Addolcitore acqua domestica: perché impiegarlo

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L’acqua che scorre nelle tubature domestiche, in alcuni casi, può avere un livello di durezza elevata e, a lungo andare, questo può danneggiare impianti ed elettrodomestici, oltre a causare indirettamente un maggiore dispendio di energia e denaro. La qualità dell’acqua impiegata in casa è molto importante, poiché da questa dipende l’efficienza dei macchinari che impieghiamo per riscaldarci, lavarci, lavare e condurre molte attività quotidiane. Conoscere il valore della durezza dell’acqua è importante, perché da questa può dipendere la necessità o persino l’obbligo di installare un addolcitore acqua domestico. Proviamo a fare chiarezza sull’argomento.

Cosa s’intende per durezza dell’acqua

Quando si parla di acqua dura si fa riferimento a un’acqua con un elevata concentrazione di sali alcalini, quali carbonato di calcio e solfato di magnesio, causa della produzione di calcare in tubature e impianti. Di solito, più alta è la concentrazione di sali nell’acqua e maggiore è anche la sua durezza. Questi valori, in Italia, vengono misurati in gradi francesi, °f, e variano da zona a zona o, meglio, da regione a regione. In linea di massima, perché un’acqua venga considerata dolce, dovrebbe aggirarsi sugli 8-10°f. Un valore relativamente difficile da raggiungere, senza l’impiego di un addolcitore. Questi valori, di solito, si possono conoscere consultando il sito della regione di riferimento o in seguito ad un’analisi in laboratorio, di un campione dell’acqua.

La più recente normativa di riferimento, in ogni caso, che include la UNI 8065 e il D.P.R. 59/09, art. 4, comma 14 e il DM del 26 giugno 2015, stabilisce che, se la durezza supera i 25°f, è necessario installare l’addolcitore. Questo vale principalmente per i nuovi edifici, quelli che prevedono il rinnovo di impianti idrici e caldaie e le ristrutturazioni totali.

Perché installare un addolcitore di acqua domestico

Al di là di quello che prevede la legge, predisporre un impianto che addolcisca l’acqua a monte comporta numerosi benefici: a partire da una maggiore benessere di pelle e capelli, che l’azione del calcare tende a indebolire, fino a quella di abiti e stoviglie.

Sciacquare bicchieri e argenteria con un’acqua più dolce, ad esempio, le fa risultare più brillanti, proprio perché non causa la comparsa di quello strato di calcare in superficie che le opacizza. L’addolcitore di acqua domestico, poi, contribuisce ad allungare la vita degli elettrodomestici che funzionano con l’erogazione di acqua, come caldaie, boiler, lavatrici lavastoviglie. Si pensi, banalmente, anche alla macchinetta per il caffè o alle tubature dell’intero impianto. Il calcare a lungo andare, infatti, porta a un’azione corrosiva su tubi e serpentine, riducendone l’efficienza e anche le prestazioni, a discapito di un maggiore consumo di energia e una frequenza maggiore di manutenzione.

Un’acqua meno calcarea, inoltre, sporca e ostruisce meno. Rubinetti e soffione della doccia funzionano meglio e permettono una maggiore erogazione di acqua. Per la stessa ragione i sanitari si sporcano meno, proprio perché l’acqua che scivola via non lascia lo strato di calcare. Non si rende, quindi, necessario utilizzare detersivi e detergenti molto abrasivi e aggressivi, con un conseguente rispetto per l’ambiente.

Se da una parte, dunque, installare un addolcitore comporta una spesa per il suo acquisto, d’altra parte si guadagna in termini di sostenibilità e costi sui consumi di acqua e manutenzione degli impianti.

Come si installa un addolcitore

L’addolcitore, perché sia efficiente, va collegato a monte dell’impianto di erogazione dell’acqua e funziona in modo piuttosto semplice. Questo, infatti, prevede una tecnologia di filtraggio che consente di trattenere i Sali che causano la formazione di calcare e restituisce un’acqua più leggera e compatibile con impianti ed elettrodomestici. Il mercato mette a disposizione numerosi modelli, sia domestici che professionali. Scegliere quello più adatto alle proprie esigenze è quindi piuttosto semplice.