Aerospazio, food, turismo
Quanti affari con Pechino

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Nella settimana in cui il premier Matteo Renzi e il primo ministro cinese Li Keqiang siglano 20 accordi commerciali per un valore di 20 miliardi di euro tornano d’attualità i rapporti Nella settimana in cui il premier Matteo Renzi e il primo ministro cinese Li Keqiang siglano 20 accordi commerciali per un valore di 20 miliardi di euro tornano d’attualità i rapporti tra la Campania e il più grande Paese asiatico. L’effetto dei contratti sottoscritti a Roma si traduce, per la principale regione del Sud, in un flusso di denaro del valore di almeno 200 milioni di euro. Tre accordi interessano da vicino la Campania: l’organizzazione di progetti congiunti tra Intesa San Paolo, di cui fa parte il Banco di Napoli, e la Export Import Bank of China; la realizzazione del parco dimostrativo sino italiano sull’innovazione sostenibile in ambito agricolo e la creazione di una filiera del food in Cina con investimenti diretti in Campania per circa 50 milioni di euro. Proprio in questi giorni, a conferma dello stretto legame che esiste tra la regione e il Celeste Impero, Città della Scienza e Beijing Association for Science and Technology (Bast) organizzano il tradizionale matchmaking annuale, la prima volta risale al 2007, denominato “Sino Italian Exchange Event”. L’evento consente a centri di ricerca, enti pubblici, imprese e università di scambiarsi informazioni e organizzare incontri b2b per illustrare le proprie tecnologie e realizzare accordi commerciali. Oggi il Sino Italian è un vero e proprio marchio esclusivo la cui titolarità è in capo a Città della Scienza. I rapporti commerciali tra Campania e Cina sono in continua espansione e il solo mercato agroalimentare, con le aziende che producono olio, pasta e vino assolute protagoniste, ha un giro d’affari di mezzo miliardo di euro l’anno. L’ultimo significativo affare, però, lo realizza il Consorzio Pescato Campano di Pozzuoli che stringe un accordo per fornire materie prime a grandi gruppi della ristorazione del Paese asiatico. Particolarmente significativi gli scambi nel settore del turismo. Le amministrazioni comunali di Caserta, Ercolano e Portici fanno da apripista, nell’area cinese dello Xi’An, per le aziende campane del comparto al fine di intercettare gran parte del flusso di 10 milioni di turisti del Celeste Impero in arrivo in Italia nei prossimi anni. Con il supporto di Campania Innovazione, invece, la Regione sostiene un progetto di scambi commerciali con la provincia cinese di Hubei. I settori interessati sono commercio, cultura, scienza e tecnologia. Un ambito, quest’ultimo, in cui è attiva una collaborazione tra il centro ricerche aerospaziali (Cira) di Capua e la Cina, denominata “La via dello spazio tra le vie della seta”. Si tratta di un progetto che punta a individuare idee campane e cinesi per sviluppare sistemi aerospaziali di controllo e tutela dei beni culturali. L’ultimo accordo, in ordine di tempo, tra Campania e Cina risale al mese di settembre quando le aziende della principale regione del Sud vengono ammesse al parco delle eccellenze italiane di Hangzhou. Affari e non solo perché l’asse si sviluppa anche nel settore della formazione grazie al progetto, sostenuto da Ice e Campania Innovazione, che consente a laureati cinesi di effettuare stage presso imprese campane.