Agroalimentare, al Terra Madre Salone del Gusto di Torino le eccellenze di Campania e Basilicata

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Uno spazio istituzionale, allestito al Parco del Valentino insieme a Regione Campania, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Parco Nazionale del Vesuvio e Sviluppo Campania per portare all’attenzione dei visitatori di Terra Madre Salone del Gusto di Torino (22 al 26 settembre 2016) due temi di grande interesse per il settore agroalimentare del nostro Paese, la dieta mediterranea e le denominazioni d’origine, uniti dal leitmotiv “Cibo per l’anima”. E’ quello promosso da Slow Food Campania – Basilicata che è tra le associazioni regionali più attive nel territorio, con 30 Condotte, 27 Presìdi e 40 Comunità del Cibo sulle due regioni.
Molte le attività che permettono di approfondire questi temi. Segnaliamo fra le tante L’agricoltura campana: sostenibile, etica e solidale (evento inaugurale con le Autorità regionali, Slow Food Italia e i Presidenti dei Parchi nazionali operanti sul territorio campano), gli approfondimenti su olio e vino e un evento con i cuochi dell’Alleanza Slow Food, alleati della Dieta Mediterranea.
Le aziende campane presenti a Torino saranno circa 60, oltre ovviamente a quelle dei Presìdi Slow Food. Lo spazio istituzionale della Campania è inoltre arricchito dalla presenza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e dai Pastai di Gragnano che presentano l’evento “Maccheronica”. Molto legato alla regione Campania e alla sua identità è uno degli Official Partner dell’evento, il Pastificio Di Martino di Gragnano (Na), al cui stand al Parco del Valentino si svolgono numerosi Laboratori del Gusto in cui prestigiosi chef celebrano la pasta, in ogni forma e con infiniti accompagnamenti.
I presidi
Lungo la centralissima Via Roma e in Piazza San Carlo l’eccellenza gastronomica del territorio italiano è presente in tutta la sua varietà grazie ai Presìdi Slow Food che sostengono le produzioni tradizionali a rischio. Si allunga la lista dei Presìdi campani con i progetti di tutela e promozione della cipolla di Alife, del Lupino gigante di Vairano, del Maracuoccio di Lentiscosa e dell’Oliva caiazzana da mensa. La cipolla di Alife prende il nome dal comune omonimo, cuore della pianura alifana, nel Casertano. Nel 1980, circa 30 grandi coltivatori producevano 60 quintali di cipolle ciascuno; negli ultimi anni, però, la tradizione si è quasi persa: oggi conservano la cipolla di Alife alcune piccole aziende a conduzione familiare. Dal bulbo poco schiacciato e dalla buccia di colore rosso ramato vivace, si raccoglie a mano tra luglio e agosto per essere confezionata in trecce. Lupinone di Vairano o lupinaccio, sono gli altri nomi con cui è noto il lupino gigante di Vairano, particolare per le grandi dimensioni. Antica produzione tradizionale – oggi abbandonata e sostituita da colture più redditizie – predilige i terreni acidi, per questa ragione l’area di Vairano, al confine tra Campania e Lazio e di origine vulcanica, è da sempre adatta a questa coltivazione. Il maracuoccio di Lentiscosa è un piccolo legume dalla forma squadrata e di un colore che può variare dal verde scuro al marroncino, al rossastro. Si coltiva da secoli in una frazione del comune di Camerota, nella parte meridionale del Parco Nazionale del Cilento. La coltivazione è manuale e non prevede l’uso di prodotti chimici: anche per questo sono rimasti in sei a Lentiscosa a coltivarlo ma il Presidio vuole ampliare la produzione, coinvolgendo giovani agricoltori e ristoratori. L’oliva caiazzana da mensa è una varietà tipica del territorio omonimo: Caiazzo. Il frutto è caratterizzato da forma ellissoidale e il colore della polpa è nero violaceo dall’esterno fino al nocciolo. Secondo la tradizione si mangia cotta, conservata in salamoia o sott’olio, ma esistono anche alcune varianti locali di conservazione, ad esempio sotto la cenere.
I presidi della Campania
Ai quattro nuovi si aggiungono:
Antichi pomodori di Napoli – provincia di Napoli (principalmente l’agro acerrano-nolano e l’agro mariglianese) e, in minima parte, la provincia di Avellino e di Salerno
Broccolo aprilatico di Paternopoli – comune di Paternopoli (provincia di Avellino)
Cacioricotta del Cilento – Cilento (provincia di Salerno)
Carciofo bianco di Pertosa – comuni di Auletta, Caggiano, Pertosa e Salvitelle, nella valle del Basso Tanagro (provincia di Salerno)
Carciofo violetto di Castellammare – comuni di Castellamare di Stabia, Gragnano, Pompei, Sant’Antonio Abate, Santa Maria La Carità (provincia di Napoli)
Colatura tradizionale di alici di Cetara – comune di Cetara (provincia di Salerno)
Conciato romano – comune di Castel di Sasso e zone limitrofe (provincia di Caserta)
Fagiolo dente di morto di Acerra – comuni di Acerra, Brusciano, Mariglianella, Marigliano, Castello di Cisterna e Pomigliano d’Arco (provincia di Napoli). Oltre all’intero territorio dei comuni di Maddaloni e San Felice a Cancello (provincia di Caserta)
Fagiolo di Controne – comune di Controne (provincia di Salerno)
Oliva salella ammaccata del Cilento – Cilento (provincia di Salerno)
Papaccella napoletana – agro acerrano-nolano (province di Napoli e Caserta)
Salsiccia e soppressata del Vallo di Diano – comuni di Atena Lucana, Buonoabitacolo, Caggiano, Casalbuono, Monte San Giacomo, Montesano sulla Marcellana, Padula, Pertosa, Polla, Sala Consilina, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sant’Arsenio, Sanza, Sassano, Teggiano, provincia di Salerno
Soppressata di Gioi – Gioi, Cardile, Salento, Stio, Gorga, Orria e Piano Vetrale (provincia di Salerno)
I presidi della Basilicata
Caciocavallo podolico della Basilicata – comuni dell’Appennino Lucano e della Collina Materana (province di Potenza e Matera)
Fagiolo rosso scritto del Pantano di Pignola – comune di Pignola e alcune aree del comune di Abriola sopra i 600m s.l.m. in provincia di Potenza
Oliva infornata di Ferrandina – comuni di Accettura, Aliano, Cirigliano, Ferrandina, Gorgoglione, Salandra, San Mauro Forte, Stigliano (provincia di Matera)
Pera signora della valle del Sinni – Nova Siri, Rotondella, Valsinni, San Giorgio, Tursi e Colobraro, provincia di Matera
Pezzente della montagna materana – comuni di Accettura, Aliano, Calciano, Cirigliano, Garaguso, Gorgoglione, Oliveto Lucano, Stigliano, Tricarico (provincia di Matera)
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