Al via il 35° meeting di Rimini, Verso le periferie del mondo e dell’esistenza

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Meeting senza confini nel segno delle periferie –  100 incontri, 21 spettacoli (considerando anche le quattro proiezioni cinematografiche), 14 esposizioni (sommando alle 7 mostre Meeting quelle proposte da “Esperienze

Meeting senza confini nel segno delle periferie –  100 incontri, 21 spettacoli (considerando anche le quattro proiezioni cinematografiche), 14 esposizioni (sommando alle 7 mostre Meeting quelle proposte da “Esperienze e percorsi”, da “Uomini all’opera” e la rassegna su don Bosco), 16 manifestazioni sportive. Oltre 280 i relatori che interverranno alla manifestazione. Sono questi i numeri della 35^ edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli (“Verso le periferie del mondo e dell’esistenza. Il destino non ha lasciato solo l’uomo”, 24 – 30 agosto, Rimini Fiera). “Sottolineo due caratteristiche del Meeting di quest’anno”, dichiara il direttore Sandro Ricci“l’ulteriore crescita della dimensione internazionale della manifestazione e il consolidarsi della dimensione culturale del Meeting come luogo di dialogo. Ancora di più quest’anno, sono coinvolti, ad esempio, temi, realtà e personalità da ogni parte del mondo: dall’Ucraina all’Egitto e alla Siria, dal Kenya e dalla Lituania all’Ecuador, al Brasile e all’Iraq, dal Giappone alla Nigeria, dalla Russia agli Stati Uniti, dal Kurdistan al Pakistan e all’Argentina…; e l’elenco è decisamente incompleto. E’ il dato che abbiamo evidenziato anche nel video di presentazione: “Un giro del mondo con il Meeting 14”, presente sul nostro sito internet”.

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17.20 / Immigrazione, monsignor Pennisi: L’accoglienza non sia business“Il governo presti attenzione particolare al problema dei bandi per l’assistenza degli extracomunitari che arrivano in Italia: rischiano di diventare delle vere e proprie ‘aste del pesce’ al ribasso in base alle quali le prefetture spendono meno ma agli immigrati non si assicurano quei servizi volti alla integrazione che sono fondamentali”. E’ il monito che l’arcivescovo di Monreale Michele Pennisi lancia al Meeting di Cl. Il prelato ricorda lo straordinario impegno della Chiesa siciliana “per l’accoglienza dei migranti che arrivano nella nostra Isola”. E ribadisce: “questa gente va accolta come persone umane e non come dei numeri. L’accoglienza non deve essere un affare per qualcuno ma una operazione di solidarietà che punti alla integrazione”.


17.09 / Finmeccanica, Moretti: A ottobre cessione Ansaldo Breda e Sts – Finmeccanica dovrebbe concludere le operazioni di cessione di Ansaldo Breda e Ansaldo Sts entro il mese di ottobre: è quanto ha annunciato l’amministratore delegato del gruppo di Piazza Montegrappa, Mauro Moretti, incontrando i giornalisti al meeting di Comunione e Liberazione. Rispondendo ai giornalisti che chiedevano quando si perfezioneranno le cessioni delle due aziende, il top manager ha risposto: “penso che i dossier si potrebbero chiudere entro ottobre”. Luci e ombre – In Finmeccanica l’ad Mauro Moretti ha trovato “luci e ombre” ma anche “cose eccellenti: In alcuni settori siamo i primi al mondo ed e’ la’ che dobbiamo investire”, ha ribadito intervenendo al Meeting di Rimini. La strategia che Moretti aveva già preannunciato per il gruppo, “selezionare settori e prodotti su cui investire”, è quella, che nel suo intervento, suggerisce anche per l’economia del Paese: “Selezionare su quali investimenti concentrare le risorse disponibili per restare tra i primi al mondo e con pochi competitors”. Per Moretti “il problema e’ innanzitutto decidere cosa fare”: puntare su “alta capacità di innovazione e tecnologia”, “individuare i settori dove siamo eccellenti e creare filiere di eccellenza: questa è la grande trasformazione, altrimenti saremo divorati da chi fa un prodotto povero ed a basso costo”, “ridurre fortemente i costi operativi e aumentare fortemente quelli per ricerca, formazione, sviluppo”. In Italia pochi manager – Puntando anche sulle risorse umane: “Quando una grande impresa deve cercare un capo in Italia è un dramma”, ha sottolineato Moretti. Un cenno anche all’attenzione dei media all’addio di Andrea Guerra a Luxottica: “Dovrebbe invece essere una cosa normale in un Paese normale. Sono passaggi anche positivi, se un manager deve essere cambiato può essere una opportunità, non un momento di crisi. Se è una crisi è perché ce ne sono pochi. E’ qui che bisogna investire: il problema è trovare le risorse umane da collocare nei posti giusti”. E così è anche per la svolta che Moretti vuole imprimere in Finmeccanica: “Il mio problema più grande è la ricerca delle 10 persone che incarneranno la trasformazione”.


16.48 / Potenziare diritto allo studio“Un sistema educativo che potenzi il diritto allo studio ma che restituisca professionalita’ agli insegnanti consentendo loro la formazione e l’aggiornamento in maniera strutturale e non occasionale, che curi definitivamente la piaga del precariato. Questo è l’unico modo per mettere in moto il riscatto sociale di cui tutto il Paese ha bisogno”. A dirlo intervenendo al Meeting di Rimini il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. “Serve un confronto a viso aperto e una mobilitazione di tutta la societa’ italiana. Se ho fatto bene i conti chi nasce oggi va a scuola nel 2018 e fara’ il dottorato, se lo farà, nel 2038. Questi sono i tempi della scuola oggi. Questi provvedimenti li dobbiamo maturare con competenza e all’interno di una visione”.


16.27 / Stop al gioco delle tre carte“E’ ancora presto per annunciare uno sciopero generale, ma le riforme del governo saranno accolte dai sindacati “con iniziative di ogni tipo”. Per il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, gli italiani devono essere informati e la politica deve comprendere che è finito il tempo di giocare “alle tre carte”. “Sarà un autunno che il mio sindacato organizzerà in modo tale che la gente sia dettagliatamente informata su tutto” ha spiegato Bonanni a margine di un dibattito al Meeting di Cl a Rimini. A chi gli chiede se verranno organizzati scioperi, il segretario ha ribadito: “Iniziative ne faremo di ogni tipo come abbiamo fatto sempre”. “Crediamo che non possa più passare il gioco delle tre carte o le partite di giro a svantaggio dei lavoratori e dei pensionati – ha aggiunto il segretario –. Mi dai 80 euro e me ne freghi 150 di tasse locali e di altre vicende giustificate da una crisi che non finisce mai. La spesa pubblica è senza controllo nelle articolazioni locali”.

16.02/ Swap, quando la diversità diventa ricchezza“In luoghi periferici spesso accadono cose che sembrano piccole, ma che hanno in sé la forza di cambiare le cose”. Con queste parole il direttore del mensile Tracce, Davide Perillo, ha introdotto l’incontro che si e’ svolto questo pomeriggio nella sala Neri – Conai: “Universita’ e educazione alla liberta’. L’esperienza del gruppo Swap”, nell’ambito del Meeting di Rimini. Al centro della discussione e del racconto di un’esperienza vissuta da un gruppo di studenti dell’Università Cattolica di Milano, un tema di straordinaria attualità: il dialogo e il confronto interculturale e religioso. Protagonisti del dibattito: Wael Farouq, Visiting Professor di Lingua araba all’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Mario Gatti, direttore di sede di Milano dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, preceduti dalle testimonianze di alcuni ragazzi di Swap. Tutto ha origine dall’incontro di diversi studenti egiziani iscritti alla facoltà. Fra di loro nasce la volontà di raccontare con una mostra lo straordinario fenomeno della primavera araba e della rivoluzione di piazza Tahrir. “Il nostro tentativo – spiega Mina, origini egiziane ma nato in Italia – sorge dal desiderio di comunicare una rivoluzione nella rivoluzione avvenuta in quei giorni: la bellezza della convivenza tra cristiani e musulmani. Un fatto importante, considerate anche le ultime affermazioni di papa Francesco, che ci ha messo di fronte alla realta’ di una terza guerra mondiale strisciante e diffusa in tutto il mondo. Anche per divisioni ideologiche e religiose”.Le diversità che uniscono – Divisioni e differenze che sono, invece, una ricchezza per i ragazzi di Swap, come ha ricordato Monica: “La mostra che abbiamo portato al Meeting ‘Egitto, quando i valori prendono vita’ non sarebbe mai esistita se fossimo stati un gruppo di soli copti, musulmani o cristiani. E’ figlia d’identità differenti: le nostre diversità sono ciò che ci hanno unito”. E per Mario Gatti, direttore di sede dell’Università Cattolica, la loro esperienza ha dato un bello scrollone a diversi luoghi comuni su università, studenti, dialogo multiculturale e interreligioso: “Intanto ci siamo accorti che nella nostra facoltà erano iscritti molti ragazzi musulmani e non lo sapevamo. La loro richiesta di organizzare una mostra su un tema così difficile ci ha ricordato che siamo un luogo non solo di formazione, ma un luogo di crescita dove esprimere la propria responsabilità, senza rinnegare identità e appartenenza”. “Swap ha messo a nudo gli stereotipi di un dialogo interculturale sempre pensato come confronto tra idee, ideologie, culture e l’ha riportato sul piano del confronto umano. Da qui è nata una proposta di percorso che si è allargata a tutta la comunità universitaria”. Ma all’origine di questa straordinaria esperienza c’e’ anche l’attività di un docente, Wael Farouq. “Il vero pluralismo non è solo un processo d’integrazione, ma di costante interazione. Questi ragazzi dimostrano che pace e amore non sono ideali, ma sono fatti concreti, quando la nostra volontà li realizza. I ragazzi di Swap, come quelli della primavera araba, non hanno ideologie alle spalle, sono mossi solo da desiderio di confronto. Cercano la verità in se stessi e negli altri. Ce la raccontano in modo bellissimo nella loro mostra, dove non troviamo nessuna storia di vip. Solo storie come quella Gifka, un ragazzo copto ucciso in piazza Tahrir. Di origini umilissime, lui era amico di tutti, sorrideva a tutti, musulmani o marxisti che fossero. E’ diventato un eroe per tutti loro”. Insomma, quello che muove la storia, come ha ricordato in conclusione Mario Gatti, “è la ricerca della verità di se stessi”, citando anche lui una recente domanda posta a tutti noi dal Papa: “Che cosa cercate?”. Ed è dalla ricerca di una risposta, che nascono esperienze come quella di Swap.


13.50 / La richiesta di Farinetti: Sgravi fiscali per chi fa export – Nello “Sblocca Italia” andrebbe inserito uno “sgravio fiscale forte” per le imprese che “incrementano le proprie esportazioni”. E’ questa la richiesta del presidente di Eataly per il prossimo provvedimento che dovrebbe essere approvato dal consiglio dei ministri del 29 agosto. L’imprenditore interviene nell’ambito  della tavola rotonda introdotta dal presidente della Compagnia delle Opere Bernhard Scholz, che avrà come protagonisti, oltre a Farinetti (Eataly), Giorgio Squinzi (Mapei e presidente di Confindustria), Sergio Marchionne (Fiat- Chrysler) e i ministri Poletti, Martina e Guidi. “Mi piacerebbe una politica fiscale che consenta a questo paese di ripartire – ha detto Farinetti a margine di un convegno al Meeting di Cl a Rimini -. La prima operazione da fare e’ uno sgravio fiscale potente a tutte le imprese che incrementano le proprie esportazioni per fare venire voglia alle imprese di andare all’estero a esportare“. Per il patron di Eataly, attraverso questo incentivo si potrebbe “mettere a posto i nostri problemi” perché si potrebbero “raddoppiare le nostre esportazioni“. In Italia – ricorda l’imprenditore – abbiamo 800 miliardi che spendiamo per i consumi, 800 miliardi per la spesa pubblica e 400 miliardi per le esportazioni: “bisognerebbe portare in pari questi numeri“. “Il motivo per cui i francesi esportano il doppio di noi – ha aggiunto – è perché hanno i lori negozi nel mondo. I cinesi non sanno neanche che c’e’ il vino italiano perche’ non ci sono negozi“. Quindi “dobbiamo incentivare gli italiani a partire, alzarsi dalla sedia e andare nel mondo a vendere le nostre meraviglie“.

L’esortazione a Renzi: Dia bastonate ai fannulloni – In questi primi sei mesi il governo Renzi ha fatto tre o quattro mosse giuste“, dice il presidente di Eataly, Oscar Farinetti: “Adesso – aggiunge dal Meeting di Rimini – c’è bisogno che dia ancora due o tre bastonate grosse sul buon esempio. Per esempio stabilire definitivamente gia’ domattina un tetto massimo agli stipendi dei politici, abolire le Regioni autonome, mettere un tetto massimo alle pensioni che devono essere uno strumento per continuare a vivere decentemente non per arricchirsi“.


12.50 / Agroalimentare, Guidi: Spingere su territori e innovazione “Produttività, sostenibilità economica ambientale e sociale, innovazione, reti e territori sono i le sfide dei prossimi anni”. Lo afferma il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo al convegno su ‘La cultura alimentare italiana: una tradizione innovativa, nell’ambito del Meeting di Rimini. “Il prodotto alimentare italiano – osserva il presidente di Confagricoltura – nasce grazie ad un patrimonio di conoscenze, una cultura millenaria radicata nei territori, che appartiene a tutta la filiera produttiva; poi però deve trovare le vie del mondo, dove il made in Italy è un brand conosciuto e apprezzato. Per fare questo dobbiamo modernizzare la nostra agricoltura e le nostre filiere agroalimentari. Un processo che è stato già intrapreso da tempo e che non possiamo e non dobbiamo fermare illudendoci magari che i mercati globali si conquistino (solo) con razze e varietà in via di estinzione”.


11.00 / Il messaggio di Giorgio Napolitano – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano invia un messaggio al Meeting, cui aveva già partecipato nel 2011, 150° anniversario dell’unità d’Italia. Il testo è stato letto ieri da Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting, all’incontro delle 15 che ha aperto la manifestazione. Di seguito il testo del messaggio del Presidente Napolitano: “Desidero rivolgere i miei saluti più cordiali a tutti i partecipanti alla XXXV edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli 2014. Le “periferie” non sono lontane, fanno anzi parte del nostro mondo e del nostro vissuto, e le tragedie che si verificano quotidianamente in molte parti del pianeta ci riguardano da vicino. Esse non possono e non devono consumarsi. ?Il tema scelto per questa edizione “Verso le periferie del mondo e dell’esistenza.Il destino non ha lasciato solo l’uomo” è di scottante attualità. Le drammatiche vicende irachene e siriane, le angosciose condizioni in cui versa la striscia di Gaza per effetto del conflitto tra Hamas e Israele, la situazione estremamente critica della Libia, gli scontri armati in Ucraina e le tensioni nei rapporti con la Russia, i focolai di contrapposizione che si moltiplicano ovunque nel mondo e la connessa tragedia delle migrazioni di massa sono le manifestazioni più dolorose e acute della complessità e della fragilità del quadro internazionale. E angoscioso è il dramma silenzioso di chi ancora oggi vede calpestati i propri diritti, di chi ha smarrito ogni speranza e di quanti vivono ancora in condizioni senza risvegliare la nostra coscienza e la nostra attenzione, senza suscitare il nostro coinvolgimento emotivo e morale. Devono anzi essere forte monito e stimolo ad agire per una coesione nuova della comunità internazionale e, in primis, per il consolidamento dell’Unione europea intesa come baluardo di democrazia, libertà e giustizia. In questo contesto, dominante è la dimensione umana dei drammi che affliggono il mondo d’ oggi. L’ uomo non è d’altronde solo. È parte di una realtà in cui l’interazione con gli altri e il confronto con la diversità devono essere fonte di ispirazione e di ricchezza per il superamento di fatali contrasti. Con questo spirito, nella certezza che dai lavori dei prossimi giorni emergeranno indicazioni e riflessioni lungimiranti e valide, formulo i più fervidi auguri di successo per i lavori del Meeting, che seguirò con sempre viva attenzione”.


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