Addio (definitivo) alle due culture Accademici, imparate dalle startup

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Sono già trascorsi cinquant’anni dalla pubblicazione di The two cultures and a second look (1963). L’autore, lo scienziato Charles Percy Snow, denunciava Sono già trascorsi cinquant’anni dalla pubblicazione di The two cultures and a second look (1963). L’autore, lo scienziato Charles Percy Snow, denunciava tra i mali più insidiosi del Novecento la scarsa comunicazione tra il mondo della scienza e quello delle lettere e delle arti. Nel gruppo degli esploratori di sentieri che sboccano nella connessione dei due mondi non mancano gli imprenditori delle startup innovative. I quali creano imprese all’incrocio tra l’una e l’altra cultura. Organizzate per discipline secondo i canoni accademici dell’Ottocento, le università del secondo millennio sono poco e male attrezzate ad allenare i corridori lungo il percorso che va dalla conoscenza acquisita nelle aule universitarie all’azione imprenditoriale nel vasto spazio di convergenza delle due culture. Le riforme così tanto reclamate e acclamate non raggiungono l’obiettivo. Quando cambia il terreno di gioco, alla riforma subentra la ridefinizione delle università. Lo dimostra la nascita e l’immediato successo della Singularity University, dell’Unreasonable Institute e della Minerva Schools. Tre istituzioni emergenti che mettendo in moto processi imprenditoriali innovativi, contribuiscono all’elaborazione di una teoria unificata dei due campi, scientifico e umanistico. Quanto più avanzerà questo fronte, tanto più arretreranno università e imprese arroccate nelle fortezze delle due culture. Parallelamente a quella sin qui discussa, è in atto una seconda convergenza. È la convergenza ambientale tra i giovani nascenti imprenditori con istruzione terziaria e radici culturali, sociali e geografiche le più variegate. S’incontrano virtualmente sulle piattaforme digitali, fisicamente lungo le rotte battute dalla conoscenza nella sua corsa verso l’imprenditorialità innovativa, e creano insieme startup globali sia per la configurazione senza frontiere dei loro mercati sia per la compagine societaria con fondatori di paesi e continenti diversi. È così che sta venendo alla luce l’Internazionale degli imprenditori della cultura unificata, la versione nell’età della conoscenza di quella che nell’età industriale delle due culture è stata l’Internazionale dei lavoratori. Mentre la tecnologia falcia i posti di lavoro, convergenza culturale e convergenza ambientale dischiudono scenari favorevoli alle comunità che le promuovono e sostengono.

Piero Formica piero.formica@gmail.com