Agroalimentare, Brunetta: Durante il Covid la rete dell’ingrosso ha salvato l’Italia. Ora va integrata con la Gdo

46
in foto Renato Brunetta

“Durante il Covid tre importanti reti hanno salvato l’Italia perché non hanno mai smesso di lavorare: la rete industriale, quella della grande distribuzione organizzata e quella dei mercati generali. È un dato che fa riflettere sulla strategicità di questi sistemi, non sempre riconosciuta, non sempre compresa e non sempre valorizzata. Durante la crisi pandemica queste reti, a differenze di altre, non hanno inserito la segreteria telefonica”. Ad affermarlo è il presidente del Cnel Renato Brunetta al convegno “I mercati all’ingrosso nella filiera agroalimentare”, organizzato oggi a Villa Lubin da Italmercati e Ismea.

Integrare la rete dei mercati all’ingrosso con la grande distribuzione
“Chi ha una rete ha un tesoro e chi ha una rete di reti ha un tesoro all’ennesima potenza . continua Brunetta -. Nella società attuale l’organizzazione di rete è l’organizzazione vincente. In altri momenti storici era prevalente la verticalizzazione, mentre ora è la rete l’interlocutore fondamentale di tutti i processi economici e sociali. Chi ha una rete come la vostra, la rete dei mercati all’ingrosso, una rete che ha dimostrato di avere un ruolo così strategico per il Paese, ha il dovere di pensare al futuro, assumendo altri compiti e altri ruoli, come quello dell’integrazione con il mondo della grande distribuzione, un’integrazione che già c’è ma che potrebbe approfondirsi e avvenire ancora meglio, anche coinvolgendo la dimensione finanziaria. I mercati all’ingrosso sono naturalmente legati alla sfera della sostenibilità e quindi è importante la possibilità di accedere alle fonti di finanziamento verdi, i green bond.  È una chiave strategica ed operativa per mondi assolutamente fondamentali per la nostra società, per la nostra economia, per il mondo in cui viviamo”. “La complessità della rete dei mercati all’ingrosso va valorizzata, anche attribuendogli un ruolo sociale. Penso ad esempio al tema della desertificazione dei servizi nei territori e al tema della rigenerazione urbana. Il vostro mondo – ha sottolineato president del Cnel –  può anche avere una funzione educativa rispetto ai grandi cambiamenti in atto, rispetto alle grandi trasformazioni della nostra epoca ma anche rispetto a un ambito come quello degli stili di vita. Così possiamo dare una risposta ai bisogni della società attuale. Il Cnel, la casa dei corpi intermedi, è a disposizione. Il protagonismo dei corpi intermedi ha acquisito una rinnovata centralità proprio perché le trasformazioni in atto richiedono una densità del tessuto partecipativo, che non si esaurisce nella rappresentanza politico-parlamentare”.

Lollobrigida: Sostenere la trasparenza e un’equa distribuzione
Ha partecipato al convegno, con un videomessaggio, anche il Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida. Nel decreto agricoltura – ha affermato – è stato rafforzato il contrasto alle pratiche commerciali sleali nei mercati all’ingrosso, abbiamo potenziato i controlli dell’Ispettorato e incrementato le risorse di Ismea per sviluppare ulteriormente i sistemi informatici a disposizione. L’obiettivo è sostenere la trasparenza e garantire un’equa distribuzione all’interno della filiera con rapporti tra imprese e acquirenti che abbiano rispetto per ogni anello della catena senza abusi di posizione dominante. Il dialogo con i mercati, le loro rappresentanze, è sempre aperto per individuare le migliori soluzioni possibili. La collaborazione tra Ismea e Italmercati è un segnale altrettanto importante, c’è però qualcos’altro che va fatto di cui abbiamo discusso con gli stessi esponenti dei mercati, la riorganizzazione del sistema”.

Il convegno è stata, inoltre, l’occasione per presentare il Rapporto ‘I mercati all’ingrosso nella filiera agroalimentare’, indagine realizzata da Italmercati e IsmeaA tal proposito è intervenuto il Direttore generale di Ismea Maria Chiara Zaganelli che ha sottolineato come “i mercati all’ingrosso possono assumere un importante ruolo di stimolo per favorire un processo virtuoso, indirizzato a una più equa ripartizione del valore lungo la filiera e meno penalizzante per le imprese agricole, l’anello strutturalmente più debole. Su questo fronte la nostra indagine ha messo in evidenza i fattori di criticità che non consentono di garantire la presenza diretta degli agricoltori nei mercati all’ingrosso. Rispetto a questa esigenza i mercati potrebbero fornire servizi di supporto e di facilitazione ai piccoli produttori, anche con una diversa programmazione degli orari di apertura, un aspetto, quest’ultimo, segnalato anche da altri operatori”.

A fare il punto sulla filiera anche il presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini. “La frammentazione del settore dei mercati all’ingrosso in Italia ha portato molte di queste strutture a perdere rilevanza e strategicità per il Paese e ha fatto perdere la visione d’insieme del settore – haa detto Pallottini -. La rete di Italmercati nasce proprio dalla sentita esigenza di porre rimedio a tale frammentazione, per fare sistema e lavorare in sinergia con medesime caratteristiche e visione futura”, ha sottolineato.

Al convegno, moderato dalla direttrice della Rivista Formiche Flavia Giacobbe, si sono confrontati alcuni dei protagonisti della filiera agroalimentare: Paolo De Castro, Europarlamentare; Valentino Di Pisa, presidente Fedagromercati; Cristiano Fini, Presidente Cia – Agricoltori Italiani e consigliere del Cnel; Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura; Ettore Prandini, presidente Coldiretti; Paolo Cetorelli, presidente Esd Italia. All’evento è intervenuto anche il presidente dell’Ice Matteo Zoppas, mentre le conclusioni sono state affidate al capo di Gabinetto del Ministero dell’agricoltura Raffaele Borriello.