Abc, si dimette la presidente Alessandra Sardu

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in foto Alessandra Sardu  

Durante l’ultima seduta del triennio di mandato del Cda di Abc, dopo aver approvato la delibera relativa al fabbisogno di personale dell’azienda, ultimo importante obiettivo prefissato oltre a quelli già raggiunti, la presidente di Abc, Alessandra Sardu, ha rassegnato le sue dimissioni “con effetto immediato e irrevocabile” dalla guida del Consiglio d’amministrazione dell’azienda speciale del Comune di Napoli per il ciclo integrato dell’acqua. Le dimissioni sono state comunicate al Cda di Abc e ai vertici del Comune di Napoli. Il Cda, il cui mandato termina formalmente l’ 11 giugno, approvando la delibera relativa al fabbisogno di personale dell’azienda ha disposto nuove assunzioni che sono state quantificate in 85 risorse, di cui 45 da assumere a fine 2024 e le restanti 40 da assumere a metà del 2025, con un costo complessivo a regime stimato in circa 3,7 milioni di euro, oltre a 96 progressioni di carriera con potenziamento della classe dirigenziale di 4 unità.
Protesta a Napoli di padre Alex Zanotelli per l’acqua pubblica

Zanotelli protesta contro il cambio di statuto: in catene davanti al Comune
Protesta a Napoli del padre comboniano Alex Zanotelli contro la modifica dello statuto dell’azienda speciale del Comune di Napoli per il ciclo delle acque, Abc (Acqua Bene Comune) che la giunta Manfredi ha varato e che sarà sottoposta al consiglio comunale. Zanotelli, protagonista da anni della battaglia per l’ acqua pubblica, si è incatenato ad uno degli alberi del piazzale antistante il Municipio spiegando ai giornalisti presenti le ragioni della protesta: “Come deciso nel referendum sull’acqua del 2011, questo bene deve essere sottratto al mercato e alle logiche di profitto”. Il timore è che i cambiamenti statutari possano preludere ad un modello diverso di gestione, con ripercussione sulle tariffe e quindi sui cittadini. Con il religioso c’era Alberto Lucarelli, docente di Diritto Costituzionale alla Federico II, da tempo impegnato sul fronte della tutela dei beni comuni. “La proposta della Giunta – ha spiegato Lucarelli – ha tre punti critici: il primo è l’espulsione dei due rappresentanti delle associazioni ambientaliste dal Cda. Il secondo è che si elimina il modello del bilancio partecipato ecologico ed il terzo che si trasforma il comitato di sorveglianza in comitato di partecipazione”.