Addio al fisico Marco Ademollo, pioniere di studi innovativi sulle particelle elementari

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(foto da bacheca Facebook di Tuval Katz)

Il fisico Marco Ademollo, uno dei protagonisti degli innovativi studi sulle particelle elementari di oltre mezzo secolo fa, è morto sabato 10 dicembre a Firenze all’età di 86 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato oggi dall’Università di Firenze, dove Ademollo era professore ordinario di Fisica teorica, modelli e metodi matematici del Dipartimento di Fisica e Astronomia. Oggi pomeriggio, alle ore 17, si terrà la cerimonia funebre alle Cappelle del commiato Ofisa, in viale Milton 89 a Firenze. Nato a Firenze nel 1936, Ademollo si era laureato nel 1958 nell’Ateneo fiorentino, dove l’anno dopo ha iniziato la sua carriera universitaria. Nel 1976 era diventato professore ordinario di Fisica teorica, modelli e metodi matematici; dal 1978 al 1980 è stato direttore dell’Istituto di Fisica teorica ed ha insegnato fino al 2009. La sua attività di ricerca è iniziata negli anni ’60 collaborando con uno dei padri fondatori della fisica teorica italiana moderna, Raoul Gatto, dedicandosi allo studio della determinazione degli spin e a quello delle proprietà di simmetria delle particelle elementari. Di notevole rilevanza un suo lavoro con Gatto sul teorema di non rinormalizzazione. Successivamente, dal 1967 al 1969, Ademollo ha trascorso un periodo di ricerca presso il Laboratory for Particle Physics and Cosmology dell’Università di Harvard, durante il quale ha collaborato tra gli altri con Gabriele Veneziano e Steven Weinberg sulla teoria del bootstrap della matrice di scattering. Rientrato in Italia, Ademollo ha continuato con lo studio dei modelli duali e ha contribuito alla formulazione della teoria delle stringhe relativistiche supersimmetriche. Negli ultimi anni si era occupato dello scattering gravitazionale ad alte energie. Notevole è stato anche il suo impegno nell’attività didattica: molte generazioni di fisici fiorentini hanno imparato la Meccanica quantistica seguendo il suo corso di Istituzioni di Fisica Teorica e studiando le sue apprezzate note e tanti suoi allievi lo ricordano come esempio di chiarezza e precisione, come sottolinea l’Università di Firenze in un comunicato di cordoglio.