Agroalimentare, Italia “superpotenza” del gelato: business da 2 mld. Napoli seconda per imprese e addetti

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L’Italia del gelato è una superpotenza: con un mercato di 2 miliardi di euro e 40 mila addetti, è destinato a crescere ancora con consumi stimati in aumento del 10-12% rispetto allo scorso anno. A fotografare numeri e trend del settore è un’indagine del Centro studi Cna in collaborazione con Cna Agroalimentare, secondo la quale il 2018 sarà l’estate del gelato 4.0 che coniuga alta qualità, tecnologia e un bel pizzico d’ingegno. E quindi sostenibile e salutista, raffinato ai fiori edibili e tradizionale con materie prime a denominazione garantita. Il 2017, secondo l’indagine, archivia una produzione di oltre 660 milioni di litri contro i 595 milioni del 2016, il 19% del totale europeo. Dietro l’Italia seguono Germania (515 milioni), Francia (454), Spagna (301) e Polonia (264). Un gigante quindi, l’Italia del gelato, che sta al passo con i tempi: amico dell’ambiente, dagli ingredienti naturali e bio, al packaging il piu’ possibile biodegradabile (gettonatissimo lo stecco che si può mangiare anzichè in legno o in plastica). Si vanno poi più diffondendo gelaterie a km0 con prodotti del territorio, con un’offerta vegana in crescita del 28%, ma anche di gusti privi di latte e derivati, gluten-free e ipocalorici. Quanto alle preferenze, secondo l’indagine, in testa alla classifica sono cioccolato, nocciola, limone, pistacchio e crema, ma a fare la differenza con il passato sono gli ingredienti. Il cioccolato si preferisce fondente con il 70%, la nocciola deve essere di qualità riconosciuta: piemontesi, laziali o campane. Il limone meglio se Igp di Amalfi o comunque italiano. Il pistacchio arriva da Bronte ma anche da Iran e Afghanistan. La crema non puo’ fare a meno di uova da galline all’aria aperta. Quanto alle nuove tendenze, primeggiano i fiori edibili, dal gelsomino, alla begonia.
La Camera di commercio di Milano, elaborando i dati del Registro delle imprese 2016, ha incoronato Roma regina del gelato con 1.400 attività e 4.200 addetti. A completare la top ten, nella classifica per attività seguono Napoli (933), Milano (783), Torino (732), Salerno (529), Bari, Brescia, Palermo, Venezia e Catania. Nella graduatoria per addetti vengono Milano (2.960), Napoli (2.494), Firenze (2.450), Torino (2.443), Bari, Salerno, Venezia, Brescia e Palermo.