“Ora basta, chiudo e me ne vado all’estero: sono stanco. Prima l’alluvione del 2015 che ha distrutto l’azienda, poi la ricostruzione a nostre spese, adesso una serie di furti e danni alla sede del nostro stabilimento”. Così Antonio Minicozzi, titolare della “Agrisemi Minicozzi”, una delle aziende più danneggiate e quasi distrutte dall’alluvione del 2015, commenta l’ennesimo furto che la sua azienda ha subito nel corso della notte. “E’ assurdo – continua Minicozzi – che nell’intera area Asi di Ponte Valentino, la zona industriale di Benevento, non ci sia una videocamera di sorveglianza”. “Io e i miei fratelli – aggiunge ancora Minicozzi – siamo stanchi e credo che chiuderemo l’azienda per trasferirci altrove. Mi dispiace solo per le circa trenta famiglie dei nostri dipendenti che saremo costretti a licenziare, oltre a mettere in crisi l’intero comparto campano delle cerealicoltura essendo la nostra impresa leader del settore in quanto a noi sono collegate circa duemila imprese agricole, tra Campania, Molise e Puglia”. “Cosa chiedo? Voglio un incontro con la Prefettura e con il mondo della politica, quella che oggi è impegnata e forse distratta dalla campagna elettorale. Noi ce l’abbiamo messa tutta, ci siamo rimboccate le maniche e abbiamo tirato su nuovamente l’azienda, senza un euro di contributo: ma adesso siamo per l’ennesima volta vittime anche di furti e danneggiamenti allo stabilimento. E’ giunta l’ora di dire basta”.
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