Agrinsieme si schiera a favore dell’accordo UE-Canada

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“Può portare benefici alle imprese agricole e agroalimentari della Campania perché rende più accessibile un mercato strategico come quello del Canada, in particolare ai nostri vini ed al nostro comparto lattiero-caseario, ma occorre prestare attenzione ad alcune filiere come quella cerealicola, nella quale l’Italia potrebbe subire l’invasione di prodotti canadesi di bassa qualità e sulle quali è bene chiedere che la Commissione Ue tenga ben attivi i propri compiti di vigilanza poiché rilevanti potrebbero esserci contraccolpi negativi sui prezzi di questi prodotti”. Così, in una nota, Rosario Rago, presidente di Confagricoltura Campania, in qualità di coordinatore di Agrinsieme Campania sul Comprehensive Economic and Trade Agreement (Ceta) tra Canada e Ue, per il quale il Governo italiano ha presentato al Senato il disegno di legge di ratifica. Secondo Rago ”è inoltre necessario per i prodotti ortofrutticoli che adottino Smart Packaging Solutions, che l’accordo non menziona specificamente, un approfondimento, così pure sul regime delle licenze per le esportazioni”. La posizione di Agrinsieme Campania, che ricalca quella nazionale del coordinamento di sigle del mondo agricolo – di cui fanno parte Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative italiane – ”richiama la necessità che le intese bilaterali debbano essere basate su concetti e principi di reciprocità ed equilibrio tra le parti; devono prevedere concessioni che siano mutualmente vantaggiose sia sul fronte del taglio delle barriere tariffarie, sia per quello degli ostacoli non tariffari”. “Tra i punti a favore della ratifica del Ceta, che sosteniamo – spiega Rago – c’è la spinta contro i segnali protezionistici provenienti da più parti e negli ultimi tempi dagli Usa, unita alla maggiore accessibilità ad un mercato strategico come il Canada, che rappresenta una opportunità importantissima per alcuni settori chiave dell’agroalimentare italiano e campano, quale quello lattiero-caseario e vitivinicolo”. “La liberalizzazione e l’annullamento quasi totale delle barriere tariffarie rappresenta certamente un aspetto cruciale del Ceta, e viene confermato e posto in rilievo il concetto di tutela delle Indicazioni Geografiche della UE in Paesi terzi – aggiunge Rago – vengono unificati l’accordo generale e quello specifico per il vino e gli alcolici, razionalizzando ed armonizzando la materia”.