Al ristorante con la bottiglia di vino, il nuovo progetto targato De Conciliis e Ateneo dei vini erranti

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in foto il professor Pasquale Persico, economista

Il ricarico sui vini è uno degli aspetti meno tollerati dal consumatore quando si reca al ristorante. Spesso finisce per essere addirittura motivo di rinuncia, il che procura un danno, economico e d’immagine, a tutta la filiera, dai produttori ai ristoratori stessi. Un progetto nato in Cilento per favorire la manutenzione del paesaggio della Dieta mediterranea prova invece ad invertire questa tendenza. Si chiama “La bottiglia che parla” e spunta fuori dall’incontro tra il produttore Bruno De Conciliis, il Club Rotary di Sapri e l’Ateneo dei vini erranti. Sostanzialmente, acquistando una bottiglia di Fiano Mediterraneo Paestum Igt L’Invitta sarà possibile portare questa stessa bottiglia al tavolo in 14 ristoranti del Golfo di Policastro (da Peppe, Crivella, Casale Il Sughero, agriristoro La Valle del Lupo, Hotel Le Piane, la cantienella Pietrasia, Maria Luisa, La pietra azzurra, L’uorto, Oltre Mare ristorante al Clubbino, Per Bacco, 1999 Ristorante, Portosalvo, Taverna Garibaldi, U’ Zifaro, Yumara), favorendo la tutela del territorio, le produzioni locali e anche la tasca.
A spiegare nel dettaglio l’iniziativa in un’intervista a ildenaro.it è il professor Pasquale Persico, economista e segretario generale dell’Ateneo dei vini erranti. Maggiori informazioni sulla bottiglia e il progetto al sito www.viticoltorideconciliis.it.