Lo scorso 12 maggio è stato svelato, per la prima volta, il “volto” del buco nero al centro della via Lattea, a 27 mila anni luce dalla Terra. Il mondo ha così ammirato le prime immagini di Sagittarius A*, fotografato dalla rete di telescopi del progetto internazionale Event Horizon Telescope. Nel team di 300 ricercatori di 80 istituti in tutto il mondo che insieme formano la Collaborazione EHT, con otto radiotelescopi posizionati in punti strategici del globo per riuscire a fotografare un corpo celeste con una massa 4 milioni di volte più grande del nostro sole, c’è un’astrofisica napoletana, Mariafelicia De Laurentis.
Parte da lei, domenica 22 maggio alle 17.30 in piazza dei Martiri a Procida, l’iniziativa “Esercizi sul futuro. Dialoghi su contemporaneità e antropocene”, a cura di KforB e nell’ambito di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022. Un percorso che – in linea con il circuito Innovation Village – prevede sei incontri con personalità del mondo scientifico e culturale il 22 di ogni mese, con l’obiettivo di dar vita a una riflessione che da diverse angolature attraversi il tema dei confini, per tratteggiare un futuro in cui questa parola non sia più sinonimo di barriera.
Astrofisica, Deputy Project Scientist di Event Horizon Telescope, Mariafelicia De Laurentis, docente della Federico II e ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Napoli, membro del Consiglio Scientifico e coordinatrice del gruppo di Gravitational Physics del progetto EHT oltre che Deputy Project Scientist, dialogherà con Amleto Picerno Ceraso (Ceo Medaarch e Presidente Tec-Up) e Francesca Cocco (Program Manager Innovation Village) e risponderà alle domande del pubblico (ingresso libero) in un panel che si intitola “L’istinto del limite. Cosa ci dicono i buchi neri sull’Universo e su noi stessi”.
“Fino ad ora le conoscenze sui buchi neri si basavano su simulazioni costruite sulla teoria della relatività di Albert Einstein. – anticipa De Laurentis – Oggi queste sensazionali immagini dicono che Einstein aveva ragione, e aprono le porte a nuove scoperte sulla gravità e a una vera e propria scienza sui buchi neri supermassicci e sul loro ruolo nell’evoluzione dell’universo. Ma i buchi neri sono anche la metafora di tutto quello che ancora non conosciamo: l’orizzonte degli eventi – il limite dei buchi neri – è anche il confine oltre il quale si spinge l’immaginazione nello sforzo di diventare conoscenza. È la porta di accesso a una regione con leggi attualmente sconosciute, dove la curvatura dello spazio-tempo tende all’infinito, in un moto vorticoso che arriva a risucchiare finanche la luce”.
“Con questo ciclo di incontro e partendo da uno dei temi più affascinanti del nostro sapere, la conoscenza dell’universo e il senso di limite che sembra suggerirci, inizieremo a interrogarci, dall’osservatorio di una piccola isola, sulle molteplici contraddizioni della contemporaneità per favorire una nuova consapevolezza nella cittadinanza”, spiega Agostino Riitano, direttore di Procida 2022.
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