Una speciale vetrina di quattro giorni, da oggi fino al 2 giugno, per le eccellenze italiane nel mondo, pronte a conquistare nuove fette di mercato attraverso l’e-commerce. Ecco i Made in Italy Days, iniziativa che si inquadra nella strategia globale intrapresa dalla Farnesina, grazie al Patto per l’Export, per potenziare con il supporto dell’Agenzia Ice l’accesso delle Pmi italiane alle piattaforme internazionali di commercio elettronico.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il presidente dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane Carlo Ferro hanno presentato questa mattina in diretta streaming l’evento insieme al vicepresidente Amazon Italia-Spagna Mariangela Marseglia. Al centro del progetto di valorizzazione del Made in Italy, proposto proprio da Amazon, il coinvolgimento di 7 mercati chiave per rilanciare l’immagine dei nostri brand: Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone ed Emirati Arabi Uniti. Otto con l’Italia. I Made in Italy Days si concluderanno presso l’Ambasciata d’Italia a Washington il prossimo 2 giugno in occasione della Festa della Repubblica.
Angeloni (Sistema Paese): Made in Italy a +18,4% nel primo quadrimestre 2022
A moderare i lavori, Lavinia Spingardi, giornalista di Sky Tg24, che ha aperto l’evento dando la parola a Lorenzo Angeloni, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese alla Farnesina. “L’e-commerce è stato un volano di crescita e competitività, le Pmi si sono fatte conoscere su mercati inesplorati. L’impatto sull’export è stato tangibile: nel b2b e nel b2c c’è stato un incremento del 15%. E il Made in Italy continua a crescere: nel primo quadrimestre del 2022 nei mercati extra-Ue si è registrato un +18,4% e ci attendiamo numeri simili se non migliori nel mercato Ue”, ha sottolineato l’ambasciatore Angeloni.
Di Maio: Stanziamento strutturale di 1,5 mld l’anno per il prossimo quinquennio
Quindi, subito la parola al ministro Di Maio. “Già durante la pandemia con il Patto per l’Export avevamo ridisegnato le finalità di sostegno pubblico al commercio estero – ha evidenziato il titolare del dicastero della Farnesina -, rivisitandone anche la dotazione finanziaria, oggi siamo a 7,2 miliardi di euro di risorse dirette investite nel Patto per l’Export. Alla luce degli straordinari risultati conseguiti nel 2021 – ha aggiunto – abbiamo deciso di rendere strutturale la strategia, in legge di bilancio 2022 abbiamo deciso non più di lavorare a stanziamenti straordinari, ma con uno stanziamento strutturale di 1,5 miliardi l’anno per il prossimo quinquennio in ogni legge di bilancio”. Quindi il ministro degli Esteri ha spiegato: “Le giornate per il Made in Italy sono parte di quella diplomazia economica che è una priorità per l’Italia, soprattutto in un contesto di crisi come quello segnato dal conflitto in Ucraina”. Un passaggio anche sulle cosiddette transizioni gemelle. “Transizione ecologica e digitale sono un processo ineludibile per le nostre imprese, ogni Paese e ogni impresa dovranno confrontarsi con queste due transizioni per rimanere competitive in Italia ma soprattutto sui mercati internazionali”. Luigi Di Maio ha poi ricordato che “ad oggi sono 33 i contratti sottoscritti, che consentono a circa 6000 aziende italiane di essere presenti in 33 Paesi attraverso piattaforme Di marketplace”.
Carlo Ferro (Ice): Ascensore digitale, con e-commerce Mezzogiorno protagonista
“Il percorso con Amazon e con la Farnesina è stato tracciato da aprile 2019, con un primo accordo ed è stato indicativo dell’Ice che avevamo pensato: moderna, inclusiva, orientata ai risultati, aperta a fare sistema e con una visione”, ha invece evidenziato il presidente dell’Agenzia Ice, Carlo Ferro, secondo il quale l’essere “inclusivo” ha portato al sostegno delle aziende italiane del Mezzogiorno nell’accesso all’e-commerce e al digitale. “L’export del Mezzogiorno fermo da 10 anni, contribuisce al 10% del volume nazionale, sulla piattaforma questa partecipazione è del 35%, significa che quando si offrono nuovi strumenti tecnologici si offre anche la possibilità di fare un salto”, ha spiegato Ferro. In due anni di vita della piattaforma “è stato realizzato un fatturato di 180 milioni di euro” ma c’è ancora un grande potenziale, per il presidente Ice: “Le aziende italiane che vendevano online nel 2012 erano il 4% oggi il 13%, un bel salto però la media Ue è del 18%, e in un Paese comparabile come la Spagna, questo dato è salito al 26%. Questo è un incoraggiamento a partecipare”. E per farlo è necessario “l’ascensore digitale fatto da attività di formazione, temporary export manager, voucher per i servizi di internazionalizzazione e servizi di tracciabilità per la tecnologia blockchain”.
Marseglia (Amazon): Raddoppiare l’export delle Pmi italiane entro il 2025
“Amazon non è solo un negozio on-line ma un luogo dove è possibile trovare cultura e all’interno dei Made in Italy Days, oltre alle eccellenze italiane, sarà possibile anche scoprire i nostri prodotti culturali. Credo che sia molto importante perché il Made in Italy è il nostro miglior biglietto da visita ed è quello che porta sempre più gente a visitare il nostro bellissimo Paese. Noi non vogliamo fermarci qui perché ci crediamo moltissimo, e il nostro impegno è quello di raddoppiare l’export delle Pmi italiane entro il 2025 e portarlo a 1,2 miliardi di fatturato, questo per contribuire ulteriormente alla crescita già significativa che sta avvenendo l’export. Un obiettivo ambizioso ma realistico continuando a lavorare insieme in una sinergia molto forte tra pubblico e privato”. Così Mariangela Marseglia, vicepresidente Amazon e country manager Italia-Spagna. “Le aziende italiane che oggi vendono sul sito Amazon – ha concluso – sono 18 mila e producono un fatturato in termini di export di 600 milioni; 4.000 fatturano on line già più di 100 mila euro e 200 hanno superato il milione. Questo dimostra il potenziale enorme che c’è nel digitale”.
La tavola rotonda: le testimonianze delle imprese
A Leonardo Dondini, responsabile e-commerce di Dalle Piane Cashmere, Lavinia Spingardi ha chiesto di raccontare la propria esperienza di imprenditore in un momento delicato quale quello della pandemia. “Avevamo una quantità enorme di ordini – ha spiegato Dondini – e la nostra azienda non poteva lavorare in smart working, perché è una realtà fondata sull’artigianato. Quindi abbiamo dovuto fare i conti con le normative, la logistica, con i corrieri che bloccavano il ritiro dei pacchi per la difficile gestione dei flussi e ritardi anche di 15 giorni nelle consegne. Lo stesso approvvigionamento del packaging, delle scatole, risultava complicato in quei momenti. A ciò si aggiungevano problemi familiari, legati alla pandemia, ai contagi. Sono stati mesi davvero difficili che però si sono conclusi bene, dal 2020 al 2021 il fatturato è salito del 60 per cento e siamo stati ripagati per i sacrifici e il duro lavoro che abbiamo messo nel rispettare i termini e gli accordi con nostri clienti”. Maria Antonietta Orlando, titolare di Remo Sartori, ha invece descritto la propria esperienza nel reinventarsi dopo la sospensione delle cerimonie per il Covid. “Fortunatamente avevamo già iniziato un processo di trasformazione digitale ed avevamo iniziato a vendere dal 2016 bypassando la catena di distribuzione, arrivando così attraverso l’online direttamente al venditore finale. Abbiamo ottenuto il 500 per cento in più rispetto al profitto che generavamo attraverso il canale di export tradizionale”. A prendere la parola anche Stefano Guerrieri, Ceo e co-founder di Play Wood, azienda impegnata nella reinterpretazione degli spazi. “Abbiamo un sistema di assemblaggio basato su arredi che si possono riconfigurare e trasportare facilmente, favorendo processi di economia circolare e riuso. Durante la pandemia il canale fisico, che per noi contava il 70 per cento del fatturato, è rimasto sostanzialmente fermo. Siamo riusciti a cambiare le proporzioni del nostro business, spingendo molto sui canali online, tra cui quello di Amazon, e avendo così un fatturato per l’80 per cento derivante da commercio elettronico e soltanto per il 20 per cento frutto del canale fisico”. Rossella Perri, titolare dell’e-commerce che commercializza le eccellenze agroalimentari emiliane, Emilia Food Love, ha invece sottolineato come la propria attività fosse già 100% digitale. “Il grosso quantitativo di ordini giunto in pandemia non ci ha colto impreparati, l’afflusso non è stato un ostacolo ma uno stimolo, un’ambizione nuova. Nei primi mesi di pandemia abbiamo registrato +500% di fatturato”.
Di Stefano: Più snelli alla Farnesina per essere vicini alle imprese
“Il settore pubblico deve giocare un ruolo di sostegno alle imprese. Deve farlo in modo dinamico. Forse la grande rivoluzione che abbiamo fatto in Farnesina è stata quella di essere più snelli rispetto a come sono normalmente i ministeri”. Ha esordito così nel suo intervento Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Affari Esteri, al quale sono state affidate le conclusioni dell’evento. “Si è parlato di idee nate nei garage, ebbene – ha sottolineato – alle istituzioni italiane spetta il dovere di accompagnare ogni buona idea che nasce nei garage del nostro Paese, soprattutto in quelli digitali”. Di Stefano ha infine messo in evidenza la funzione fondamentale dell’ascolto esercitata dal Governo nei confronti delle aziende: “Ogni sei mesi abbiamo convocato le associazioni di categoria e le imprese per capire cosa potesse essere migliorato in corso d’opera, step dopo step”.