Alla Conferenza di pace di Lucerna hanno fatto i conti senza l’oste

È appena iniziata una settimana che si può definire di replay o di meditazione.
Essa ha preso il via ieri non solo con la carrellata finale del G7, servita a fissare anche in modo formale lo spirito composito venuto fuori dalle varie sessioni di lavoro dei giorni precedenti. Volendo rafforzare i risultati ottenuti, il presidente Zelensky sabato è volato a Lucerna, in Svizzera, dove stava iniziando un evento parallelo al G 7, in cui il Presidente Ucraino non sarebbe potuto mancare. Si tratta della Conferenza per la Pace, che vede coinvolte un centinaio di delegazioni provenienti da più parti del mondo. Il luogo eletto nell’occasione, la Confederazione elvetica, neutrale per ipotesi, non sarebbe potuta essere più adatta. Mancano la Russia perché non invitata e la Cina che ha declinato l’invito.
Zelensky e chi sta dalla sua parte, probabilmente non hanno valutato che, di conseguenza, sono in una situazione che ricorda qualcosa che accadde tempo fa. Un gruppetto di contadini si era recato in città e, all’ora di pranzo, entrò in una trattoria. Appena i suoi componenti ebbero finito di mangiare, fecero il conto, seppure approssimativo, di quanto avrebbero dovuto pagare. Tutto ciò mentre era assente chi li aveva serviti, lasciano i soldi sul tavolo. Avevano così fatto il conto “a modo loro” o “senza l’ oste” e il fatto si commenta da solo. Cosa sia successo dopo, con precisione non si sa, però è molto probabile che quei commensali siano finiti a diverbio con l’oste. Tra le montagne svizzere difficilmente potranno venire fuori decisioni concrete, ma non pertanto lo stesso sarà stato inutile. Non sarà un coro, quello delle conclusioni, ma una polifonica è molto probabile. È proprio per tale motivo che per il momento non verranno fuori risultati concreti e ben condivisi. Non bisogna trascurare il fatto che il Parlamento Europeo deve essere messo in condizioni di funzionare al più presto e altrettanto vale per tutte le cariche che sono scadute. Il rischio che aleggia sopra l’intera operazione è che venga persa di vista la necessità di far bene e senza indugi quanto occorre perché la Ue riprenda a funzionare a pieno ritmo. Anche i tentativi di fermare le guerre esigono velocità di esecuzione, che fino a oggi è latitante. Nei campi si dice che una pecora del gregge che stava brucando l’erba, fece una pausa per belare. Un’ altra dello stesso gregge non ci pensò sopra nemmeno un attimo e si appropriò di quel boccone, tralasciato per futili motivi. Probabilmente aveva da poco ascoltato dalla radio del pecoraio quella vicenda, ma non aveva colto l’analogia.