A Sanremo, c’è anche il festival della canzone cristiana. Maimone: Dalla rassegna un messaggio per la società

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in foto Biagio Maimone

Si è svolta ieri nella Sala San Giovanni Paolo II della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo la conferenza stampa di presentazione della prima edizione del Festival della Canzone Cristiana Sanremo 2022. La manifestazione ha ottenuto il patrocinio del Comune di Sanremo e della Diocesi
Media ufficiale è Radio Vaticana – Vatican News. Erano presenti Fabrizio Venturi (ideatore e direttore artistico del Festival), monsignor Antonio Suetta (vescovo di Ventimiglia-Sanremo),
Massimiliano Menichetti (responsabile Radio Vaticana – Vatican News), Michele Affidato (maestro orafo – ideatore del Premio del Festival della Canzone Cristiana), Gianni Testa (produttore discografico – presidente della Giuria del Festival della Canzone Cristiana), Don Gianni Castignoli (direttore Opera Don Orione).
“Desideriamo che il Festival della Canzone Cristiana Sanremo 2022 sia, innanzitutto, foriero di un messaggio la cui forza educativa abbia un vigore travolgente nel cuore pulsante della nostra società”, ha spiegato Biagio Maimone, ufficio stampa del Festival. “Certo – ha continuato – non potrà essere un Festival a cambiare le cose, ma certamente potrà costituire una leva di notevole rilievo, in quanto la musica coinvolge la nostra vita interiore e crea un anelito vibrante nelle nostre coscienze. La musica, pertanto, può educare alla stregua di ogni altra elevata espressione creativa. Sappiamo tutti che essa ha costituito la nota vibrante di tante coraggiose battaglie umane, politiche e sociali. Desidero, inoltre, sottolineare che non è nostra intenzione dar vita ad alcuna competizione con altri festival musicali. E’ nostro intento, invece, far conoscere la bellezza e la forza educativa nonché dirompente, della musica cristiana, che non può rimanere avvolta dal silenzio . Oggi, più di ieri, la nostra società ha bisogno di essere sorretta dalle calde ed incoraggianti note della musica cristiana, che può condurci prendendoci per mano, verso il superamento di una crisi non solo sanitaria e socio-economica, ma anche spirituale, che, dolorosamente – occorre riconoscerlo – la donna e l’uomo contemporanei stanno vivendo”.