Lo scrittore francese è noto per i suoi brevi testi in prosa Parigi, 25 nov. – (Adnkronos) – Lo scrittore francese Christian Bobin, romanziere e poeta di grande originalità artistica, rivelato nel 1992 dal bestseller “Francesco e l’infinitamente piccolo” (Edizioni San Paolo, 1996) e noto per i suoi brevi testi in prosa, è morto all’età di 71 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato oggi dal suo editore Gallimard sui social network. E’ stato vincitore in Francia di diversi premi letterari, tra cui il Prix des Deux Magots nel 1993 e il premio Prix de l’Académie Française nel 2016 per l’insieme della sua opera per essere “l’autore di una lettera senza fine, dal panteismo tranquillo, dove le confidenze si susseguono agli aforismi, lungo il passare degli incontri e delle perdite. Da anni, i suoi lettori sono stati catturati dal fascino inebriante della sua letteratura meditativa”. Christian Bobin, nato nel 1951 a Le Creusot, città della Francia centro-orientale, è conosciuto e apprezzato per la sua scrittura intensa e poetica che riconduce chi legge agli aspetti fondanti dell’esistenza, capace di “cercare l’effimero nell’eternità”. Le sue opere, tradotte in numerose lingue, annullano i confini tra prosa e poesia, narrazione e contemplazione. Dagli anni ’90 ha conosciuto in Francia e in molti paesi un crescente successo di pubblico e di critica, restando tuttavia un autore discreto, rifuggendo gli ambienti letterari, “innamorato del silenzio e delle rose” della sua casa di campagna. In Italia la casa editrice AnimaMundi sta raccogliendo e traducendo la sua opera ed ha pubblicato: “Autoritratto al radiatore” (2012), “Sovranità del vuoto” (2014), “Mozart e la pioggia” (2015), “L’uomo del disastro” (2015), “La vita e nient’altro” (2015), “Resuscitare” (2015), “Più viva che mai” (2018), “La vita grande” (2018), “L’insperata” (2018), “La presenza pura” (2019), “Abitare poeticamente il mondo” (2019), “Lettere d’oro” (2020), “Illumina ciò che ami senza toccarne l’ombra (2022) e poi “Folli i miei passi” (in coedizione con Socrates 2012) e “Consumazione – Un temporale” (in coedizione con Servitium, 2014). Il 28 novembre AnimaMundi manda in liberia “Mille candele danzanti” con introduzione di Eugenio Borgna e la traduzione di Sara Saorin.