I collegamenti internazionali a corto raggio e di breve durata sono dei cardini imprescindibili del turismo europeo. Queste rotte, infatti, congiungono le capitali, le località balneari e le principali città d’arte del continente. Al tempo stesso, consentono ai viaggiatori di raggiungere anche nuove e inaspettate destinazioni europee. Mete meno note, ma in rampa di lancio grazie ad un’offerta più accessibile e meno costosa. Molte compagnie aeree low cost, a tal proposito, propongono dei voli a basso costo per incrementare i flussi turistici verso determinati aeroporti regionali. Questa strategia, in aggiunta, rappresenta un’eccellente opportunità di sviluppo e crescita per le aree circostanti. La presenza di uno scalo aeroportuale, seppur con una capacità limitata, può apportare diversi benefici all’economia locale. Ecco, dunque, una breve analisi dedicata ai principali impatti riconducibili ad un aeroporto regionale trafficato e all’avanguardia.
Aeroporti regionali: risorse e occasioni per le comunità locali
La rete aerea di trasporto globale è composta da grandi hub internazionali e scali intermedi per i viaggi di breve durata. Gli aeroporti regionali, per ovvie ragioni, rientrano nella seconda categoria perché hanno un numero limitato di piste e terminal. Tuttavia, rappresentano degli snodi essenziali per i viaggiatori alla ricerca di nuove località da raggiungere, scoprire ed esplorare. I flussi turistici, in questo caso, vengono stimolati dalle compagnie aeree low cost per mezzo di offerte e tariffe agevolate. In pratica, le promozioni possono richiamare un’ampia platea di soggetti da accogliere, in seguito, con servizi, attrazioni e proposte culturali all’altezza delle aspettative. L’equazione, infatti, prevede anche il coinvolgimento diretto delle amministrazioni e delle attività imprenditoriali locali. Le rotte low cost, dunque, rappresentano un’opportunità per i territori con affluenze inferiori, ma discrete potenzialità di sviluppo. Un esempio da cui trarre ispirazione è l’aeroporto Karol Wojtyla di Bari-Palese che ha registrato un graduale incremento del flusso turistico negli ultimi anni. Non a caso, questo scalo ha contribuito in maniera efficace all’affermazione della città e del territorio circostante nel panorama turistico nazionale e internazionale. Un risultato conseguito attraverso la ricerca di una perfetta sinergia tra il potenziamento della capacità operativa dei voli e l’ampliamento delle infrastrutture adiacenti all’aeroporto. I miglioramenti che hanno coinvolto i trasporti pubblici ed i servizi logistici, inoltre, hanno reso lo scalo più accessibile. Come se non bastasse sono sopraggiunte delle innovazioni tecnologiche in grado di valorizzare l’offerta riservata ai viaggiatori in arrivo o in partenza. Con questi nuovi strumenti gli utenti possono trovare e prenotare in anticipo un parcheggio aeroporto Bari tramite una semplice ricerca online. Parclick, in particolare consente ad ogni viaggiatore di valutare diversi posteggi custoditi dove lasciare l’auto prima dell’imbarco. Ecco, pertanto, un altro incentivo da prendere in considerazione per la promozione efficace di una località mediante lo sviluppo di un’offerta turistica incentrata sullo sviluppo delle potenzialità di un aeroporto regionale.
Turismo low cost e aeroporti regionali: un connubio promettente per l’economia regionale
L’esempio tracciato dallo scalo di Bari può fungere da stimolo anche per altri territori alla ricerca di una maggiore visibilità. In Campania, infatti, l’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi, ha attratto l’interesse delle principali compagnie aeree low cost. Quest’area ricca di attrazioni culturali, paesaggistiche e gastronomiche può trarre numerosi benefici da un aumento dei collegamenti operati con i principali paese della Comunità Europea. Con questi investimenti i viaggiatori possono raggiungere la città e le località limitrofe senza transitare per l’aeroporto di Napoli. Un vantaggio rilevante per un territorio in grado di proporsi come una piacevole alternativa alle mete tradizionali del turismo campano.