A Tokyo continua la striscia di perdite (Nikkei – 0.47%)

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Il punto. Regna la cautela sui mercati del Vecchio Continente in vista dell’appuntamento della BCE di domani. Un po’ meno a Piazza Affari  con il Ftse Mib che segna +0.45%, mentre il Dax30 di Francoforte +0.26%, il Cac40 di Parigi 0.00%, l’Ibex35 di Madrid +0.33% e il Ftse100 di Londra +0.07%.
Sulla parità lo spread che rimane a quota 186 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 2,20%.

PRECEDENTI CHIUSURE

I mercati dell’Asia hanno risentito della seconda seduta consecutiva di contrazione negativa di Wall Street (il Dow Jones ha perso lo 0,14%, l’S&P 500 lo 0,29% e il Nasdaq Composite lo 0,26%). 
In particolare Tokyo ha continuato nella sua striscia di perdite che si trascina dalla scorsa ottava  appesantita anche dai dati macroeconomici inferiori alle attese. La crescita del Pil del Sol Levante, infatti, è stata rivista al rialzo dall’1,0% all’1,2% annuo per il quarto trimestre, ma le attese erano per un incremento maggiore (la lettura resta anche inferiore al progresso dell’1,3% del terzo trimestre). Non trascurabile, poi, l’ulteriore rafforzamento dello yen nei confronti del dollaro, sicché in chiusura il Nikkei 225 ha segnato una perdita dello 0,47%.

Ha chiuso invece in positivo Seoul, anche se il Kospi ha limitato allo 0,06% il suo guadagno.

Sui mercati della regione, però, hanno fatto sentire il proprio peso anche gli altri dati macroeconomici, che in ogni caso hanno contribuito a spingere in recupero i listini. 
Martedì il ministero delle Finanze di Taipei aveva comunicato che in febbraio le esportazioni sono rimbalzate del 27,7% annuo contro il progresso del 7% di gennaio. Il dato, il più elevato dal 27,8% del febbraio 2011, è anche ampiamente migliore rispetto al 15,8% del consensus.

Positive indicazioni inoltre sono arrivate anche da Pechino. L’export cinese calcolato in yuan ha fatto segnare un progresso limitato al 4,2% annuo lo scorso mese, a fronte del balzo del 44,7% delle importazioni che hanno generato un raro deficit della bilancia commerciale per il gigante asiatico. In conclusione, l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, dopo avere aperto in perdita ha virato in positivo di circa lo 0,25% avviandosi verso la terza seduta consecutiva di guadagni.

E se la piazza di Hong Kong è stata il principale traino in positivo, le Borse della Cina continentale hanno ridotto le perdite in chiusura. Alla fine Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno perso lo 0,04% e lo 0,15% rispettivamente. Performance peggiore per lo Shenzhen Composite, deprezzatosi dello 0,36% in chiusura.

Infine, in vista della chiusura l’Hang Seng di Hong Kong è in progresso di circa lo 0,30%. 
A Sydney l’S&P ASX 200 ha invece limitato allo 0,03% il suo declino.

VALUTE E COMMODITIES

Sul valutario, nessuna variazione significativa per l’Euro/dollaro Usa, che scambia sui valori della vigilia a 1,056. 

Quotazioni del petrolio in calo sui dati delle scorte Usa indicate  in aumento. I contratti sul greggio Wti con scadenza ad aprile tornano sotto i 53 dollari a 52,73 dollari al barile. Il Brent perde 37 centesimi a 55,55 dollari. Scende ancora il prezzo dell’oro su cui pesa  l’attesa tra gli investitori per un possibile rialzo dei tassi negli Stati Uniti a marzo. Il lingotto con consegna immediata viene scambiato a 1215 dollari l’oncia.

I DATI MACRO

Spagna: produzione industriale oltre le attese +2,5% a/a

L’Istituto Nazionale di Statistica spagnolo ha comunicato che la produzione industriale in Spagna in gennaio (stima provvisoria) è cresciuta del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2016 dal +2% a/a registrato a dicembre (dato rivisto al rialzo da +1,9%). Gli analisti avevano stimato un incremento della produzione industriale del 2,4% su base annuale.

Germania: sale a gennaio la produzione industriale

In gennaio in Germania la produzione industriale cresce oltre le attese: l’Ufficio di Statistica Destatis ha indicato un incremento pari al 2,8% rispetto al mese precedente. Il dato e’ risultato superiore alle attese degli analisti che avevano stimato un incremento pari al 2,5. A dicembre la produzione industriale era diminuita del 2,4% (rivisto da -3%).

Giappone: indice anticipatore ai massimi di 19 mesi

Secondo quanto comunicato dall’Ufficio di Gabinetto nipponico, il dato preliminare relativo a gennaio dell’indice anticipatore segna un progresso a 105,5 punti dai 104,9 punti della lettura finale di dicembre (102,6 punti in novembre). Il dato è appena superiore ai 105,4 punti del consensus ed è il più elevato dai 106,4 punti registrati nel giugno 2015. L’indice di coincidenza, che sintetizza lo stato attuale dell’economia, è invece calato a 114,9 punti dai 115,6 punti di dicembre (115,1 punti in novembre), ma sopra ai 114,3 punti attesi degli economisti.

Giappone: rivista all’1,2% crescita Pil quarto trimestre

Cresce più del previsto l’economia del Giappone, che segna il quarto trimestre consecutivo di progresso. Secondo i dati finali diffusi dall’Ufficio di Gabinetto nipponico, infatti, il Pil del Giappone è migliorato dell’1,2% annuo nel quarto trimestre, contro l’1,0% della lettura preliminare. Il dato si confronta con l’1,3% del terzo trimestre (0,7% nel secondo) ed è inferiore all’1,5% atteso dagli economisti. Su base trimestrale il progresso del Pil del Giappone è stato parimenti rivisto al rialzo dallo 0,2% allo 0,3% contro lo 0,2% del periodo precedente e lo 0,4% del consensus.

Cina: in febbraio rimbalzo del 38,1% annuo per l’import

Secondo i dati diffusi dalla General Administration of Customs (l’autorità delle dogane di Pechino), in febbraio l’export dalla Cina in dollari è calato dell’1,3% annuo (in yuan è invece cresciuto del 4,2%) contro il progresso del 7,9% registrato in gennaio (dopo il declino del 6,2% di dicembre) e contro l’incremento del 12,3% del consensus di Reuters. Le importazioni sono invece rimbalzate del 38,1% (44,7% in yuan) contro il progresso del 16,7% di gennaio (3,1% in dicembre) e il 20% atteso dagli economisti. Nell’intero 2016 le esportazioni erano calate del 7,7% mentre era stata del 5,5% la flessione dell’import.

Giappone: Economy Watchers in febbraio cala a 48,6 punti

L’Ufficio di Gabinetto nipponico ha comunicato il dato relativo all’Economy Watchers corrente, sondaggio che determina la fiducia tra i lavoratori in Giappone in relazione all’attività economica e permette di anticipare la spesa dei consumatori. In febbraio la lettura è per un declino a 48,6 punti dai 49,8 punti di gennaio (51,4 punti in novembre e dicembre, che erano il livello più elevato dai 51,6 punti dell’agosto 2015) e contro i 50,0 punti del consensus. La componente in prospettiva del sondaggio è invece cresciuta a 50,6 punti dai 49,4 punti di gennaio (50,9 in dicembre) e contro i 50,5 punti attesi dagli economisti.

IL CALENDARIO DI OGGI
Mercoledì 8 Marzo 2017

14:15 USA Nuovi occupati (ADP) feb;

14:30 USA Indice costo del lavoro trim4;

14:30 USA Indice produttività del lavoro trim4;

16:00 USA Scorte all’ingrosso gen;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati.