Adolescenti e salute, ecco i risultati del progetto “Statt’ Accort”

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Sì svolgerà domani, presso l’Istituto Comprensivo Bovio-Colletta in Via Carbonara, a Napoli, la presentazione dei risultati del progetto Statt’Accort – Azioni di rete per la promozione della salute nei contesti della vita quotidiana: scuola, servizi sociali e quartieri, rivolte a preadolescenti e adolescenti nei territori di Napoli, Afragola, Casal di Principe e Caserta, un progetto innovativo dedicato alla promozione della salute fisica, mentale e sociale tra preadolescenti e adolescenti di età compresa tra 11 e 19 anni, nei territori di Napoli, Afragola, Casal di Principe e Caserta.

Realizzato da Fondazione RutCentro Studi Opera Don Calabria e Associazione di Promozione e Sviluppo del Benessere PsicoFisico – Esperia, il progetto è stato co-finanziato dalla Fondazione Banco di Napoli e patrocinato dal Comune di Napoli. Obiettivo principale è stato quello di sensibilizzare i minori/giovani sulle buone pratiche per migliorare la propria salute e ridurre i fattori di rischio (come il fumo, l’abuso di alcol e droghe, l’inattività fisica e la cattiva alimentazione), promuovendo esperienze che hanno consentito di apprendere il concreto prendersi cura di sé stessi, degli altri e dell’ambiente.

 

Dati e azioni principali del progetto:

  • Coinvolgimento di 3.400 giovani attraverso attività di sensibilizzazione nei loro luoghi di aggregazione e divertimento, attraverso l’istituzione di 3 unità di strada formate da educatori e assistenti sociali, attive a Napoli (Centro Direzionale e Piazza Carlo III), Afragola e Casal di Principe.
  • Somministrazione di 394 questionari e realizzazione di 30 video interviste in profondità, per comprendere meglio le loro esigenze e aspirazioni.
  • 360 ore di laboratori nei Centri Polifunzionali per Minori.
  • 120 ore di attività laboratoriali nelle scuole secondarie di Napoli (IC Gabello-Colletta) e Alife – Caserta (IC Statale Alife).

All’evento, che avrà inizio alle 10, interverranno: Luca Trapanese, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli; per la Fondazione Rut, Giuseppe Marino, Coordinatore Area Coesione Sociale, Federica D’Esposito, Coordinatrice del Progetto, Annamaria De Paola, Area Coesione Sociale, Raffaella Guarracino, pedagogista e Antonia Marino, DS IC Bovio-Colletta.  Le studentesse e gli studenti dell’IC Bovio-Colletta, partecipanti al laboratorio sulla “salute alimentare”, hanno condiviso le loro esperienze durante l’incontro.

“Abbiamo accolto con molto interesse e seguito da vicino questo progetto, che mi ha convinto non solo per l’attenzione che rivolge ai minori/giovani della nostra città – ha affermato l’Ass. Luca Trapanese durante l’incontro – ma anche e soprattutto per la centralità che riconosce loro. Il progetto prova concretamente che solo se siamo in grado di sollecitarli e coinvolgerli attivamente riusciamo a creare significativi momenti di incontro e crescita della nostra comunità”.

Impatto del progetto
Il progetto ha istituito un monitoraggio continuo sul “benessere” dei giovani, promuovendo la consapevolezza sui fattori protettivi e di rischio legati alla salute, fisica, mentale e sociale. Grazie a questo approccio, il team di lavoro ha rilevato l’importanza di un contatto diretto e “alla pari” con i ragazzi/e, sviluppando attività che li hanno coinvolti non solo in contesti scolastici, ma anche nelle strade e nei centri di aggregazione. Sono stati fondamentali, inoltre, i canali social del progetto su TikTok e Instagram, che hanno esteso il dialogo con i minori/giovani anche online.

Sintesi dei dati raccolti:

  • Il 90% dei giovani intervistati a Napoli proviene da famiglie originarie della città, mentre il 10% è di seconda generazione, con origini in paesi come Cina, Costa d’Avorio, Nigeria, Bangladesh e Romania.
  • Le aspirazioni professionali dei giovani riflettono ancora una netta separazione di genere: le ragazze puntano a professioni come insegnante o estetista, mentre i ragazzi preferiscono ruoli come calciatore, militare o imprenditore.
  • Tra i giovani di Casal di Principe e Afragola, una percentuale significativa frequenta le parrocchie e partecipa ad attività di volontariato, evidenziando un forte impegno sociale (11% volontariato, 5,5% Scout, 6,3% Gruppo giovani in Chiesa). Percentuale nettamente inferiore tra i giovani intervistati a Napoli (solo il 1,2%).
  • Rispetto ai servizi culturali e sportivi offerti dal territorio il giudizio delle ragazze/i di Casal di Principe e Afragola è, in generale, piuttosto critico. E’ invece generalmente positivo l’apprezzamento dei servizi sia culturali che sportivi da parte dei giovani intervistati a Napoli (37,7% apprezza i servizi culturali e il 43,4% quelli dedicati allo sport).
  • Per quel che riguarda le dipendenze, l’interesse verso le droghe leggere si manifesta prevalentemente tra i ragazzi, soprattutto verso la maggiore età. Il consumo di alcolici è generalmente confinato ai fine settimana come parte delle attività di socializzazione, sia per i ragazzi che per le ragazze.
  • Il 75,6% del campione dichiara di proteggersi da malattie a trasmissione sessuale e il 14,7% vorrebbe cambiare il proprio aspetto fisico.
  • La maggior parte del campione ha un buon rapporto con amici e familiari, anche se alcuni mostrano insicurezze legate all’aspetto fisico, in particolare le ragazze. Il bisogno di parlare delle proprie emozioni e del proprio corpo in un ambiente sicuro è emerso come un tema centrale durante i laboratori.

Le attività hanno offerto alle ragazze e ai ragazzi la possibilità di esprimersi liberamente, sia oralmente che attraverso la scrittura anonima, facilitando una riflessione più profonda sulle proprie emozioni.

Giuseppe Marino, Coordinatore Area Coesione Sociale della Fondazione Rut, ha dichiarato: “Individuare e comprendere le fragilità personali e sociali dei giovani è essenziale. L’esperienza di Statt’Accort ci ha permesso di conoscere meglio il loro mondo e di sviluppare nuove strategie d’intervento, che stiamo già implementando in progetti che abbiamo messo in campo a Napoli e Caivano, rivolti a giovani in situazioni di marginalità e disagio sociale”.

Federica D’Esposito, Coordinatrice del Progetto Fondazione Rut, ha commentato: “Statt’Accort è stato un’importante esperienza di crescita, sia professionale che umana, per me e tutto il team. Attraverso gli interventi su strada e le attività laboratoriali nelle scuole e nei Centri Polifunzionali per Minori, abbiamo lavorato per conoscere a fondo i ragazzi e le ragazze, raccogliendo e valorizzando il loro prezioso patrimonio di esperienze, bisogni e fragilità. La loro fiducia è stata il nostro più grande successo, la vera sfida, adesso, è non disperdere ma far tesoro di quanto emerso, per garantire che ciò che abbiamo costruito lasci un segno duraturo.”

Annamaria De Paola, Area Coesione Sociale Fondazione Rut, ha sottolineato: “Abbiamo toccato con mano come i giovani tendano a nascondersi se intercettati formalmente, mentre attraverso un approccio informale e diretto è possibile ottenere una visione più autentica dei loro bisogni. L’innovazione di Statt’Accort sta proprio nell’aver dato priorità alla ricerca-azione, con un forte focus sul contesto sociale e sui gruppi di pari, ma anche tramite un’attività sui social che ha permesso di interagire con alcuni di loro anche dopo, con un approccio scientifico e narrativo che ha valorizzato l’espressione individuale e la riflessione rispetto alla relazione che hanno i giovani con il mondo che li circonda”.