Acli Beni Comuni condanna gli episodi di violenza nel napoletano

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In foto Pasquale Gallifuoco

L’associazione Acli Beni Culturali (ABC) esprime il suo profondo cordoglio per la tragica scomparsa di Santo Romano, il giovane di 19 anni ucciso la scorsa notte a San Sebastiano al Vesuvio. Le Acli ABC si stringono attorno al dolore della famiglia per questa perdita irreparabile.

“Non è difficile per noi,” dichiara Pasquale Gallifuoco, responsabile delle Acli Beni Culturali, “biasimare l’inadeguatezza dell’ intervento del governo riguardo l’ordine pubblico nella nostra città, considerate le numerose denuncia sollevata da più parti sulla questione. A questo punto, riteniamo che sia giunto il momento di prendere decisioni rapide e di recuperare immediatamente la consapevolezza che non possiamo più andare avanti in questo modo.”

“La nostra città, abbandonata a se stessa,” continua Gallifuoco, “ospita migliaia di visitatori che, al pari dei cittadini comuni, sono pericolosamente esposti a questa assoluta mancanza di sicurezza con carenze di organico.”

“È necessario – specifica, inoltre,  Gallifuoco – dividere le responsabilità tra chi è incaricato delle azioni di controllo e deterrenza e chi è responsabile della costruzione di quel tessuto connettivo che, attraverso dialogo e interazione tra operatori dell’ordine pubblico e cittadini corresponsabili, possa creare un circuito virtuoso.”

“Abbiamo sempre denunciato,” puntualizza il presidente di ABC, “che i progetti di prevenzione e recupero dei soggetti più a rischio erano spesso finalizzati a creare canali di clientelismo fini a se stessi, senza alcuna analitica considerazione dei fenomeni di devianza e conseguente coinvolgimento e sperimentazione di reale ed opportuno inserimento e di ritorno civico e sociale. Questa città così complessa, dai confini così vasti, che da Caserta a Pompei , in una realtà totalmente urbanizzata vede muoversi 3 milioni di cittadini, non può essere governata con procedure e percorsi mai ben definiti e non adattati alla particolare realtà.”

“In questo momento in cui la città vive con il fiato sospeso, aderiamo con tutto il nostro impegno alla buona riuscita della manifestazione di sabato prossimo, 9 novembre, in piazza Cavour, e vogliamo sollecitare,” continua Gallifuoco, “che questa esperienza si replichi in tutte le realtà della città, in particolar modo nelle zone periferiche.” 

“Dopo la passerella dell’esecutivo di Caivano,” conclude il presidente delle Acli Beni Culturali, “trascorso il tempo necessario, si può valutare il limite dell’operazione. I fatti recenti non hanno fatto registrare  presenze importanti e questo ci preoccupa ulteriormente, facendo ritenere che il complesso problema dell’ordine pubblico in questa città non sia stato ben compreso.

Il prefetto prenda atto che non vi è più tempo per tentare di interrompere questa spirale di violenza e metta in campo ogni iniziativa necessaria. Il nostro appello va ai soggetti più attivi e responsabili della città, terzo settore e Chiesa, affinché attivino il massimo della loro capacità di sollecitazione, di correlazione, di programmazione e attuazione progettuale per auspicate risposte.”