Aldo Moro, a 38 anni dal rapimento l’omaggio del Parlamento

56

In due momenti distinti la figura di Aldo Moro, rapito da un commando delle Brigate Rosse il 16 marzo del 1978, e poi barbaramentre ucciso è stato ricordato dal premier Matteo Renzi in occasione del suo intervento nelle Aule di Camera e Senato. Un  ricordo che ha ricevuto l’appluaso caloroso, con sanding ovation di tutti i parlamentari.

In via Fani, durante l’attacco dei brigatisti, furono uccisi i due carabinieri a bordo dell’auto di Moro,,Domenico Ricci e Oreste Leonardi, e i tre poliziotti a bordo dell’auto di scorta, Raffaele Jozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi.

Mattarella, fu una ferita profonda nella storia della Repubblica – “Una ferita profonda nella storia della Repubblica è stata inferta il 16 marzo di 38 anni fa dalla mano brigatista”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione. “La memoria di quel giorno di sangue e di dolore è ancora viva in noi, suscitando forti sentimenti di solidarietà e un accresciuto senso di responsabilità verso la democrazia, il bene comune, il futuro della nostra comunità. Il primo pensiero deferente – aggiunge Mattarella – è rivolto a Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino, i 5 uomini della scorta di Moro che in via Fani vennero barbaramente uccisi nel compimento del loro dovere. Alle loro famiglie esprimo la mia vicinanza e gratitudine per come hanno affrontato l’indicibile sofferenza e per la dignità con cui hanno reso testimonianza ai loro cari. Per Aldo Moro il 16 marzo fu l’inizio di un tremendo calvario, che si concluse con la sua morte. L’azione dei terroristi assassini determinò, oltre al prezzo delle vite umane, pesanti conseguenze nella vicenda del Paese”.

In due momenti distinti la figura di Aldo Moro, rapito da un commando delle Brigate Rosse il 16 marzo del 1978, e poi barbaramentre ucciso è stato ricordato dal premier Matteo Renzi in occasione del suo intervento nelle Aule di Camera e Senato. Un  ricordo che ha ricevuto l’appluaso caloroso, con sanding ovation di tutti i parlamentari.

In via Fani, durante l’attacco dei brigatisti, furono uccisi i due carabinieri a bordo dell’auto di Moro,,Domenico Ricci e Oreste Leonardi, e i tre poliziotti a bordo dell’auto di scorta, Raffaele Jozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi.

Mattarella, fu una ferita profonda nella storia della Repubblica – “Una ferita profonda nella storia della Repubblica è stata inferta il 16 marzo di 38 anni fa dalla mano brigatista”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione. “La memoria di quel giorno di sangue e di dolore è ancora viva in noi, suscitando forti sentimenti di solidarietà e un accresciuto senso di responsabilità verso la democrazia, il bene comune, il futuro della nostra comunità. Il primo pensiero deferente – aggiunge Mattarella – è rivolto a Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino, i 5 uomini della scorta di Moro che in via Fani vennero barbaramente uccisi nel compimento del loro dovere. Alle loro famiglie esprimo la mia vicinanza e gratitudine per come hanno affrontato l’indicibile sofferenza e per la dignità con cui hanno reso testimonianza ai loro cari. Per Aldo Moro il 16 marzo fu l’inizio di un tremendo calvario, che si concluse con la sua morte. L’azione dei terroristi assassini determinò, oltre al prezzo delle vite umane, pesanti conseguenze nella vicenda del Paese”.