A Somma Vesuviana dall’11 al 13 ottobre ritorna la Festa del Baccalà

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Foto di nmartinez4 da Pixabay

“A Somma Vesuviana, nel napoletano, ritorna la grande Festa del Baccalà. Un prodotto di mare in una terra di fuoco ricca di uno straordinario patrimonio culturale che spazia dall’epoca Romana a quella Aragonese. L’11-12 e 13 ottobre, ritornerà l’attesa Festa del Baccalà che in realtà si chiamerà Festival del Baccalà. Per tutti coloro i quali verranno a Somma Vesuviana, a 18 Km da Napoli, a 30 da Pompei e a poco più di 60 dalla Costiera Amalfitana e non lontana dalla Reggia di Caserta, ci sarà non solo la possibilità di visitare queste località ma anche il nostro patrimonio culturale quale la Villa Augustea, sito archeologico di grande valore oggetto della missione archeologica internazionale, il Castello di Lucrezia D’Alagno risalente al 1458, il Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo con ben tre cripte sotterranee e molteplici affreschi, il Borgo Antico del Casamale con la sua Cinta Muraria intatta ed antica, la meravigliosa chiesa de La Collegiata, la più antica del territorio e al cui interno sarà possibile ammirare opere pittoriche del ‘600, il Santuario Mariano di Santa Maria a Castello nella zona alta del paese. Oltre alla possibilità di visitare il patrimonio culturale, non mancherà l’opportunità per ammirare il patrimonio naturalistico. La sera ed ogni sera dall’11 al 13 di ottobre, in Piazza Vittorio Emanuele III avremo la festa con molteplici pietanze, ma anche la tammurriata e le tradizioni popolari di Somma Vesuviana”. Lo ha affermato Rosalinda Perna, assessore agli Eventi e cultura del Comune di Somma Vesuviana. ”Come si sa – ha spiegato Alessandro Masulli, direttore dell’Archivio storico del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – Somma Vesuviana è tra i poli di commercio e consumo di baccalà e stoccafisso più importanti al mondo; da noi, il merluzzo, solo essiccato e messo sotto sale, cominciò ad assumere un ruolo centrale nell’alimentazione in tre precisi momenti storici. Il primo momento risale al 1563, quando il Concilio di Trento sancì le regole del mangiare magro, con divieto di mangiare carne in tempo di Quaresima, i venerdì e le altre feste comandate. Il pesce essiccato, quindi, divenne un’ottima alternativa alla carne già dal XVI secolo in poi. Successivamente, nel 1749, Carlo III di Borbone stipulò un trattato con Federico V, re della Danimarca e della Norvegia per l’importazione del pesce secco e salato che costituiva, specie per le fasce più deboli, un alimento a basso prezzo”.