C’è anche un’impresa campana, l’Azienda agricola Di Landro Francesco, con sede a Salerno, tra i vincitori del 7° bando nazionale sull’agricoltura sociale promosso da Confagricoltura, Senior l’età della Saggezza Onlus, Reale Foundation, insieme alla Rete delle Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata.
L’azienda agricola salernitana si è aggiudicata un premio di 40.000 mila euro per il progetto “Parco archeologico di Pompei, storia di una rinascita – La storia di un mondo perduto che rinasce grazie ai giovani ed al sociale”, proposto in partenariato con il Parco archeologico di Pompei e la cooperativa sociale “Il Tulipano” di Napoli.
Destinatari del progetto saranno 21 giovani, dai 15 ai 30 anni, con autismi e/o disabilità cognitive che saranno formati per operare nel suggestivo scenario del Parco archeologico di Pompei, in un terreno nell’area dell’ex Polverificio borbonico di Scafati messo a disposizione dall’Amministrazione del Parco. Il progetto, della durata di 10 mesi, prevede attività di tirocinio ed inserimento lavorativo nella filiera della produzione agricola, dalla semina al raccolto.
“Siamo un’azienda giovane – ha detto Francesco Di Landro, ritirando il premio –:e l’impegno in progetti sociali fa parte del nostro Dna. L’agricoltura, con i suoi ritmi lenti dettati dalla natura, è uno strumento formidabile per favorire la socializzazione e la partecipazione, per migliorare l’autostima, rafforzare le abilità e la capacità residue dei giovani che parteciperanno al progetto, per sviluppare nuove competenze da spendere sul mercato del lavoro”. Presenti alla cerimonia di premiazione Fabrizio Marzano, Presidente di Confagricoltura Campania, e Rosario Rago, della Giunta nazionale di Confagricoltura. Soddisfazione per il premio è stata espressa da Antonio Costantino, Presidente di Confagricoltura Salerno. Ha sottolineato Costantino: “L’agricoltura sociale si sta affermando nel Paese con fatturati interessanti e comincia ad insediarsi anche nella nostra provincia. Le aziende impegnate in questi progetti, insieme a cibo sano e di qualità, producono anche solidarietà, inclusione sociale, cura e benessere, contribuendo ad un welfare diffuso nel territorio in cui operano”.