. Nel nostro Medioevo contemporaneo, le parole di Marguerite Yourcenar risuonano come una fatale profezia: “Fondare biblioteche è un po’ come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”.