All’Ambasciata di Berlino cerimonia di chiusura del Premio Italo Tedesco per traduzione 2020

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In foto Luigi Mattiolo
Si è svolto il 23 Giugno 2020 alle ore 15 presso l’Ambasciata d’Italia a Berlino di cui Sua Eccellenza l’Ambasciatore Luigi Mattiolo, la cerimonia di premiazione del Premio italo-tedesco per traduzione 2020, alla presenza dell’Incaricata del Governo Federale per la Cultura e i Media Monika Grütters e in collegamento con il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini. Per l’edizione 2020 il Premio per la migliore traduzione viene conferito a Verena von Koskull, per la sua notevolissima traduzione dall’italiano al tedesco de La scuola cattolica di Edoardo Albinati.
Il riconoscimento alla carriera va a Friederike Hausmann, che da decenni traduce in tedesco alcuni dei più rilevanti nomi della saggistica italiana, tra i quali Umberto Eco, Roberto Saviano, Paolo Flores d’Arcais, Salvatore Settis, Rossana Rossanda, Paul Ginsborg. Il Premio Esordienti verrà invece conferito a Carola Köhler, per aver fatto conoscere al pubblico tedesco le ultime tendenze del graphic novel e graphic journalism italiano, traducendo autori quali Zerocalcare e Manuele Fior. La cerimonia  si è aperta con l’indirizzo di saluto di Luigi Mattiolo, ambasciatore d’Italia in Germania,  ed è stata moderata da Maria Carolina Foi, direttrice Istituto Italiano di Cultura di Berlino – e sono intervenuti Ingo Schulze e Claudio Magris. La premiazione è stata visibile in diretta sul canale YouTube della Ambasciata d’Italia in Germania (in lingua italiana) oppure su https://lcb.de . “La scuola cattolica “ appartiene a suo modo ad una categoria precisa : Il suo buco nero è la villa del Circeo dove il 29 settembre 1975 Angelo Izzo, Andrea Ghira (nel romanzo «il Legionario») e Gianni Guido («Subdued») sequestrarono e seviziarono per un giorno e una notte Rosaria Lopez e Donatella Colasanti. Il delitto del Circeo non fu solo «uno scandalo», un «prodotto dei tempi» o un «produttore di tempi»; fu anche la rivelazione brutale di come la violenza di classe, ossia la violenza politica, potesse saldarsi con la violenza di genere – e che le battaglie politiche e la battaglia di genere non si erano saldate affatto. “Uno spunto”,lo definisce Albinati, innescato dal fatto di essere stato compagno di scuola dei tre assassini all’Istituto San Leone Magno – la scuola cattolica, all’epoca esclusivamente maschile, del titolo – e dalla ricomparsa sulla ribalta della cronaca nera di Angelo Izzo, responsabile nel 2004 dell’omicidio di Maria Carmela Maiorano e di sua figlia Valentina.
Uno spunto, un pretesto: Albinati lo ripete tanto spesso che non c’è motivo di non credergli.