Aerospazio, ecco le linee prioritarie per la Campania

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Tredici linee tecnologiche prioritarie affinché il comparto aerospaziale campano possa rafforzare i propri tratti distintivi e contribuire alla definizione della Smart Specialization Strategy regionale, la Ris 3 (Research and Innovation Strategies for Smart Specialization) con cui la Campania vuole definire una strategia per uno sviluppo sostenibile e inclusivo fondato sull’integrazione del sistema dell’innovazione con quello produttivo-economico e socio-istituzionale. E’ in questo contesto che si colloca il documento elaborato dal Distretto Aerospaziale della Campania (Dac) che, innanzitutto, fotografa l’esistente. Le aziende che compongono la filiera, il cui fatturato nel 2011 è stato di 3 mld di euro, con un totale di circa 14.000 addetti. La filiera aerospaziale campana vede alcune grandi imprese di spessore internazionale (Leonardo-Finmeccanica, Ema, Avio, Mbda, Vitrociset, Telespazio, Ohb-Cgs, Atitech, Thales Alenia Space Italia tramite il consorzio Corista) attorno a cui ruota un sistema di Pmi che hanno trovato nel Dac – si sottolinea nel position paper – un utile strumento di aggregazione e sinergia. Dopo il recente aumento di capitale e l’ingresso di altri 32 membri, il Dac – il distretto nazionale con il maggior numero di soci e la più alta capitalizzazione – rappresenta in modo diretto o indiretto 154 soci tra cui 12 grandi industrie (come Leonardo-Finmeccanica, Mbda, Magnaghi Aeronautica, Atitech, Dema, Telespazio, Ala, Ids), 12 centri di ricerca (tra cui Cira, Cnr, Enea, Formit e 5 università) e 130 pmi (in gran parte riunite in 8 consorzi). Una realtà industriale che, però, ha conosciuto negli ultimi 2 anni un arretramento (-6,6% nel 2014 e -19,5% nel 2015) che non sembra arrestarsi nel 2016 – penalizzata dal trasferimento in altre regioni di storiche capacità produttive della Campania – a fronte di un’industria aerospaziale che a livello nazionale “registra dati significativamente positivi”. “Evidentemente – si legge comunque nel documento – la riorganizzazione del gruppo Finmeccanica potrebbe influenzare in modo decisivo il comparto di riferimento negli anni futuri”.
Partendo da qui, il Dac – in linea con le roadmap europee e nazionali – individua 13 linee tecnologiche prioritarie da perseguire: tecnologie per business & general aviation, e aviazione leggera (Small Air Transport); tecnologie per velivoli da trasporto, incluso sistemi di protezione ambientale, interiors; motori innovativi per business & general aviation, velivoli non pilotati e ultraleggeri; propulsione ibrida ed elettrica aeronautica; additive layer manufacturing; sistemi di bordo, comunicazioni e sistemi dual use; standardizzazione e certificazione di sistemi e sottosistemi aeronautici; mini e micro satelliti e piattaforma stratosferica Lta; sistemi di simulazione e sperimentazione per l’esplorazione spaziale; simulazione e sperimentazione di sistemi per la propulsione spaziale elettrica e ibrida; osservazione della Terra; sottosistemi di motori aeronautici per large passenger aircraft; velivoli autonomi e a pilotaggio remoto. Quanto poi alle infrastrutture di ricerca e sperimentazione il Dac sottolinea la necessità di supportare la messa in rete di tutte le infrastrutture (gallerie del vento, laboratori meccanici, test rig, impianti prototipali di produzione, realtà virtuale, ecc.) e di integrarle con infrastrutture innovative specifiche (es. gallerie del vento per il volo ad altissima velocità). E di consolidare la disponibilità di siti sperimentali come gli aeroporti di Capua e Grazzanise “in combinazione con le infrastrutture della Sardegna” come il poligono del Salto di Quirra, gli aeroporti di Decimomannu e Tortolì “quest’ultimo molto significativo in accoppiata con Grazzanise in termini di sicurezza per la loro posizione praticamente proprio sul mare”. 
Dopo aver sottolineato come l’aerospazio incroci altre tematiche attuali (come energia, biotecnologie, ambiente, nanotecnologie, ecc.), il documento del Dac si conclude osservando come, “dopo le scelte vincenti legate ad una strategia industriale definita negli anni ’80, le competenze velivolistiche si sono andate via via schiacciando su attività e competenze focalizzate sulle Aerostrutture. In questo momento storico, assistiamo all’assenza di un programma velivolistico commerciale a breve termine, contrapposto alla continua introduzione di nuovi prodotti/progetti aerospaziali di piccole dimensioni”. “Il continuo e progressivo spostamento dell’attenzione dei principali grandi player nazionali dalla Campania verso altre regioni – osserva il Dac -, impone un ripensamento del ruolo della Regione e una non indolore ridefinizione delle strategie di competenza e di prodotto tesa ad una vera e propria rinascita. Occorre aumentare l’attenzione verso programmi a contenuti altamente innovativi e di ricerca, proprio per dotarsi di strumenti che permettano di rivitalizzare la competitività. Alla luce di questo cambio di paradigma, è non solo un’esigenza, ma anche un’opportunità per rivitalizzare un settore che tanto ha dato alla Regione, puntare a logiche di integrazione di prodotti finiti a breve termine, come quelli che la filiera riesce ad esprimere nell’aviazione generale e business, componenti, sottosistemi, ecc.; identificazione di nuovi prodotti a più lungo termine”. Sul documento Ris3 (di cui è parte integrante anche l’Agenda Digitale Campania 2020) è stata avviata una consultazione pubblica – che si è chiusa ieri – i cui risultati potranno confluire nella versione finale del Ris3 che sarà inviato alla Commissione europea a metà giugno.