Qualche settimana fa la Lega segnalava che non c’erano cittadini in piazza a protestare in Veneto per la fine del Reddito di cittadinanza. E ora la Regione annuncia che è pronta a mandare definitivamente in archivio quella “paghetta” passando ai nuovi mezzi di sostegno al Reddito e di ricerca del lavoro. “Siamo pronti per rendere operativi i nuovi strumenti per cui abbiamo messo a disposizione tutta la macchina operativa del Veneto”, annuncia infatti l’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan. “Il Veneto ha dato disponibilità sin da subito al ministro Calderone di sperimentare il nuovo sistema di presa in carico degli ex-percettori di Reddito di cittadinanza. Da sempre siamo una regione attenta al recupero di persone fragili nel mercato del lavoro. Neanche in tempo di Reddito di cittadinanza abbiamo mai preso in carico le persone con l’idea che ricevessero una paghetta senza fare nulla. Ma, dopo una corretta fase di pulizia delle liste in collaborazione con Inps e Guardia di Finanza, siamo passati alle proposte di lavoro”. Ieri, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal) ha comunicato i dati relativi ai beneficiari sospesi dal Reddito di cittadinanza in Veneto, evidenziando un totale di 1.702 nominativi. Di questi, 785 persone sono già inserite nel Programma Garanzia occupabilità lavoratori regionale (Gol) e stanno partecipando attivamente a un percorso di politica attiva del lavoro. Dopo aver ricevuto i dati da Anpal, la Regione Veneto sta coordinando i Centri per l’impiego per contattare rapidamente gli interessati, con l’obiettivo di aggiornare i patti di servizio personalizzati e definire un percorso di politica attiva per chi non è ancora inserito nel Programma Gol.(