All’Archivio del Banco di Napoli inizia “Carte da Legare”

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Mercoledì e Giovedì 4 e 5 Gennaio (con quattro repliche al giorno ore 17 – 18.30 – 20 e 21.30) “Il Demiurgo” inaugura con “Carte da legare” il suo 2017 di narrazioni teatrali nei siti culturali. Il primo appuntamento del nuovo anno è tra le stanze del nuovo Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli: il Cartastorie, 14mila metri quadri, 330 stanze e 17milioni di nomi nei documenti che raccontano la storia di Napoli dal 1539 attraverso le storie dei grandi personaggi che hanno animato la città (da Caravaggio al principe di Sansevero, da San Gennaro a Giuseppe Verdi) ma anche e soprattutto attraverso le storie inedite e affascinanti di tanti sconosciuti che hanno caratterizzato le vicende storiche più importanti della città, dalla Repubblica Napoletana del 1799 alla grande stagione della musica del Settecento napoletano. “All’interno di una scenografia fatta interamente di carta, di volumi trasudano storia e rievocano un passato fatto di numeri, cifre, storie e vite che s’intrecciano insieme e superano i secoli – anticipa il regista Francescoantonio Nappi – verrà raccontata una storia che unisce quattro storie che nascono dai libri che fanno da scenografia allo spettacolo. In quei libri, che sono cifre e carta, inchiostro e polvere, si celano storie e vite che si rianimeranno: Isabella Croys, con tutte le tinte che le colorarono la sua vita, Filippo di Borbone, che poteva diventare re, un tenente austriaco, un criminale comune. Vite, storie, emozioni e passioni imprigionate nella carta, ma pronte a liberarsi e a essere raccontate e noi lo faremo in un suggestivo intreccio di finzione e realtà con il filo conduttore della follia”. L’idea dello spettacolo nasce da un progetto di collaborazione tra “Il Demiurgo” e Il Cartastorie” (15 euro il costo del biglietto e della visita) e ha preso forma grazie ai racconti di Andrea Zappulli, che da anni racconta storie ispirate ai dati e alle cifre conservate nel Museo ed ha ispirato la sceneggiatura e la regia di Andrea Cioffi e Francescoantonio Nappi.