Agroalimentare, i vini preferiti dagli italiani? Doc, bianchi, frizzanti e bio

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La maggioranza degli italiani compra il vino nei supermercati e le statistiche dei consumi nel 2015 forniscono un quadro accurato su gusti e tendenze: le più richieste sono le bottiglie a denominazione d’origine, i vini frizzanti (specie bianchi e rosati), gli spumanti e il vino biologico. In un Paese dove il consumo pro-capite di vino è in calo costante da decenni la preferenza dei consumatori va a vini di qualità garantiti dalla denominazione d’origine, a vini più leggeri e spiritosi come i bianchi, i vini frizzanti e gli spumanti (molto graditi dalle consumatrici e favoriti da un’estate molto calda), e ai vini percepiti come più naturali.

E’ quanto emerso dalla ricerca dell’Iri, presentata oggi a Vinitaly nella tavola rotonda “Il vino italiano sugli scaffali della grande distribuzione italiana ed estera”.
Mentre calano le vendite a volume del vino in brik (- 1,6% rispetto al 2014), del vino da un litro e mezzo/due litri (-7,4), del vino in contenitori di plastica (-4,1%), gli aumenti più sostenuti sono quelli delle bottiglie a denominazione d’origine (+1,9%), del bianco fermo (+4,8%), del bianco frizzante (4,9%), del rosato frizzante (+7,6). Prosegue anno dopo anno la crescita dello Spumante (+7,8%). Cresce molto anche il vino biologico (vino + spumanti) con una crescita a volume del 29%, ma che rimane ancora una nicchia con i suoi 2,5 milioni di bottiglie. Un discorso a parte va fatto per il vino etichettato direttamente dalle catene della grande distribuzione con nomi di fantasia: nel 2015 ha venduto 14 milioni di litri, ma ha visto aumentare del 4,7% le vendite in valore, con un prezzo medio di 4 euro e mezzo; segno che questo segmento sta puntando ad un riposizionamento verso l’alto.